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Judy camminò silenziosamente lungo il freddo corridoio mentre le unghie delle zampe di Nick battevano ritmicamente contro le piastrelle del pavimento. Dopo quei lunghi minuti di attesa, causa di forte imbarazzo, Nick finalmente si fermò di fronte a un' ampia porta.

<Aspettami qui>, disse Nick con voce strozzata mentre frugava nel suo zaino. Quando alla fine trovò quello che cercava, porse la sua borsa a Judy, che la prese obbedientemente. Quello che Nick aveva tirato fuori dalla borsa era un contenitore di plastica munito di forchetta dello stesso materiale, con all'interno una gustosa fetta di torta ai mirtilli.

Judy notò la posata <Pensavo che l'argenteria non fosse consentita> inclinò la testa, ora concentrata sulla deliziosa fetta di torta, chiedendosi se l'avesse fatta la madre di Nick.

Quest'ultimo scosse la testa. <No, non lo è, ma le guardie mi conoscono. E comunque è di plastica> Fece un passo indietro e si girò verso Judy guardandola nervosamente. <Rimani qui ok? Non muoverti e non parlare con nessuno>

Judy annuì, stringendo la borsa più stretta a sè mentre guardava Nick sedersi di fronte al vetro blindato che lo separava da suo padre. Dopo pochi minuti la coniglietta vide una figura robusta simile a quella di Nick sedersi davanti a suo figlio.

Nel complesso, la struttura era molto tranquilla. A quell'ora c'erano solo pochi visitatori, e quei pochi animali parlavano piano. Quindi l'atmosfera era piuttosto calma. Motivo per cui, senza volere, Judy sentì quasi tutta la conversazione tra Nick e suo padre.

<Dov'è tua madre?> La sua voce era dolce, calda, amichevole.

<Non poteva venire, doveva lavorare>

<Sei venuto da solo?> A quella domanda Nick rimase stupito, e in quello stesso momento Judy si rese conto che Nick non sarebbe mai venuto in quella prigione da solo.

La risposta della volpe fu un pò imbarazzata <Io...no. Ho chiesto alla mia... amica di accompagnarmi, è laggiù> indicando verso Judy.

La coniglietta fece un piccolo cenno, sentendosi insolitamente timida di fronte al padre della volpe. Quando quest'ultimo sorrise alzando una zampa Judy rimase stupefatta su quanto fosse simile a Nick. Agitata, rise senza motivo se non per distrarsi dal calore che le saliva sulle guance. Sperava che non la chiamasse per un'introduzione adeguata.

Per fortuna, Il signor Wilde non chiese altro, soddisfatto del loro breve ma piacevole scambio.

Mentre Nick ricominciò a parlare con suo padre Judy si voltò per dare loro maggiore privacy.

Dopo pochi minuti una voce sconosciuta interruppe il momento di "noia" di Judy.

<Le manette sono troppo strette capo> Un rinoceronte, con indosso una tuta arancione tipica della prigione, stava cercando di avvertire l'agente di polizia delle ferite che aveva sui polsi causate dalle manette troppo strette, ma senza avere risultati.

Con gli occhi socchiusi, Judy fece una smorfia <Ha detto che è ferito, agente>

Il montone si spaventò, ma appena vide che la voce proveniva da una coniglietta si tranquillizzò.

Judy ripetè <Le sue manette sono troppo strette, non dovreste allentarle?> sempre socchiudendo gli occhi, Judy lanciò un'occhiataccia al montone finchè quest'ultimo acconsentì.

Mentre l'agente allentava di poco le manette al rinoceronte, il prigioniero cominciò a ridacchiare. <Che ci fa qui una coniglietta carina come te?>

Sorridendo pazientemente, Judy si strinse nelle spalle <Sto aspettando un mio amico. Ah, e per favore potreste non chiamarmi "carina", sa... tra due conigli va bene ma->

вσуѕ ℓιкє уσυ// 𝗓𝗈𝗈𝗍𝗈𝗉𝗂𝖺 𝖿𝖺𝗇𝖿𝗂𝖼𝗍𝗂𝗈𝗇 𝗂𝗍𝖺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora