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<oh, ma guarda un pò> scherzò il signor Wilde, rivolgendosi a Judy <La tua amica ha deciso di unirsi a noi! Qual'è il motivo?>

<è stata molestata da Roth>

<ooh> la volpe più anziana la guardò in segno di scusa <Mi dispiace, signorina...>

<oh, no no no, solo Judy va bene! Non ci sono titoli qui> rise timidamente. Vide Nick che la guardava con la coda dell'occhio, cercando di nascondere il suo ghigno divertito.

<Judy...va bene> ammiccò il signor Wilde <Io sono Nathan, ma solo Nate va bene>

Il divertimento di Nick scomparve immediatamente, sospirando rumorosamente fece scivolare una zampa sul suo muso, scuotendo leggermente la testa. <Lo fa a tutti>

Nate continuò a parlare con la coniglietta ignorando il figlio <Sono contento di incontrare un'amica di Nick che non avevo mai visto, per una volta>

<è un piacere anche per me conoscerti> rispose Judy dolcemente abbassando timidamente la testa.

<Sai, Roth è un tipo un pò scontroso. Il tuo privilegio lo fa arrabbiare, il che è comprensibile. Ma il problema è che si appoggia sempre al suo lato aggressivo dell'ira>

Privilegio. La parola fece leggermente rabbrividire Judy ed ora, più chiaramente di prima, capì qual'era il vero problema di Roth. Nonostante tutti i motivi per cui lei si sentiva in trappola- essere considerata come una coniglietta stupida, vista eternamente non solo innocua, ma anche priva di scopo o priva delle cellule cerebrali necessarie per equivalere a qualsiasi cosa diversa dall'agricoltura, abile solo nei regni della produzione e della riproduzione- Roth aveva visto quanto fosse libera. Nessuno l'avrebbe mai considerata una criminale, o nessuno l'avrebbe mai sfidata semplicemente per la sua statura.

Ora si stava chiedendo se Roth fosse in prigione perchè, come Nick o Finnick, si era sentito come se non ci fosse stata altra opzione. Forse aveva commesso un errore durante la sua infanzia e da allora gli era cominciato a sfuggire tutto di zampa.

L'idea che la società avesse costretto degli individui non criminali ad uno stile di vita criminale, solo perchè venivano ritenuti tali le faceva ribollire il sangue.

Judy ricordò i suoi genitori, ad un certo punto, che cercavano di convincerla a non andare in città. "Sei solo una coniglietta" le avevano detto. "Zootropolis è una città troppo grande per una piccola "cosa" come te! Sarà difficile farsi notare, non saresti più felice se coltivassi carote? Guardaci! Noi siamo felici !" Judy si ricordò che l'aveva guardati con scetticismo, perchè anche se sapeva quanto fossero felici veramente, non poteva fare a meno di pensare che loro si erano ridotti a coltivare carote semplicemente perchè anche loro credevano che nella vita un coniglio non potesse fare di più.

"Noi conigli dobbiamo restare uniti, o ci faremo del male. Non è sicuro là fuori, Judy. Sei un coniglio, devi considerarlo"

Sei un coniglio. Non credeva che essere un coniglio le avrebbe impedito di fare qualsiasi cosa. Certo i suoi genitori ci credevano, la maggior parte della sua famiglia ci credeva, diamine, probabilmente tutta la tana dei conigli ci credeva, ma non era soddisfatta di quella che sembrava una scusa. Quindi semplicemente rispose ai suoi genitori dicendogli che niente...niente le avrebbe impedito di andare al miglior liceo (e poi alla migliore università) della città. E se avesse dovuto lavorare due volte tanto per arrivare dove voleva solo perchè gli altri pensavano che non potesse farcela, cosi sarebbe stato. Ma non si sarebbe fermata a causa di un'etichetta o di uno stereotipo. Tuttavia, è sempre stata testarda e ostinata e può darsi che Roth non fosse come lei.

вσуѕ ℓιкє уσυ// 𝗓𝗈𝗈𝗍𝗈𝗉𝗂𝖺 𝖿𝖺𝗇𝖿𝗂𝖼𝗍𝗂𝗈𝗇 𝗂𝗍𝖺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora