CAPITOLO 10- Il bosco

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Si era appena svegliata, le faceva male la testa, un dolore intenso sulla parte sinistra, decise di aprire gli occhi ma non capì dove si trovava, perché era tutto buio.
Le passarono per la mente i ricordi del banchetto, del suo dialogo con i due re e infine si ricordò di Smith e Jacob che li avevano traditi, li avevano legati, poi il nulla completo come se avesse perso la memoria.
Sentì delle risate ovattate e lontane, che provenivano da qualche parte, ipotizzò fuori dal carro.
Subito dopo sentì dei gemiti e decise che doveva uscire da lì, andò a tastoni, con le mani ancora legate, per scappare.
Infilò la mano in qualcosa di appuntito e molto affilato, sentì la sua mano tagliarsi e il sangue scorrere caldo sulla sua pelle. Le faceva molto male, ma decise di cercare il modo di tagliare le corde che la tenevano bloccata, per tastare meglio il terreno.
Non ci volle molto a tagliarle, infatti le corde non erano spesse, quando con successo si liberò da quell' impedimento, trovò poi l'impugnatura di quella che sembrava essere una spada e l'afferrò con la mano senza il taglio, la sinistra.
Non era pratica con quella mano, ma avrebbe imparato, se voleva sopravvivere.
Continuò a tastare il terreno, si accorse solo ora di essere sola lì dentro, visto che non trovò corpi sulla sua strada.
"Dove sono finiti gli altri membri della banda? E soprattutto saranno morti... meglio evitare di pensarci, devo uscire da qui per controllare la situazione fuori. Li cercherò ma non ora, devo scoprire dove ci siamo fermati, questa deve essere la mia priorità."
Dopo qualche minuto, riuscì a trovare la chiusura che la separava dall'esterno, ma putroppo c'era un lucchetto, abbastanza grosso ma sembrava essere arrugginito, così decise di forzarlo con la spada.
Essa ruppe il lucchetto con facilità e poi con un frastuono sordo cadde sul pavimento del carro, il legno scricchiolò.

Spalancò la porta, alzò gli occhi al cielo e vide il sole, che emanava una luce calda sul suo volto.
Le faceva ancora male la testa e vedeva sfocato, ma capì che c'erano degli alberi nel posto dove erano. Questo perché vedeva delle chiome verdi illuminate dai raggi solari.
"Devo fare attenzione a non farmi scoprire dai due traditori e dalla povera ragazzina, che secondo me è stata costretta da Smith a mentire per ingannarci tutti, non è certo un'idea sua, suo padre la costringerà."
Scese con passo felpato dal carro, ma nessuno accorse a vedere che stava succedendo, visto che davanti a lei non c'era anima viva.
Decise di fare il giro del carro, per controllare meglio si affacciò da un lato di esso, vide in lontananza del rosso schizzare per aria e sentì ancora le stesse risate di prima, ma stavolta più forti.
Quando riuscì a capire quel che stava succedendo, avendo la vista meno sfocata, ipotizzò che doveva intervenire.
Smith e Jacob avevano tagliato la gola ad alcuni membri della banda e Jack stava gemendo dalla paura di essere il prossimo a morire.
Lo volevano tenere per ultimo e farlo soffrire, infatti erano rimasti solo il capo e Jack da uccidere.
Vide la ragazzina terrorizzata, era nascosta dietro a Smith, ma non faceva nulla per impedire le uccisioni. Forse non voleva mettersi contro il padre e subire il trattamento degli altri.
Jacob stava uccidendo i membri della banda, con la stessa facilità con cui tagliava le verdure in cucina, non l'aveva mai visto in quelle condizioni.
Il suo viso pallido era pieno di chiazze rosse, i suoi occhi erano vuoti e maligni, osservava le sue vittime con un sorrisetto stampato in faccia, come se gli facesse piacere.
Era così spietato, che anche Smith si era sottomesso a lui e stava torturando il povero Jack con un coltello.
"Devo agire prima che il capo muoia, non posso permettere la sua uccisione, mi può servire qualcuno come lei che conosce bene il castello e il territorio dell'Anglia Orientale, inoltre l'aveva accolta e aiutata, non poteva scappare senza di loro.
Come posso fare da sola a salvarli?"
Resto a guardare qualche secondo, era immobile, fissa sul rosso del sangue sul terreno umido.
L'uomo si avvicinò al capo della banda e alzò la sua spada in alto, sopra la sua testa.

Non perse altro tempo, corse subito in direzione di Jacob per fermarlo, poi alzò la sua arma con le forze rimaste per colpirlo.
Ma lui schivò facilmente il colpo, spostandosi alla sua destra. Il giramento di testa non aiutava nel combattimento, ma decise comunque di riprovarci.
Sferrò altri colpi, che lui parò con molta fatica, riuscì a colpirlo ad un occhio dopo vari tentativi, come per istinto le venì di ucciderlo, si fermò.
Li aveva traditi e aveva messo in pericolo la missione, non poteva passarla liscia... ma dall'altra parte non era sicura di continuare con quella via, soprattutto avere altre persone sulla coscienza la disturbava.
Mentre stava pensando a cosa fare, Smith e Jacob attaccarono insieme, tutto questo senza che lei se ne accorgesse.
Il capo della banda, si alzò da terra sulla quale era inginocchiata, si mise nel mezzo ai colpi delle due spade per difenderla, ma fu ferita in modo grave all'addome da un fendente.
Il capo si contorse dal dolore, ma prima di cadere tolse la spada a Smith, facendolo cascare con la faccia sul terreno.
Lui per riprendere la sua arma, perse qualche secondo e la donna riuscì a prenderla per prima e a slegarsi, fino ad ora aveva combattuto con le mani legate.
Con tutte le sue forze riuscì a colpire alla testa prima Jacob, che si avvicinò a lei da dietro, e poi Smith, che accorse subito per salvare il suo compare di imbrogli, ma lui rimase colpito al cuore nel tentativo.
Li aveva fatti fuori entrambi da sola con una facilità incredibile, anche se era ferita e dolorante, entrambi erano morti sul colpo, una macchia rossa si era allargata sull'erba dove ormai erano i cadaveri.
La ferita della donna in quel momento si allargò, questo per via degli sforzi fatti.
Lei si accasciò al suolo sofferente, si mise per un attimo ad urlare, non fermandosi.
Lei, che fino ad allora era rimasta immobile, si riprese e corse verso la donna per soccorrerla.
Lo stesso provò a fare Jack, che era a bocca aperta dallo stupore, ma non riuscì ad alzarsi, era come bloccato dal orrore.
Così lei cercò di fermare il sangue che scorreva, strappò un pezzo del vestito cercando di fermare l'emorragia con esso, ma putroppo era troppo grave la ferita e non ci riuscì, il sangue continuava a scorrere.
La donna spalancò gli occhi, cercò di aprire la bocca e dire le sue ultime parole ma non ci riuscì.
La sua pelle divenne fredda e capì che il suo cuore si era fermato del tutto.
Si era sacrificata per lei, le aveva dato la sua vita, questo non avrebbe mai potuto ripagarlo.
Lacrime amare scesero sul suo volto e lo rigarono fino ad arrivare sul suo vestito, strinse i pugni talmente forte da far intravedere le vene bluastre.
Voleva urlare con tutto il fiato che aveva in gola ma non lo fece, invece si avvicinò al viso della donna e le chiuse gli occhi.
La disperazione prese il sopravvento negli animi dei sopravvissuti e la ragazzina, che non aveva fatto nulla fino ad ora, si mise a piangere pure lei: si era liberata del padre che tormentava la sua esistenza, ma era comunque triste per la donna che l'aveva protetta tutta la vita, per la persona che le aveva fatto da madre. Purtroppo che non aveva avuto la forza di ricambiare quando ne aveva avuto più bisogno.
Osservò la scena, come se fosse un estranea, ormai non si sentiva più lì e le venne in mente un altro pensiero, oltre al dolore che provava.
Mentre guardava i cadaveri sparsi per tutto il bosco, pensò alla fine della banda.
"Siamo rimasti in tre adesso, come faremo a sopravvivere e a salvare Asger da una fine terribile?"

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