CAPITOLO 20- Partenze improvvise

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Il sole era appena spuntato dell'orizzonte e il gran giorno di Liv era arrivato con lui.
Era emozionata all'idea di sostenere l'amica in questa cosa, tanto da essere già lì con lei prima dell'alba.
Erano nella sua stanza, si stavano vestendo e intanto Liv le spiegava la cerimonia.
Si osservò tramite un pezzo di vetro che aveva in stanza.
Indossava un abito rosso, lungo fino ai piedi con una sottoveste bianca che si intravedeva dalle maniche.
Ai polsi aveva dei lacci, richiamavano quelli della cintura nera che aveva in vita.
I suoi lunghi capelli biondi risaltavano la sua figura snella.
Si voltò verso Liv per vedere cosa stava facendo, stava sistemando gli ultimi dettagli.
La ragazza aveva un abito bianco, era stretto in vita e ricadeva sul terreno con una gonna larga.
I suoi occhi erano truccati per l'occasione con una polvere nera, i suoi capelli erano sciolti lungo la schiena.
《La cerimonia nuziale è l'ultima occasione li porterò non legati e non coperti.》
Liv le indicò la corona nuziale posta sul tavolino.
《Questo è un cimelio di famiglia, è stato custodito dai miei parenti e lo indosserò solo durante le feste nuziali.》
Si avvicinò e la prese in mano per dare un'occhiata più da vicino: il copricapo era fatto d'argento, il particolare più evidente erano le punte che terminavano in foglie di trifoglio e fiori, addobbate con nastri di seta rossi e verdi.
Liv fece qualche passo verso di lei fino ad affiancarla, allora si girò e le mise la corona nuziale.
《Sei bellissima Liv.》
Le diede un abbraccio e l'amica ricambiò con un sorriso.
《Adesso è meglio se andiamo, facciamo tardi sennò, non voglio fare aspettare troppo Hjalmar.》
Detto questo si incamminarono verso l'entrata della foresta dove avevano fissato con le altre donne.

Appena arrivarono rimasero entrambe sorprese dal lavoro che avevano fatto le shieldmaiden quella mattina.
Avevano addobbato con fiori tutto il sentiero verso il luogo sacro, dove si sarebbe tenuta la cerimonia.
Si posizionò davanti a Liv nel corteo nuziale, composto da tutte le donne del villaggio.
In testa ad esso c'era un giovane dai capelli neri, era stato incaricato da Igor di portare la spada che lei avrebbe donato al suo futuro marito.
Precedettero con piccoli passi lungo la via, nel frattempo alcune shieldmaiden intonarono un canto tradizionale.
Le note risuonarono tra gli alberi, come per rimanere lì impresse.
Una volta arrivati, la colpì la lunga distesa di petali lungo tutta la strada per arrivare all'altare di pietra.
Davanti a esso c'era Hjalmar, notò che i suoi occhi stavano brillando, soprattutto appena vide il corteo.
Indossava abiti semplici, esibiva la sua spada davanti al corpo e la mano sinistra teneva un martello, in onore del dio Thor, come simbolo di fermezza nel prendersi l'incarico di dar vita a una nuova famiglia.
Accanto a lui c'era Asger, osservò la sua veste scura e la sua attenzione si posò sulle spade che aveva alla cintura.
Una in particolare aveva l'elsa dorata e sembrava molto affilata.
Le donne davanti a lei si erano già accostate ai lati, mentre lei proseguì fino all'altare.
Poco dopo Liv fece la sua comparsa, Hjalmar sorrise alla sua vista, come il primo giorno che li aveva guardati da lontano e lei ricambiò con la stessa energia.
"Si vede che la ama con tutto il suo cuore, sono contenta per lei. Le auguro il meglio."
Le uscì una piccola goccia che le bagnò il viso, se l'asciugò subito con la mano per non continuare a piangere.

Liv fu ben presto vicina a Hjalmar, così potè iniziare la prima parte della cerimonia che consisteva nell'invocazione degli Dei attraverso un sacrificio, come le aveva spiegato l'amica.
L'animale doveva essere appropriato alle divinità della fertilità, quindi nell'angolo alla sua destra vide in un recinto di legno: una capra per Thor, una scrofa per Freya, un cinghiale e un cavallo per Freyr.
Il sacerdote si avvicinò a essi, aprì il cancello ed entrò.
Prese il primo animale dalla corda a cui era legato, lo portò sull'altare davanti agli sposi e lo legò di nuovo.
Sopra la pietra c'era un coltello affilato per l'occasione, l'afferrò e recise con fermezza la gola dell'animale.
Raccolse il sangue in una ciotola consacrata, che venne quindi posta sull'altare.
Afferrò un mazzetto di ramoscelli d'abete bagnato e lo immerse in quella scodella.
Schizzò con esso la coppia nuziale e i loro ospiti più vicini.
Il vestito di Liv si colorò con piccole macchie rosse, mentre sul suo non si notò la differenza dato che era proprio di quella tonalità.
Subito dopo, Hjalmar doveva dare a Liv la spada dei suoi antenati, che aveva recuperato durante la cerimonia di preparazione alle nozze.
Rappresentava il trasferimento della potestà paterna e del compito di proteggerla, dal padre al nuovo marito.
Il ragazzo, che prima era in cima al corteo, si avvicinò a Liv e le porse la spada.
Lei la donò al suo sposo, simboleggiava la tradizione della famiglia e la continuazione della linea di sangue.

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