CAPITOLO 8- La rapina

82 20 13
                                    

Seguì la donna fino a uno scantinato non era molto grande, c'erano un sacco di carte e libri ovunque.
Quasi tutto il gruppo che era di sopra, tranne due che erano andati via, erano lì in quella piccola stanza.
Sembrava quasi una biblioteca sotterranea, con tanto di polvere, non c'erano finestre o vie d'uscita adesso. Questo perché la donna aveva fatto mettere un uomo davanti all'unica porta, per non far entrare nessuno o forse per non farla uscire.
Si girò intorno per cercare un qualcosa che la potesse aiutare in caso di bisogno, tipo un'arma ma non trovò nulla, se non libri.
Uno di questi era aperto sul piccolo tavolino in mezzo alla stanza, si avvicinò per leggere meglio, ma riuscì solo a vedere distrattamente il titolo in cima alla pagina "mappa del continente occidentale", perché la donna le chiuse il libro davanti.
"Perché mai non vuole che lo legga? Non è che mi nasconde qualcosa?"
《Black Hunter non ti distrarre, questo è il piano, ascolta e impara non voglio ripeterlo: noi abbiamo un infiltrato nella carrozza dei nobili che deruberemo, ma non ci basta per attaccarla.
Quindi dovrai fingerti morta in mezzo alla strada così che saranno costretti a soccorrerti. Mentre loro saranno impegnati ruberemo tutto ciò che si trova dentro alla carrozza, ti avverto ci potrebbero anche essere delle perdite ma non ti dovrai scandalizzare.
Appena loro si avvicineranno a te, inizierà il combattimento vero e proprio. Devi stare pronta in ogni istante》urlò il capo delle banda autoritaria, come sempre, spiegando il piano di nuovo, perché non era stata attenta la prima volta a causa del libro.
《Secondo me, sarebbe meglio rapire qualcuno e chiedere il riscatto... ci guadagnamo di più》esclamò l'uomo, che si era presentato come Smith.
Lo guardò meglio, era calvo con una cicatrice proprio dietro la testa, questa le dava un aspetto minaccioso.
I suoi occhi scuri erano piccoli, come delle fessure, indossava un paio di pantaloni stracciati e sporchi di fango, la sua maglia, una volta bianca ma che adesso era marroncina e piena di macchie, mentre le sue scarpe erano rotte e bucate ovunque.
《Non sono d'accordo, secondo me è meglio attaccare dagli alberi... c'è più visuale da lassù.》
A parlare fu una ragazzina lì vicino, che sembrava poco più che quindicenne.
Era bassa di statura e magra, visto che non riceveva molto cibo per crescere.
I suoi lunghi capelli neri erano raccolti in trecce, i suoi occhi grigi guardavano il padre, da quello che aveva capito la ragazzina era figlia di Smith.
Anche lei indossava stracci, però erano più corti e le si vedeva più di metà coscia, lì aveva più tagli e ferite.
《Sta zitta, non tocca a te decidere qui sei troppo irrilevante ancora. Sei solo una piccola impertinente, come ti permetti di dirci cosa fare! Sta al tuo posto e lascia fare agli adulti!》
Smith le tirò uno schiaffo, talmente forte che la rigirò, alla ragazzina uscì una lacrima, ma ciò la fece stare zitta.
Le ricordava tanto la sua situazione con suo zio: la sua terribile infanzia con lui, soprattutto quando la picchiava in casa, visto che tornava sbronzo dal bar e lei non poteva fare nulla se non stare zitta e subire, proprio come stava facendo questa ragazzina che aveva davanti.
Decise così di appoggiarla, dopotutto aveva ragione lei, dagli alberi si osserva meglio la situazione rispetto ad attaccare da terra.
《Io concordo con la ragazza, è un buon piano.》
Lei la guardò cercando di ringraziarla per il sostegno ricevuto, ma il padre ribatté convinto che il suo piano fosse il migliore.
《Mia figlia non sa che dice quindi non datele ascolto, meglio il rapimento. Seguite il mio piano, è il migliore!》
《Sono io il capo qui fino a prova contraria e decido io come si attacca è chiaro, questo vale per tutti. Né tu né la ragazza avete il diritto di decidere il piano. Si agirà in quel modo e non ci saranno rapimenti o riscatti o alberi. Sono troppo difficili da gestire e ci troverebbero subito.
Attaccheremo come prestabilito, senza obiezioni!》urlò la donna arrabbiata a Smith e guardò male la ragazzina.

Smith si zittì subito dopo che la donna gli aveva urlato in faccia, voleva fare il gradasso, ma non ci era riuscito.
Il piano d'attacco quindi fu concordato da tutti, anche perché nessuno si azzardò più a controbattere.
Decisero di attaccare il giorno seguente, perché la carrozza passava lì vicino ed era il momento perfetto per un imboscata.
La donna infine ordinò al tipo muscoloso davanti alla porta di andare a prendere le armi e a Smith di andare a comprare delle trappole, poi ordinò a tutti di tornare di sopra tranne lei che doveva rimanere lì.

L'ULTIMA GUERRIERA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora