Era passato un mese e mezzo dall'annuncio di Asger, il clima era più mite e i licheni stavano spuntando lentamente dal suolo, pronti a sopportare le intemperie.
Era distesa sotto una quercia ad ammirare il cielo di un blu intenso, c'erano poche nuvole in quel momento e il sole le illuminava il viso pallido.
Il momento di partire era quasi giunto, e lei ora era pronta a partire, non era più agitata alla sola idea come prima.
"Come sarà visitare l'Inghilterra e cosa troverò lì esattamente, sicuramente ci saranno battaglie feroci e poi ci sarà il bottino della razzia, dovrò combattere per la prima volta sul serio contro dei nemici determinati a uccidermi, non sarà facile ma dall'altra parte non vedo l'ora di partire."
Quella gioia di esplorare non l'aveva mai avuta fino ad ora, le era estranea ma era piacevole scoprire cose nuove di sé.
In quel momento le si affiancò Asger, in silenzio si distese vicino a lei.
《A cosa stai pensando? Ti piace ammirare il cielo?》le sfiorò le dita con delicatezza, poi la guardò intensamente, come per memorizzare ogni suo minimo dettaglio.
《Si mi piace molto guardare in alto, mi ricorda che l'uomo deve cercare sempre di realizzare i propri sogni, di solito non ho mai avuto tempo per soffermarmi ad ammirarlo, ammetto che mi sono persa molte cose dalla vita. L'ho capito stando qui con te.》
《Io vengo spesso qui, sotto quest'albero. Mi rilassa molto, qui prendo le mie decisioni importanti, come partire per l'Inghilterra oppure come organizzare il villaggio》anche lui alzò lo sguardo verso il cielo.
《Stavo pensando alla nostra partenza... prima ero molto preoccupata, pensavo al peggio del viaggio, a cosa potesse andare storto ma ora riflettendoci ho deciso: voglio vivere al massimo questa avventura senza tensioni. Non voglio perdermi neanche un minuto lì con te e gli altri guerrieri!》
《È questa la cosa che mi piace di te, da quello che ho visto non ti arrendi mai. Mi piace la tua grinta, la maggior parte dei miei uomini ha molto meno coraggio, per questo tu sei unica》esclamò lui sorridendo.
《Combatterò meglio che posso, nonostante sia la mia prima volta e se vinceremo lo faremo insieme.》
Asger le strinse più forte la presa sulla sua mano, poi si alzò.
《Dai andiamo a prepararci per la partenza, al tramonto partiamo e dobbiamo essere pronti》la tirò su porgendole una mano.
La prese in collo e la caricò sulle sue spalle per scherzare.
《Trekke meg ned》gli urlò di tirarla giù ed entrambi cascarono sul prato, poi si misero a ridere quando si guardarono negli occhi.
《Vil du prøve igjen?》voleva riprenderla e così fece, si rialzò da terra e le strinse la vita, poi le sollevò le gambe così che lei potesse reggere al collo.
Sentiva tutta la sua forza, i suoi muscoli contratti per sostenerla e le piaceva farglielo notare.
In quei momenti di spensieratezza lei si sentiva a casa, si sentiva al sicuro e non capiva da anni.Il buio dominava e si era alzato un venticello fresco che muoveva gli arbusti, era notte fonda, avevano preparato tutto per fare dei sacrifici agli dei per la loro salvezza, per la loro vittoria, Asger le aveva detto che si chiamava blót nella loro lingua.
Era vestita in abito lungo e semplice da rituale, come tutti gli altri era di un bianco candido, puro.
Asger le si avvicinò e le strinse la mano, poi estrasse un coltello e ordinò qualcosa a una guardia.
Quest'ultima tornò con un maiale e lei sussultò, era strana questa situazione: lei non credeva ai sacrifici agli dei, aveva partecipato ma non si sentiva molto a suo agio nel vedere Asger con un coltello pronto a sgozzare un animale.
Le lasciò la mano e la fece allontanare di qualche passo per non farla sporcare.
Con decisione mosse il coltello e tagliò velocemente il suo collo, il sangue dell'animale schizzò sul terreno e qualche goccia finì sul suo vestito.
Poi il sangue venne sparso sulle statue degli dei, sui muri e sugli stessi partecipanti con lunghi pannelli.
Alcuni uomini poi si avvicinarono e presero il maiale e lo trasportarono fino a una larga pentola con pietre riscaldate, poste sul terreno, poi lo bollirono.
"Avevo studiato questo genere di rituale, ma viverlo è tutt'altra cosa. Mi dovrò abituare a tutto questo, devo riuscire a conviverci prima o poi."
Asger aveva posato il coltello su un tronco spezzato di un albero e le era venuto incontro.
《Stai bene? Ti sei spaventata?》esclamò lui preoccupato.
《Un pochino... non sono abituata a tutto questo. Da dove vengo io non si fanno sacrifici così cruenti.》
《Le battaglie a cui parteciperai sono molto peggio di quello che pensi, per questo ti voglio preparare a vedere queste cose prima di partire. Se vuoi venire con me, devi osservarle ogni giorno. Pensi di farcela?》
《Ci conviverò con il tempo. Non ho paura del futuro che ci aspetterà, basta che non mi lasci sola.》
Lui la guardò e annuì, poi le fece un cenno di seguirlo fino alla capanna, dopotutto dovevano pur dormire.
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L'ULTIMA GUERRIERA
AdventureBrynja è una scienziata che vuole scoprire le sue origini, così decide di indagare partendo dal suo passato. In un giorno di pioggia, dopo tanti tentativi falliti, un fulmine colpisce la sua invenzione che si aziona da sola. La macchina del tempo ch...