CAPITOLO 15- York

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Stava camminando affianco ad Asger, la foresta era calma apparentemente, quando a un certo punto tre guerrieri arrivarono di corsa al loro cospetto.
Ripresero il fiato mettendo le mani sulle ginocchia, sembravano preoccupati per qualcosa, poi uno di loro prese la parola per spiegare l'accaduto.
《Capo, quando siamo andati a esplorare la zona, per essere sicuri di non trovare eventuali nemici.
Lì abbiamo trovato gli uomini della chiesa cattolica. Non ci siamo fatti vedere, non volevamo compromettere la nostra posizione.
Siamo subito venuti da voi... forse è meglio cambiare direzione》esclamò preoccupato quello più vicino a loro.
《Quanti erano in totale?》chiese Asger pensando velocemente a un piano.
《Dieci, armati di spada e frecce》a parlare fu il suo compagno dai capelli rossi.
《Ne avete visti altri? Oltre loro intendo.》
《No capo. Abbiamo visto del fumo e siamo andati a controllare, non sappiamo però se hanno altri uomini dalla loro. Che facciamo?》guardò Asger per ricevere un ordine.
《Ci muoveremo silenziosi, spostandoci verso ovest. Al minimo accenno di presenza ci metteremo sulle difensive. Preparatevi ad attaccare e ditelo anche agli altri.》
Nessuno osò fiatare, si limitarono ad annuire.
I tre uomini si divisero subito dopo per comunicare la notizia.
Asger estrasse la spada dal fodero pronto a difenderla.
"È evidente che è preoccupato, visto l'ultima volta che ci hanno attaccati."
Gli toccò il braccio da dietro e lui, con la mano libera, afferrò la sua.
《Stammi vicina e non fare nulla di avventato》le sussurrò nell'orecchio.
Si limitò ad annuire e continuò a camminare, stando attenta a non pestare i rami secchi sul terreno.
"Chissà se sanno della nostra presenza, magari sospettano il nostro spostamento a York. E se il re avesse chiesto rinforzi? Saremo abbastanza numerosi?"
Tante domande le stavano affollando la mente e non riusciva a non pensarci.
Tentò di concentrarsi sull'ambiente circostante per percepire ogni rumore.

I minuti passarono, ma dei nemici cattolici neanche l'ombra.
Si guardò intorno, gli alberi stavano piano piano diminuendo, probabilmente perché erano vicini all'uscita della foresta.
Uno degli esploratori, che si trovava in cima alla fila, venne loro incontro.
Aveva i capelli lunghi rossi, che erano raccolti nella treccia tipica dei vichinghi e gli occhi chiari.
Indossava abiti diversi dagli altri, questo per muoversi più agilmente tra la vegetazione.
《Capo, presto saremo a York. Ho visto con i miei occhi cosa ci aspetta... non prospetta molto bene. Gli uomini della chiesa si sono accampati nella pianura che circonda la cittadina. Ho notato solo una tenda e da quello che ho visto sono emissari e non guerrieri, non erano armati. Ma probabilmente hanno chiamato i rinforzi e non sappiamo quanti saranno.》
Asger si mise una mano sotto al mento e cominciò a toccarsi la barba folta, era il suo modo di pensare a una soluzione.
Dopo qualche secondo la guardò, poi prese la parola, con l'attenzione dei presenti.
《Ho preso la mia decisione. Attaccheremo ugualmente York, ma prima avviciniamoci e aspettiamo l'arrivo dei loro rinforzi. Non li faremo riunire agli altri, dobbiamo fermarli in tempo. Visto che non sappiamo quanto ci metteranno, facciamo in fretta. Intanto dirigici verso la cittadina, ti seguiranno gli uomini.》
Detto questo l'uomo avanzò a grandi passi verso la sua posizione iniziale e i guerrieri aumentarono l'andatura come lui.
Poco dopo si fermarono tutti, aspettavano un ordine dal loro capo per proseguire.
Asger ordinò con il capo di indietreggiare, gli uomini eseguirono e si addentrarono nel bosco per non farsi vedere.
Si avvicinò e si nascose dietro al primo albero, da lì si poteva vedere bene la pianura.
Lei lo seguì e fece altrettanto.
Si trovò di fronte a una larga distesa di verde, il cielo azzurro si stagliava contro di esso e il vento tirava le fronde degli alberi nella direzione opposta alla sua.
Le mura, erette con pietre di ogni forma e dimensione, erano disposte a cerchio lungo tutto il perimetro del centro abitato.
Si poteva vedere il palazzo reale in lontananza, ornato da stendardi.
Sopra di essi c'era lo stemma che avevano visto sul sigillo della lettera ricevuta.
La sua attenzione però si rivolse subito alla tenda davanti a loro.
Come aveva detto l'esploratore, era grande, di color bianco smorto e piantata a terra con vari paletti di legno, ad essi erano legati dei fili che la tenevano su.
Notando la sua presenza, Asger la tirò a sé con la mano.
《Dovevi andare con gli altri, perché mi hai seguito?》le chiese con un sospiro.
《Non ti lascio solo, non di nuovo almeno.》
《Va bene, rimani pure ma fai silenzio》le intimò con lo sguardo di osservare la zona.
Non mosse un muscolo si concentrò solo sulla tenda.

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