CAPITOLO 18- Lieto evento

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Era ancora frastornata dal colpo subito, però tentò di riprendersi per capire dove la stavano portando.
Sentiva la presenza di due braccia forti intorno alle sue e non voleva dimenarsi subito perché l'avrebbero stordita ancora.
Aspettò il momento giusto per farlo, questo infatti non tardò ad arrivare: quello più alto dei due andò verso un cespuglio a fare i suoi bisogni.
L'altro la teneva stretta, lo analizzò con un'occhiata veloce, il suo punto scoperto era il fianco.
La sua armatura era sganciata, forse per una sua svista, così colse l'occasione, prese il coltello nella cintura di lui con la mano libera e sferrò un fendente proprio in quel punto.
L'uomo cadde a terra, stava cominciando a dissanguarsi quindi richiamò l'attenzione del compagno con un fischio.
Nel frattempo si era già messa a correre verso il loro accampamento, ricordava a malapena la strada che aveva fatto ma mirò ad andare verso sud-ovest.
"Devo sbrigarmi ad avvertire gli altri dell'attacco, se ho fortuna mi seguiranno e appena sarò lì, li faranno fuori. Non avrò altre possibilità se mi faccio catturare di nuovo."
Si girò un attimo per vedere a che punto erano i suoi inseguitori, non erano molto distanti da lei ma si vedeva che non erano abituati ai boschi, dato che ogni tanto inciampavano nelle radici.
Fece un respiro profondo e continuò a correre, mentre la vegetazione intorno la circondava.

Le era quasi finito il fiato, ma per fortuna in lontananza intravide le prime tende.
Non si fermò fino a quando non fu proprio nel bel mezzo del l'accampamento, li trovò Asger e Hjalmar.
Erano intenti a discutere di qualcosa, ma non ci fece caso dato che li voleva avvertire dei due nemici dietro di lei.
《Smettetela di parlare e aiutatemi, ci sono gli uomini di Björn che stanno venendo qui e non devono ritornare vivi dal loro capo. Passatemi una spada!》
Non se lo fecero ripetere due volte, estrassero la spada e ne diedero una a lei, poi la seguirono.
I nemici si fermarono appena notarono che non era più sola, tentarono di scappare ma ormai era troppo tardi per loro.
Asger tirò un fendente al petto a quello più alto, che lo schivò subito, quest'ultimo contrattaccò con la sua ascia.
L'uomo dette un ultima occhiata al cielo poi si girò verso gli l'aveva ucciso.
Era stato Hjalmar ad averlo oltrepassato con la sua lancia, la guardò con aria di sfida mentre il nemico si accasciò al suolo.
Tornò al suo duello, visto che il compagno la stava attaccando furioso per la morte dell'amico.
Mirò alla testa dell'avversario, questo bloccò la sua mossa con la sua lancia.
Ricambiò con un calcio alle gambe e la scaraventò a terra, si rialzò a fatica mentre l'avversario rise.
《Sei debole dopo la corsa, non puoi battermi ragazzina.》
La rabbia crebbe dentro di lei, diede il meglio di sé tirando fendenti con la sua spada, mentre l'altro arretrava sempre di più.
Notò che sanguinava ancora dal suo colpo con il coltello, così colse l'occasione per sferrare lì.
Ben presto il nemico rallentò a causa della stanchezza e lei ne approfittò per attaccarlo.
Riuscì ad attuare il suo piano e l'uomo cadde a terra sanguinante, si creo una pozza sotto il suo cadavere.
Guardò Hjalmar, quest'ultimo si voltò verso Asger che prese parola.
《Dove eri finita? Perché ti stavano inseguendo? So quello che è successo con Hjalmar, ne stavamo parlando quando sei arrivata.》
Lo fulminò con lo sguardo, così quest'ultimo fece un passo avanti.
《Ti chiedo scusa, ero in un momento di frustrazione. Il prigioniero non voleva rispondere alle mie domande e mi ha fatto alterare. Ho sbagliato a prendermela con te, mi potrai perdonare?》
Abbassò la testa verso il terreno foglioso.
《Ti perdono. Mi stavano inseguendo perché ho scoperto Björn con una donna. Non so chi sia ma sta facendo il doppio gioco a Kaupang, Liv sta iniziando a sospettare di lei per questo attaccheranno domani.》
Asger si strofinò il mento poi si grattò la testa e iniziò a pensare.
《Solo loro ti hanno vista?》indicò i cadaveri davanti a lui.
《Si per questo vi ho detto di non lasciarli vivere.》
Asger annuì, poi volse la testa in alto.
《Adesso devo riunire il consiglio per decidere quale tattica usare. Comunque una cosa è certa, non entreranno nella nostra città senza versamenti di sangue. Hjalmar vai avanti intanto, comunica agli altri quanti sono i nemici. Ti raggiungo tra un attimo.》
Hjalmar andò a passi svelti verso il centro dell'accampamento e una volta rimasti soli Asger si avvicinò a lei.
Le prese la mano sinistra e l'abbraccio stretta.
《Ti avevo detto di non allontanarti e di non metterti nei guai, mi hai fatto preoccupare molto.》
《Sono andata nel bosco per togliermi il nervoso causato da Hjalmar e senza volerlo mi sono ritrovata davanti il nemico. Sono una calamita per i guai, ormai dovresti saperlo.》
Asger sorrise all'ultima affermazione, poi le toccò la guancia.
《Ti amo Brynja.》
Le diede un lungo bacio sulla bocca, ricambiò e poi appena si staccarono arrossì.
《Mi fai emozionare tutte le volte che lo dici, ti amo tanto anche io.》
Continuarono a baciarsi, la strinse per i fianchi e la tirò a sé, poi la prese in collo.
《Adesso devo andare. Aspettami nei dintorni della mia tenda, non ci metterò molto a tornare da te.》
Appena la lasciò, le diede un bacio sulla guancia per salutarla, poi corse nella stessa direzione di Hjalmar.

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