𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖𝑐𝑖𝑎𝑠𝑠𝑒𝑡𝑡𝑒.

935 108 60
                                    

𝒰n'altra giornata di lavoro era finalmente giunta al termine.

Il vento che aleggiava nell'aria mi scompigliò i capelli rilassandomi davvero molto, fui quasi tentata dal tornare a casa a piedi per stare un po' da sola e riflettere su tutto quello che era accaduto in mattinata, ma Connor era già per strada e mi stava ormai venendo a prendere.

Vi erano così tanti pensieri nella mia testa che non sapevo nemmeno da che parte districarmi.

Peggio di così non poteva andare.

Che lo volessi o no però, il mio pensiero principale era Can.

Era inciso nella mia mente e proprio non andava via.

Nemmeno se mi sforzavo.

Tornava prepotentemente nella mia mente.

Mi aveva terribilmente confusa con quell'atteggiamento.
Per quale assurdo motivo si era rivolto a me in quel modo?

Capivo potesse essere furioso per via della situazione con Mason, ma cosa c'entravo io?

Perché prendersela con me?

«Julie!» mi richiamò Connor, sventolando una mano fuori dal finestrino, catturando così la mia attenzione.

Distratta com'ero, nemmeno mi ero accorta che aveva fermato l'auto davanti il marciapiede.

Sistemai la borsa sulla spalla e lo raggiunsi.

Una volta aperto lo sportello mi accomodai sul sedile del passeggero e lo richiusi, poggiando la borsa sul sedile posteriore.

«Com'è andata la giornata di lavoro?» mi chiese, accennando un sorriso, voltandosi verso di me, fissandomi un istante, scrollai le spalle, «Noiosa, come al solito...» mormorai, fissando la strada fuori dal finestrino.

«Sbaglio o Paige è uscita poco prima di te?» mi chiese lui, aggrottando appena la fronte, «No, non ti sbagli..» risposi, «Deduco quindi che avete lavorato insieme..» affermò mio fratello, «Già...» biascicai, poggiando una mano sulla guancia, tenendo lo sguardo lontano dal suo, rivolto fuori dal finestrino.

«Allora? Come vanno le cose tra di voi?» mi chiese poi.

Quante domande, santo cielo.

Non aveva ancora capito che non avevo voglia di parlare?

Non sembrava così arduo da capire.

«Non bene come vorrebbe..» gli risposi, «Vorrebbe tornare alla situazione in cui eravamo prima, ma io non ci riesco ancora..» continuai, scrollando leggermente le spalle.

«Mi dispiace vedervi in questa situazione..» commentò Connor, «Anche a me ma lo ha voluto lei...» gli risposi, voltandomi, «Can mi ha detto che stamattina è venuta a trovarti..» disse lui, «Lo hai incontrato?» gli chiesi, di rimando, «Si, ci siamo visti poco fa a casa..» mi informò, «E cosa ti ha detto?» gli chiesi, fissandolo, «Mi ha solo detto che stamattina è venuta a casa per parlare con te ma tu dormivi ancora... e mentre aspettava che tu ti alzassi, ha fatto colazione con lui..» spiegò lui, tranquillamente, «Si, proprio così...» confermai, voltandomi di nuovo, fissando la strada.

«Come se non fosse successo nulla» aggiunsi, infastidita, lui ridacchiò, «Sai meglio di me com'è fatta Paige...» disse poi, «E quindi? Dovrei giustificarla?» gli chiesi, voltandomi immediatamente, «No, non sto dicendo questo...» mormorò lui, scuotendola testa, «Senti Connor, non ho molta voglia di parlare di lei..» dissi, per poi sospirare, «Come preferisci...» rispose lui, abbozzando un sorriso, lasciando cadere lì il discorso, per mia fortuna.

Forbidden Love || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora