𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑢𝑛𝑑𝑖𝑐𝑖.

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Baby look what you've done to me
Baby look what you've done now
Baby I'll never leave if you keep holding me this way
Baby look what you've done to me
Baby you've got me tied down.


«𝑸uesto assolutamente no...» mormorai contrariata, mentre buttavo distrattamente un altro vestito sul letto.

Sospirai e incrociai le braccia al petto, fissando il cumulo di vestiti che mi si presentava davanti.

Dovevamo uscire tra un'ora ed io non avevo ancora trovato nulla da mettere, pur avendo l'armadio pieno.

Ero un fascio di nervi.
Avrei fatto qualsiasi cosa pur di non andare a quelle stupida cena.

Non avevo nessuna voglia di vedere Mason e la sua famiglia.

Perché dovevo andarci per forza?

Seppur non convinta, alla fine optai per un vestito nero, non troppo corto, molto semplice, ma senz'altro adatto ad una cena.

Mi cambiai velocemente e dopo averlo indossato mi andai a specchiare, cercando di tirare su la zip, posizionata dietro la schiena.

Cercai con tutte le mie forze ma fallì.

Sospirai e chiusi gli occhi, sforzandomi di non sbraitare e dare di matto, peggiorando il mio stato d'animo, già irritato.

«Julie?» mi richiamò Can, affacciandosi dalla porta, mi voltai prontamente verso di lui, restando in silenzio.

«Sei pronta?» mi chiese, alzando le mani per aria, «Quasi! Se solo riuscissi ad alzare questa stupida cerniera!» affermai spazientita, specchiandomi di nuovo, cercando con tutte le mie forze di tirarla su, Can rise e mi venne incontro, a grandi passi.

«Fai fare a me...» mormorò prendendo le mie mani nelle sue, sospirai e lo lasciai fare, arrendendomi, da sola non ci sarei mai riuscita.

Lo osservai dallo specchio mentre le mie guance andavano a fuoco per l'imbarazzo, quando Can finì, alzò lo sguardo osservando la mia immagine riflessa nello specchio, le mie gambe sembrarono tremare a causa di quello sguardo.

Presi un respiro profondo e distolsi lo sguardo dal suo, cercando con tutte le mie forze di non dargli importanza.

Ma fu arduo.

Il mio corpo reagiva immediatamente quando avevo i suoi occhi addosso. Dovetti sforzarmi nel distogliere lo sguardo.

Era dannatamente attraente.

Indossava una camicia nera, con i primi tre bottoni aperti, lasciando intravedere il petto scolpito.

Sotto dei pantaloni scuri, abbinati a delle scarpe lucide nere.
La barba non era curata come al solito, era leggermente più lunga e folta, i capelli perfettamente ordinati.

Il suo profumo mi invase completamente, facendomi perdere la ragione per qualche secondo.

Incredibile l'effetto che aveva su di me.

Non me lo spiegavo.

«Grazie dell'aiuto...» gli dissi, quasi in un sussurro, lui mi sorrise, «Stai benissimo!» affermò poi, sorrisi ed abbassai il viso, imbarazzata, incapace di sostenere il suo sguardo, ancora fisso su di me.

«Non sarà affatto facile per Mason...» disse ancora, mentre infilava le mani nelle tasche dei pantaloni, «Ok, adesso non esagerare..» affermai, scuotendo la testa con un sorriso, «Hai davvero poca autostima di te stessa!» replicò lui, facendo un passo indietro, «Dobbiamo uscire tra poco, ti aspetto di là!» mi disse poi, prima di uscire dalla mia camera, lasciandomi sola.

Forbidden Love || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora