𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖𝑐𝑖.

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Tu sei emozione.
Tu mi emozioni.


𝒢uardai l'ora sul mio orologio al polso e sospirai.

Quando sarebbe tornato Can?

Odiavo stare nella stessa stanza con Mason.

Volevo andarmene il prima possibile.
Non volevo più vedere la sua faccia. Mai più.

Avevo chiuso con lui, una volta per tutte.

«Vuoi dirmi di cosa vuoi parlare o dobbiamo star qui a perdere ancora tempo?» domandai, spazientita, «Hai fretta?» mi chiese Mason mentre zuccherava il suo caffè, tenendo lo sguardo basso, «Si!» confermai, lui sorrise, in modo beffardo.

«Sai... Ci ho riflettuto a lungo e sono giunto ad una conclusione..» disse poi, aggrottai la fronte confusa, non capendo di cosa stesse parlando, «C'è qualcosa di strano fra te e Can.... Non puoi davvero avere una relazione con lui!» affermò ancora, alzando il viso, osservandomi attentamente, «Perché no?» chiesi prontamente, lui rise, «Andiamo Julie, vi conoscete da una settimana appena! Non è mai venuto a prenderti a lavoro, non si è mai fatto vedere e l'unica volta che è uscito con noi ha flirtato con la tua migliore amica per tutto il tempo!» rispose lui, spalancando le braccia, fissandomi.

«E con ciò?» chiesi semplicemente, «Io non me la bevo!» affermò lui, risi, «Mason...» lo richiamai, avvicinandomi a lui, «A me sinceramente non importa un bel niente di quello che credi o non credi!» dissi, fissandolo di rimando, «Se tuo padre sapesse che hai mentito come pensi reagirebbe?» mi chiese lui, inclinando la testa, persi un battito ma cercai di non scompormi.

Un passo falso e avrebbe capito ogni cosa.

«Aspetta, vuoi davvero andare da mio padre a dirgli che non te la bevi? Sei davvero così disperato?» gli chiesi, ridendo, scuotendo la testa divertita, «Sai benissimo che ho un forte impatto su di lui!» replicò lui prontamente, «Beh, sarà anche così, ma io sono sua figlia!» affermai, cominciando ad arrabbiarmi, ma lui rise.

Eta davvero patetico, non sapeva più a cosa appellarsi affinché lasciassi Can, mi faceva quasi pena.

Era davvero disperato.

«Col tempo lo vedrebbe anche un cieco!» esclamò poi, alzandosi, lo seguì con lo sguardo, aggrottando leggermente la fronte, confusa, «Lui non potrebbe mai innamorarsi di una come te Julie!» mi disse poi, rimasi in silenzio, stringendo i pugni, «Lo hai visto bene?» chiese ancora, spalancando le braccia, aggrottai la fronte restando in silenzio.

«E' il classico ragazzo da una notte e via! Il suo stile è fin troppo ricercato, ha un fisico scolpito! E' sicuro di sé e sfacciato! E' tutto un altro mondo rispetto a te! Chi vogliamo prendere in giro? Uno così cerca un altro tipo di donna..» continuò, senza mai togliermi gli occhi di dosso, presi un respiro profondo cercando di trattenere le lacrime.

«Decisamente un altro mondo rispetto a te, hai perfettamente ragione su questo!» concordai annuendo, «Vero...» concordò lui, «Fortunatamente non c'è paragone!» continuò, sorrisi e mi alzai, «Eccome se non c'è!» confermai annuendo, fissandolo dritto negli occhi, con disprezzo, lui mi afferrò per il polso, stringendolo.

«E' inutile disprezzarmi adesso, con me ci uscivi e non ti lamentavi poi così tanto!» affermò duramente, «Sei davvero sicuro che non mi lamentavo? Forse non sai tutta la verità!» gli dissi, sostenendo il suo sguardo.

Non gli avrei permesso di insultarmi ed offendermi ancora.
Stavolta mi sarei fatta valere.

Non avrei più versato una lacrima a causa sua.

«E adesso lasciami!» gli ordinai, «Se davvero scopro che mi stai mentendo te la farò pagare Julie! Puoi credermi sulla parola!» mormorò, fissandomi dritto negli occhi, «Io la farò pagare a te se non la lasci immediatamente» affermò Can, fermo davanti la porta, tirai un sospiro di sollievo e chiusi gli occhi un istante, Mason sorrise e alzò le mani, con fare innocente.

Forbidden Love || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora