𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑡𝑟𝑒𝑛𝑡𝑎𝑠𝑒𝑖.

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Contro il vero amore non si hanno armi per lottare,
ne per difendersi.
Laura Carlisi.

ℒ'arrivo di Can mi aveva lasciato senza fiato.

Proprio non me lo aspettavo.

Apprezzavo il fatto che fosse lì per me, per noi.

Ma dopo le parole di Connor non prevedevo nulla di buono.

Sapevo che non avrebbe avuto vita facile.

«Vuoi sederti a tavola con noi?» gli propose mio padre, gentilmente, accennando un sorriso, Can annuì e accennò un sorriso, per poi prendere posto proprio al mio fianco.

Sembrava apparentemente tranquillo.

«Ti prendo un piatto e le posate!» gli disse mia madre prontamente, per poi alzarsi, «La ringrazio!» le rispose il mio ragazzo, seguendola con lo sguardo, «Spero che la mia presenza non sia un problema per voi...» affermò poi, «Tu che dici?» gli chiese Connor, inclinando la testa di lato, fissandolo, Can sorrise appena.

«Lo so che mi odi..» rispose poi, «E puoi biasimarmi dopo quello che le hai fatto?» gli chiese mio fratello di rimando, «Credimi, non volevo che le cose tra me e Julie andassero in quel modo!» gli rispose Can immediatamente, con lo sguardo amareggiato, visibilmente dispiaciuto, «Non avrei mai voluto che soffrisse a causa mia! Mai!» aggiunse, senza mai togliergli gli occhi di dosso.

«Eppure è successo! Julie ha sofferto tanto a causa tua!» replicò Connor, scrollando le spalle, sostenendo il suo sguardo, «Come credi che mi senta quando la guardo? Credi che non mi senta in colpa? Credi davvero che per me sia passato tutto solo perché ha accettato di darmi una seconda possibilità? Mi credi una persona del genere?» gli chiese Can, alzando le mani,.

«Ho fatto un errore. Un errore di cui mi pento amaramente, ma sto cercando di rimediare..» aggiunse, annuendo lievemente, Connor mi fissò per una frazione di secondo, sospirando, «Per questo non volevo che vuoi due vi frequentaste! Sapevo che le cose non avrebbero funzionato! Sapevo che non eri pronto a una tale relazione!» disse poi, «Ma che dici? Le cose andavano bene fin quando Paige non si è messa nel mezzo! Eravamo felici!» replicai immediatamente, «Puoi giustificarlo quanto vuoi, ma lui ti ha comunque lasciata, senza pensarci due volte!» ribadì Connor, con freddezza, sbattendomi in faccia la verità, di nuovo.

Faceva male, molto, ma cercai di non dargli peso.

Non volevo soffrire, non di nuovo.

Stavo finalmente andando avanti, lasciandomi questa cosa alle spalle, non volevo farmi sopraffare di nuovo dalla sofferenza.

«Lasciarla è stato un grosso errore!» affermò Can, duramente, visibilmente infastidito dalle parole di mio fratello, ma cercava comunque di non scomporsi per la presenza dei miei.

«Perché non chiudiamo quil'argomento?» propose mia madre, fissandoci, «Can sembra aver bene capito di aver commesso un errore, vuole rimediare e così farà, giusto?» domandò poi, al mio ragazzo, accennando un sorriso, «Assolutamente. Non mi sarei presentato qui altrimenti!» rispose lui, «E chi ci dice che non avrai un altro dei tuoi momenti?» gli chiese Connor, alzando le mani per aria, fissandolo, «Non accadrà!» gli rispose Can, contraendo i muscoli, innervosendosi.

Istintivamente poggiai la mia mano sulla sua, sperando che si rilassasse, almeno un po'.

«Quindi dovremmo crederti sulla parola...» commentò Connor, incrociando le braccia al petto, «Julie ti ha detto della mia proposta?» gli chiese Can, accennando un sorriso, mio fratello mi guardò per un istante e poi scosse la testa.

Forbidden Love || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora