Stanza

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Io e Iolanda rientriamo nel locale e la musica inonda completamente le mie orecchie, il tutto misto a gente che balla, che ha alzato il grilletto e gente del tutto instabile per l'alcol.

"Beviamo qualcosa"
trascino Iolanda al bancone con me, non sono una che beve e quantomeno che incita a farlo, ovviamente, ma in questo momento è come se ne avessi bisogno, volendo infondo solo liberare la mente dalle mie inibizioni, dalla mia ansia, credo che ogni tanto faccia bene volersi sentire più liberi. Ordiniamo subito da bere:"Vodka" affermo svelta al cameriere ordinando i primi due shots, poi ne arrivano tre, quattro...

Io e la mia amica brindiamo felici e mi tocco la testa confusa, sentendo la gola bruciare per l'alcol, non avevo assolutamente intenzione di alzare il gomito, infatti non bevrò più nulla.
Mentre siamo nel bel mezzo di una discussione "brilla" vediamo un ragazzo avvicinarsi a noi:
"Ciao ragazze posso farvi dei complimenti? Siete bellissime"
Gli sorridiamo in modo tirato, o almeno da parte mia... questo metodo di approccio è un po' patetico.
Ma Iolanda non pensa lo stesso, anzi sembra essersi già innamorata di questo biondino con troppo gel sui capelli.

Ormai il ragazzo non ci molla, o meglio non molla Iolanda, quindi ho già capito che il mio piano di divertirmi con la mia amica è perduto:"Okay, vi lascio soli"
affermo sentendomi un po' esclusa e annoiata da quella chiacchierata di flirt tra i due.
Beh le mie due coinquiline hanno trovato compagnia, e io?
So solamente che adesso inizio a sentire gli effetti dell'alcol.
Sono completamente coscente, credo, eppure mi sento così leggera, anche troppo visti i miei leggeri ma presenti barcollamenti lungo la sala ripiena di persone.
Cammino in mezzo la folla senza una meta, cerco solo un posto tranquillo in cui sedermi.

C'è una tenda rossa e vedo che li sotto si apre un lungo corridoio, qui anche c'è gente, ma sicuramente di meno.
Percorro la lunga strada con confusione, non conosco il posto e nemmeno so perché voglio esplorarlo.
Vedo un paio di stanze che sembrano dei magazzini.
Arriva più ovattata qui la musica e i piani della serata, probabilmente, saranno quelli di chiudermi in uno di questi stanzini e restarci, riflettendo sul senso della vita o quelle cose lì.

Apro la porta che non è chiusa a chiave e mi trovo davanti due persone che si baciano con passione,
ci metto poco a realizzare che quella poggiata sulla scrivania è Zulema che bacia con foga un ragazzo davanti a lei.
Sarà l'alcol o il fatto che sono spaesata, ma resto imbambolata lì, scordandomi un piccolo dettaglio, ovvero che non sono invisibile.
Infatti una voce arrabbiata richiama la mia attenzione:
"Che cazzo fai qui?" ringhia la mora,
mentre I due mi puntano gli occhi addosso, fermando ciò che stavano facendo e io mi ritraggo indietro con goffaggine:"S-scusate"

Chiudo nuovamente la porta e sento il cuore a mille, cavolo, sono davvero così stupida?
Resto un po' ferma prendendo degli enormi sospiri, pensando che per stasera ho già fatto troppe figuracce.

Beh a quanto pare l'unica cosa che posso fare è la "mammina sobria" che riporta a casa le sue amiche ubriache fradicie. Infondo sono sempre stata quella che risolve i problemi altrui, lo farò anche stavolta.
Sono un po' delusa dell'esito della serata, ma sono sicura che ce ne saranno delle migliori...

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Come previsto, è tarda mattina e sto preparando medicinali per il mal di testa post sbornia delle mie due coinquiline.
"Forza, mangiate qualcosa" arrivo in camera con l'acqua, le pillole e con tanto di colazione preparata apposta per loro.
"Macaa" si stiracchia rumorosa la riccia non riuscendo ad aprire gli occhi.
"Tieni Kabila, mangia e poi prendi questa"
"Cazzo sto malissimo" si stiracchia anche Iolanda, mentre mi preparo a sentire le loro cantilene sul dolore come minimo per tutta la mattinata.

"Maca tu che hai combinato ieri invece?" afferma Kabila sedendosi a tavola, in attesa del pranzo che sto preparando, oggi tocca fare tutto a me.
"Beh niente, dovevo stare dietro voi" affermo con un tono da finta preoccupata.
"Ma no, mi dispiace cazzo, potevi bere anche tu" prova a scusarsi Iolanda.
"Si e chi ci avrebbe riportato a casa?" ridacchio comprensiva.

"Vedi? Allora la prossima volta la riccia non beve e ci riporta lei a casa" la guarda Iolanda con tono ironico e Kabila di risveglia dal suo stato svogliato:"Calmiamoci un attimo eh, poi si vede" afferma e noi ridiamo, sapendo che non è la cosa migliore non solo doversi astenere ma anche badare alle altre il giorno dopo.
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"Non ricordo nulla di ieri"
Continuano le ragazze parlando della serata mentre siamo sedute comodamente sul divano e le poltrone.
"Io ti ho vista eh, eri entrata in bagno con tre o quattro ragazzi"
commenta riccia sull'orlo di ridere
"Ma davvero?" afferma preoccupata invece Iolanda, dando troppa fiducia alle parole di Kabila.
"Ma no cazzo, ti prendo in giro" scoppiano a ridere le due donne e io ascolto i loro racconti un po' persa nei miei pensieri, sarebbe potuta andare meglio la mia serata.
"Maca la prossima volta ti prego di non fare la santa" continua Kabila e rispondo a tono:"Non aspettarti di vedermi ubriaca o ancor di più di vedermi fatta"
"Mmmh vedremo" si guardano complici le ragazze mentre dentro di me già so che non mi lascerò tentare da queste cose inutili e dannose, proprio come mi hanno insegnato i miei.

"Domani dobbiamo andare a scuola" ricordo alle ragazze.
"Avete studiato voi? Non so nulla, cavolo" afferma la riccia un po' distratta.
"E quando esattamente?" ridacchia Iolanda.
"Bene, quindi sappiamo cosa faremo per il resto della serata"
Alludo allo studio, dettaglio fondamentale al quale non abbiamo pensato in questi giorni.
Le ragazze sbuffano ancora doloranti e andiamo a metterci alla scrivania, pronte a ripetere dal libro...

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Anche oggi comincia un'altra giornata di scuola, come al solito Iolanda ci sveglia e facciamo una colazione veloce, per poi prendere l'auto e avviarci ai nostri impegni giornalieri, stiamo pian piano costruendo delle abitudini insieme...
Una nostra piccola routine.
Entriamo a lezione e sono sommersa nei miei pensieri, mentre giocherello con il tappo della penna tra i denti, distrendomi completamente dalla lezione, che non è per nulla da me.
"Signorina, si alzi in piedi per favore" non faccio caso a quella frase fin quando Kabila al mio fianco non mi da una gomitata facendomi andare sull'attenti:"Io?"
"Si" afferma severa quella prof sulla sessantina.
"Come si chiama?"
"Ferreiro" dico titubante alzandomi in piedi.
"Mm Ferreiro perché ha scelto questi studi?"
"Perché mi interessano" pff risposta patetica...
"Quindi non le dispiace se le faccio qualche domanda inerente alla lezione di oggi" mi guarda rigida chinando leggermente il capo e i suoi occhiali rettangolari...

Ecco lo sapevo, si è accorta che non la stavo minimamente seguendo... Credevo che essere in una scuola di prestigio mi risparmiasse da questi inconvenienti ma a quanto pare ad alcuni prof non interessa il livello di ricchezza o altro... Se non ascolti  la loro lezione, la prendono
"sul personale"
Fatto sta che non so rispondere alla domanda, non stavo seguendo...
Che le dico?
"Non ricordo adesso prof" rispondo arrossendo come un peperone e sedendomi al mio posto imbarazzata, non è possibile ciò.

"Cazzo ma come ho fatto a non rispondere?" continuo a ripetere rassegnata alla mia amica Kabila che sopporta da un po' le mie lamentele sulla mia scena muta davanti la classe... Per una perfettina come me è un colpo basso, decisamente.
Mentre camminiamo nei corridoi  incrocio Zulema che parla e ride inseme a una ragazza.
La guardo un po', vorrei analizzarla, non capisco se sia solo una stronza figlia di papà oppure una stronza e figlia di papà piena di risorse.

È poggiata al muro e vedo che si gira verso di me, fissandomi con sguardo intimidatorio, o almeno è quello che provo io.
"Ehi Maca ci sei?" mi richiama la mia amica mentre il mio sguardo continua a muoversi su quello della mora:
"Vai ti raggiungo dopo"
Lascio andare la donna mentre mi poggio dall'altro lato del muro, fingendo di voler utilizzare il mio telefono.
Alzo la coda dell'occhio e il mio cuore batte a mille, quando vedo che la donna si sta avvicinando e si, viene proprio verso di me...

Sorry, non mi piace affatto questo capitolo, ma era necessario :*

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