Ti vergogni di me?

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È tardo pomeriggio e sono in auto per raggiungere Zulema.
L'idea è quella di parlare a casa sua, ma non so quanto questa cosa sia sicura...
Deglutisco e mi decido a scendere dall'auto una volta arrivata, non mi sono preparata nulla, non ho pensato a cosa dire, non so davvero niente, è una delle prime volte nella quale deciderò tutto al momento,
in base a ciò che sentirò.
Suono la porta della sua enorme villa e la donna è vestita da casa,
come una persona comune e ne rimango quasi sorpresa.
Indossa un felpone nero e ha in mano una tazza di tè, mi lascia accomodare come se fossi una che sa a memoria quella casa.
"Volevi parlarmi?" chiedo.
Inarca un po' il sopracciglio "beh, di quello che è successo oggi"
"Ehm... È stato tutto così imbarazzante"
"Perché?" Mi chiede e la guardo un po' sull'attenti
"Beh, perché le mie coinquiline ci hanno beccato e i miei stavano per farlo"
"E qual è il problema?"
"Non voglio che lo sappiano, se permetti"
"Que? Ti vergogni di me per caso?" dice con tono di sfida e con un mezzo sorriso.
Vuole giocare.
"Può essere" dico con il suo stesso tono.
"Beh se le cose stanno così puoi farti qualcun'altro, tipo il mio amico Martin, magari di lui non ti vergogni"
"Non ci avevo pensato, grazie per l'idea"
"Di nulla"
Non è abituata a qualcuno che le regge il gioco, lo vedo dal suo sguardo che per lei adesso è un mix di emozioni. Le sta piacendo un sacco, ma al contempo vorrebbe ammazzarmi perché non la sto rispettando.

Si avvicina incredibilmente a me e ci guardiamo negli occhi
"Quindi mi stai dicendo che non hai più bisogno di me mh?"
mi squadra tutta sedendosi al mio fianco e devo ammettere che non è facile mantenere il controllo.
Lei riesce ad essere attraente anche quando è struccata e in pigiama,
devo riconoscerle questa sua qualità.
"Esattamente, non sei così brava come credi"
lo sento, percepisco come si stia infuriando interiormente e questo mi incita a continuare ancora di più.

Sfiora la mia gamba con la mano e con una carezza inizia a salire piano piano.
"Eppure non sembrava ieri"
"Fingevo"
"hmm, va bene"
dice continuando a salire con la mano e guardandomi negli occhi mentre le mie pupille si dilatano sensibilmente.
Questa situazione eccome se mi sta facendo effetto.
Ferma la sua mano nel mio interno coscia e avvicinando il suo viso ancora di più, parla con tono basso sulle mie labbra:
"Ti piace tanto fare la tosta con me, ma non ci credi in quello che dici"
"Ci credo eccome" rispondo con lo stesso tono.
"Bene, allora buona fortuna"
mi dice staccandosi improvvisamente e sento un calore che mi manca, la sua mano proprio lì, sul punto perfetto, stavo così bene e lo ha interrotto... Era una di quelle sensazioni dove resti con la bocca leggermente spalancata quando finisce, ecco, proprio io in quel momento.
"Fai sul serio?"
"Certo" dice con il tono più tranquillo del mondo.
"Allora vado" affermo sperando in cuor mio che mi fermi, ma invece mi lascia andare, senza dire una parola,  lasciandomi in una marea di emozioni che ho bisogno di colmare, ora.

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