Torno subito

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Maca's pov

Ora che stiamo qui da sole,
lancio un'occhiataccia omicida a Kabila, che invece ha un'aria molto tranquilla:"Rilassati Maca, visto?
Oltre che essere sexy è anche ricca" ridacchia parlando di Zulema e mi guardo intorno cercando di capire quanto sia costosa questa casa e tutti gli arredamenti all'interno.

Le due donne rientrano in stanza e io e Kabila ci alziamo, pronte ad andare via, direi menomale, questa situazione stava iniziando a starmi troppo stretta.
Vediamo Marta un po' agitata mentre legge dei messaggi sul telefono e Kabila le si avvicina poggiandole una mano sulla spalla. Sembra una cosa un pò sospetta, ma appena dopo:
"Scusate devo andare" fa prendendo le sue cose di fretta e mi guarda un attimo:"Scusa Maca, porto la riccia ma tu non puoi venire, torno a prenderti subito promesso" la guardo con gli occhi spalancati non realizzando cosa stia succedendo, mentre la stessa si rivolge a Zulema:
"Può stare un quarto d'ora da te? Tra poco torno" la mora mi guarda con uno sguardo pietrificante e accenna una risposta affermativa alla sua amica, che si affretta ad andar via con Kabila.

Non riesco a crederci, mi hanno davvero lasciata qui, da sola?
"Tranquillizzati, non sono un' assassina" mi dice Zulema con tono un po' irritato, probabilmente dal mio sguardo timoroso ha capito molte cose.
Mi invita ad uscire nel suo piccolo terrazzo appena fuori dalla stanza, da qui c'è davvero una vista spettacolare di Madrid che mi incanto a guardarla.
Vedo la mora sedersi in modo scomposto su una sedia retrostante, con le gambe leggermente aperte e tirando fuori il tabacco dalla tasca.
"Te ne giro una?" Mi chiede con tono basso.
"Um, no grazie" mi siedo di fronte a lei osservandola.
"Dai, non fare complimenti" dice  iniziando già a preparare la mia sigaretta.
"Va bene" accenno guardando il modo esperto in cui la compone.
Mi guarda un attimo e lecca la cartina, gesto che è stranamente
quasi piacevole.
Me la passa e la accendo. A dir la verità ho fumato si e no un paio di volte tutta la mia vita, spero solo di non fare figuracce.

"Come ti chiami? Non credo che il tuo nome sia bionda" accenna un sorriso e faccio altrettanto:
"Macarena"
"Il mio lo sai già" dice prendendo l'accendino
"Ah e... sai anche il mio cognome" commenta con ironia e ridacchio per la sua battuta:
"Giuro che non so nient'altro"
"Mmmh"
"È tua tutta questa villa?" chiedo curiosa guadagnandomi uno sguardo perplesso.
"No, l'ho rubata"
La guardo nuovamente e lei se la ride con superiorità:
"Certo che è mia, vivono anche i miei qui ma per lavoro sono fuori"
"Che lavoro fanno?"
"Che invadente" mi fulmina facendomi sentire in imbarazzo per le mie domande troppo confidenziali.

Ma ovviamente prima mi punge e alla fine risponde lo stesso:"Imprenditori"
dice alzandosi in piedi e spegnendo il suo mozzicone.
Non so come ma ingenuamente le chiedo:
"Quindi tu spacci?"
Mi guarda di pietra e sento subito tensione su tutto il corpo, confusa sull'aver fatto qualche errore:
"Sei seria?"
Continua dopo un po' di silenzio:
"Ho una cazzo di faccia da spacciatrice?"

Mi limito a guardarla e a chinare il capo, mentre lei scoppia a ridere:"dovresti vederti bionda, sei tutta rossa"
La guardo male capendo che è uno dei suoi soliti giochetti e poi si calma di botto:
"No, pago delle persone per farlo bionda, la vendo io personalmente solo a qualche amico più stretto"
"Scusa, è solo che non ne so molto di questo mondo"
"Tranquilla, si può sempre imparare" dice con tono quasi comprensivo, seguito da un occhiolino.

Continuiamo a parlare del più e del meno, notando che le ragazze ci mettono più tempo del previsto e devo dire che nonostante tutta l'ansia che mi fa venire è una donna discretamente simpatica e molto intelligente, oltre che un'enorme stronza.
"Vuoi vedere la casa?" mi chiede all'improvviso e io scuoto la testa in modo affermativo, immagino già che mi rifarò gli occhi in mezzo a tutte queste cose di valore.
Mi fa vedere alcune stanze quali il soggiorno, la cucina che è spettacolare e c'è anche l'angolo bar munito di ogni tipo di alcolico.
Ci sono alcune stanze in cui non mi fa entrare, ma è normale che voglia privacy.
Osservo tutto incantata come una bambina e lei se la ride per i miei occhioni innamorati, certo, anche i miei sono benestanti, ma non così tanto.

"Giú c'è la cosiddetta stanza ricreativa" mi dice facendomi scendere altre scale arrivando credo nel seminterrato.
È un posto abbastanza grande e c'è una zona con dei tavoli da ping pong che osservo attentamente. Più avanti c'è una porta di ferro che apre con le chiavi:
"Questa è una delle mie preferite" sorride furba mentre tutto d'un tratto mi mostra dei bersagli e armi di vario tipo conservate in alcuni scaffali di vetro oscurati.
Apro gli occhi un po' sorpresa, quasi impaurita da tutto ciò e lei commenta:
"Questo è il mio piccolo poligono di tiro"
"wow" riesco solo a dire un po' spaventata perché... Chi diavolo ha un poligono di tiro in casa? Ma allo stesso tempo rimango incantata, sembra quasi come nei film.

Appena sotto di noi vedo una pistola poggiata per terra, che Zulema alza di fretta:"Chi cazzo l'ha lasciata qui" mormora tra sé e se.
Sta per conservarla ma la blocco da un polso, stupendomi per il mio stesso gesto e facendo stupire lei:
"Aspetta... posso provarla?"
Mi guarda ridacchiando:
"Vorresti sparare?"
"Si"
"Con quella faccia?" ride con tono denigratorio e la guardo male, notando la sua espressione divertita.
"Hai mai sparato?" si avvicina a me a tal punto da sentire il suo profumo, molto buono.
"No"
"Dovrei insegnarti?" continua a chiedermi.
"Beh... Non abbiamo di meglio da fare" sorrido e sembra quasi convinta, mentre smanetta un po' l'arma caricandola:"Questa è molto semplice da usare, prendila" la porto su con un solo braccio noto quanto sia pesante.

"Stai già sbagliando, devi tenerla con entrambe" mi corregge mettendosi dietro di me e poggiando il suo petto sulla mia schiena, così come le sue mani sui miei polsi facendomi guardare il bersaglio davanti a me.
Questo gesto stranamente mi fa un leggero effetto, tanto che sento dei piccoli brividi sul mio ventre. Sará per l'ansia o per la strana situazione.
La donna è al livello del mio orecchio e guarda davanti insieme a me con attenzione. Mi sussurra:
"Guarda sempre dritto"
Soffia un respiro caldo sul mio collo che mi fa provare delle leggere scosse facendomi sentire così in tensione, però almeno adesso è una tensione piacevole.
"Carica e tieni le braccia dritte" sussurra abbassando di un tono la voce e continuando a reggermi...
Cosa sta succedendo?
Sembra fermarsi per un po' a contemplare qualcosa, non mi da altre dritte, finquando riprende a parlare:
"Poi le gambe..." dice mentre sento improvvisamente un colpo di ginocchio tra le mie cosce, che mi porta ad allargarle leggermente.
Sussulto appena arrossendo e lei lascia la gamba in quella posizione:"Apri"
sussurra e sento che sposta appena il suo ginocchio dopo che ho divaricato le gambe.
... Che sta succedendo?

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