Last

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È una delle rare giornate in cui sono sola a casa e infatti la sfrutto al meglio.
Visto che Zulema ha giocato con me ho intenzione di ripagarla con la stessa moneta.
"Ehi Zule, vieni a casa? Dovrei parlarti seriamente" dico cercando di mantenere un tono più normale possibile durante la chiamata, ma la sua voce me lo rende difficile:
"mm, e di cosa devi parlarmi?"
"Beh, vieni qui e te lo dico no?"
"se vengo lì vuol dire che è una cosa importante"
"si che lo è, se no non ti avrei scomodata"
"ok tra un po' arrivo allora, se ho tempo" chiude la chiamata e inevitabilmente sorrido.
Per quanto mi faccia disperare, sia antipatica, scorbutica e stronza rimane così bella e non riesco a fare a meno di contattarla, ormai ci sono immersa, completamente.

Inizio a prepararmi e sistemarmi in attesa del suo arrivo e il tempo sembra non passare mai, finquando
non sento qualcuno bussare alla porta e vado ad aprire:
"ciao" mi sorride furba la donna
"ciao" rimaniamo sull'uscio per qualche secondo e poi mi ricordo di farla entrare.
Ci guardiamo un attimo e quando sto per aprire bocca, pensando a qualche frecciatina da farle, mi afferra i fianchi e inizia a baciarmi appassionatamente
e io ovviamente ci sto. La situazione sta scorrendo così velocemente e mi piace così tanto.
Mi poggia di spalle al muro e continua un bacio che sembra infinito, sembra che sia venuta qui solo per questo.
Sbottona la mia camicetta e inizia a toccarmi lentamente, facendomi riempire di brividi lungo tutto il corpo
"volevi dirmi qualcosa?" mi chiede con voce bassa quasi attaccata al mio volto.
"nulla" dico riprendendo a baciarla e la porto indietro fino al divano. Proprio prima di poterci sedere le squilla il telefono che caccia subito dalla tasca.
"non rispondere" le dico seccata staccandomi per un secondo dalle sue labbra.
"mm, devo" preme il pulsante verde e
improvvisamente sento mancare calore, ma mi conforto continuando ad accarezzarla e sperando che questa chiamata sia davvero importante, visto che ci ha interrotte.
e purtroppo, importante lo era davvero

La donna ha un volto confuso, perso, non l'avevo mai vista così prima d'ora, come se avesse perso qualcosa o qualcuno, ma non riuscivo a capire.
Si alza preoccupata dal divano dopo aver ascoltato alcune parole e alza la voce:"Stai scherzando vero?"
non sento cosa dice la persona dall'altra parte ma probabilmente nulla di rassicurante.
"Cazzo!" sbotta la donna battendo una mano sul tavolo così forte da farmi spaventare. È come se si fosse scordata della mia presenza,
mi fa male vederla così.
"Arrivo subito, buttate tutto cazzo!" dice chiudendo la chiamata e prendendo immediatamente il suo cappotto e le chiavi dell'auto.
"Zule che succede?" le chiedo spaventata, incuriosita, preoccupata.
"Devo andare" si limita a dirmi chiudendosi la porta alle spalle e vedo in lontananza la sua auto che si allontana a tutta velocità.

Mi sento così confusa, vorrei sapere cosa sta succedendo, sicuramente qualcosa di grave.
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Zulema's pov

Ho iniziato ad accelerare, marcia sulla sesta e non ci ho visto più nulla,
la mia vista, la mia testa è completamente offuscata e probabilmente non mi ero mai sentita così prima d'ora. È stata una di quelle chiamate che non vorresti mai ricevere:"Ehi, la tua vita è rovinata per sempre"
è come se avessi sentito quelle parole perché effettivamente sarà così.
Non ho un piano, è stato tutto così improvviso, non so come comportarmi e stavolta nemmeno mio padre potrà sistemare le cose,
lo so.

Arrivo davanti casa e pattuglie di polizia si trovano davanti al cancello con le sirene accese, una tale confusione... finquando la badante di fiducia corre verso di me.
"È fatta, sanno tutto, hanno perquisito la casa da cima a fondo, hanno i testimoni" inizia a pronunciare piccole frasi senza senso compiuto, con molta più ansia di quanta non ne possa avere io, ma il concetto mi è chiaro: sono fottuta.

Papà!!! Corro verso di lui mentre vedo che qualcuno lo sta facendo entrare in auto amannettato:"piccola"
si limita a rispondere mentre chiudono lo sportello, inizia a sbraitare contro i poliziotti, la sua voce si sente ovattata, ma lui non può fare nulla non può muoversi di lì e stavolta non può aiutarmi.
Dietro di me un'altro poliziotto che mi squadra un attimo e mi chiede:
"Lei è Zulema Zahir?"
"No, ma mi hanno detto che è una bella donna" dico provando a sdrammatizzare una situazione già troppo complicata.
"Spiritosa, lei è Zulema Zahir?" mi chiede nuovamente alzando il tono mentre un altro uomo è già dietro di me pronto ad ammanettarmi.
"Si, sono io"
Sento come previsto i miei polsi uniti da quel freddo metallo che si chiude, mentre sento pronunciare le frasi di rito.
"Zulema Zahir, è in arresto per traffico di droga. Lei ha il diritto di rimanere in silenzio. Qualsiasi cosa dirà potrà essere e sarà usata contro di lei in tribunale. Ha diritto a un avvocato durante l'interrogatorio.
Se non può permettersi un avvocato, gliene sarà assegnato uno d'ufficio."

Ormai non mi sembra più nulla reale, sento solo i suoni delle troppe sirene mentre la macchina si avvia iniziando ad allontanarsi, per portarmi non so dove, non ho idea di cosa mi succederà, di ciò che ne sarà della mia vita, semplicemente non riesco a pensarci, è come se la mia mente non volesse accettare un destino già scritto.

Dopo un'infinità di tempo le auto si fermano e i poliziotti scendono preoccupati mentre mi minacciano di stare ferma, anche perché in realtà potevo muovermi ben poco.
C'è stato qualche problema con un'altra auto della polizia e stanno sicuramente andando a controllare che succede. Questa è più che altro una piazza quasi isolata con solo un piccolo bar di servizio.
Proprio da lì vedo una signora uscire e istinto mi dice di provare a fermarla, il mio primo pensiero è infatti quello di contattare Macarena e farle sapere cosa succede.
Qualche poliziotto probabilmente vede che sto fermando la signora ma lo ignora, perché infondo conoscono il potere della nostra famiglia e fare dilemmi inutili non li aiuterebbe.

"Ehi tu" bisbiglio e mi sente visto il filo di finestrino aperto.
"Avvicinati" voleva scappare intimorita ma prima che lo faccia la minaccio:"Se non vieni subito qui faccio ammazzare te e tutta la tua cazzo di famiglia"
Molto spaventata si avvicina"D-dimmi"
"fai questo numero e mettimi in vivavoce" le recito il numero che ormai ricordo a memoria e sento squillare, mentre i poliziotti che mi portavano stanno tornando e non ho più tempo per far nulla, ma finalmente sento la sua voce:
"chi è?"
"Maca sono Zulema, mi hanno arrestata"
non ho più il tempo di dire nulla,
la chiamata viene interrotta bruscamente dai poliziotti che fermano la signora.
"Cosa fa lei qui? Mani in alto!" Iniziano a perquisirla e intanto nella mia testa c'è solo Macarena, chissà cosa starà pensando dopo quelle parole, non dormirà la notte probabilmente, perché sarebbe lo stesso per me.
Perché si è innamorata di una come me? E io come ho fatto a innamorarmi di lei?

Si, il racconto finisce così, ma ovviamente più avanti scriverò un'altra storia dedicata al continuo di questa, ma come dire... Non a tutto c'è un lieto fine.
Spero che la storia vi sia piaciuta nonostante la mia assenza prolungata e vari problemi tecnici.
ah e buone feste💗

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 26, 2021 ⏰

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