Capitolo 6

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Da quella sera, Charlie iniziò a presentarsi tutti i giorni al locale, solo per vedere come stava Isabel. Quello che non sapeva era che la ragazza stava avendo seri problemi ad ammettere che si stava affezionando all'uomo, spaventata dalla reazione di quest'ultimo quando avrebbe scoperto che la sua amica in realtà non esisteva.

Sapeva che il rosso si era accorto dell'atteggiamento scostante che aveva iniziato a rivolgergli ma continuò a parlare come se nulla fosse di quello che succedeva all'interno della sua vita.

<< Ma tra qualche settimana mia madre farà il compleanno e mia sorella Ginny, che le sta organizzando una festa a sorpresa, mi ha chiesto se avevo la possibilità di prendere qualche giorno libero per parteciparvi. >> disse Charlie.

<< E perché sul tuo viso non c'è la tua solita espressione piena di gioia? >> chiese Hermione, confusa.

<< Perché sono terrorizzato. >> le confidò il rosso. << Sai che me ne sono dovuto andare subito dopo la battaglia? Li ho lasciati soli mentre affrontavano le condizioni di mio fratello Fred. Li ho abbandonati quando tutto quello che dovevo fare era restare al loro fianco, rassicurandoli e dandogli speranza. >>

<< Probabilmente sei solo tu ad avercela con te stesso. >> disse Hermione, rivolgendogli un sorriso amaro. << Sono la tua famiglia, nonostante tutto, loro ci saranno sempre per te. >>

<< Ma come farò a riguardarli negli occhi? >> chiese Charlie, disperato. << A guardare mio fratello Fred sorridere, senza buttarmi ai suoi piedi implorando il suo perdono per non esserci stato mentre era in ospedale; o abbracciare mia madre come quando ero piccolo scusandomi per non averla aiutata. >>

<< Charlie Weasley, adesso ascoltami bene. >> disse Hermione, guardandolo negli occhi. << La tua famiglia sa che tipo di persona sei, non sarà mai arrabbiata o delusa solo per aver fatto il tuo lavoro. Ma se il tuo cuore sente di dover chiedere scusa, fallo. Sono certa che riceverai solo degli abbracci rassicuranti e pieni d'amore. >>

<< Ma li ho abbandonati. >> ripeté Charlie.

<< Sapevano che dovevi andare. >> disse Hermione, distogliendo lo sguardo. << Non sei andato via senza dire niente a nessuno, non curante dei loro sentimenti. >> Il suo sguardo cadde sul bicchiere che stava facendo roteare sul piano del tavolo. Hermione sentì il suo cuore stringersi alle sue stesse parole, ma si concentrò sul liquido ambrato che svolazzava nel bicchiere.

Il significato dietro le sue parole non era sfuggito a Charlie, anche se sapeva che era meglio non curiosare in pubblico. Invece decise di archiviare quel particolare sguardo per un discorso più privato. << Che ne dici di abbandonare il lavoro per un po' e seguirmi? Non c'è molta gente oggi, credo che Zelma possa cavarsela da sola. >>

<< Dove vorresti portarmi? >> chiese Hermione, alzando un sopracciglio in direzione del ragazzo di fronte a lei.

<< Fidati, ti piacerà. >> disse Charlie.

Hermione aveva tutte le intenzioni di rifiutare ma Zelma la precedette, avvicinandosi e porgendole una giacca.

<< Ma dovrei aiutarti, è il mio lavoro. >> disse Hermione.

Zelma sorrise leggermente, poggiandole una mano sul viso. << Hai fatto un ottimo lavoro, ma starò bene. Divertiti, te lo meriti. >>

<< Va bene, ma non affaticarti troppo. >> disse Hermione, abbracciando la donna.

<< Bene, andiamo. >> disse Charlie, afferrandola per il polso e trascinandola fuori dal locale.

<< Aspetta, dove mi stai portando? >> chiese Hermione.

A new life (with you)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora