Capitolo 17

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Charlie Weasley da quando aveva scoperto che la sua ragazza passava il suo tempo libero studiando tutto quello che poteva essere utile dal punto di vista medico in un lavoro come il loro, insistette sempre che fosse lei a prendersi cura di lui. Certo, fare leva sul suo caratterino aiutava molto. Sapeva benissimo che non si sarebbe tirata indietro una volta scoperto che qualcuno fosse ferito o in pericolo. Non avrebbe mai voltato le spalle a qualcuno che rifiutava di farsi curare. Hermione Granger non era tipo da accettare un no come risposta, dopotutto.

Anche ora, con una ferita che da qualsiasi altro domatore sarebbe stata catalogata come pericolosa, aspettava con impazienza che lo raggiungesse. Si era sdraiato sul letto della ragazza, tenendosi uno straccio macchiato di sangue contro la gamba.

Improvvisamente, la porta della cabina si aprì e una folta capigliatura si fece avanti con un'espressione severa sul viso. << Sei un idiota Charlie Weasley. >> mormorò la riccia. << Fammi vedere dove sei ferito. >>

Il rosso ubbidì, lasciando andare la stoffa in modo che potesse capire l'entità del danno. La vide sgranare gli occhi e dopo avergli urlato di continuare a fare pressione, si allontano verso una delle credenze. Si mise a rovistare al suo interno, controllando le etichette di tutte le ampolle che vi teneva dentro. Poco dopo, tornò tenendo tra le mani un barattolo di unguento denso e verde. La sentì mentre mormorava sottovoce incantesimi per controllare la sua ferita e poi curarla. Poteva sentire i muscoli della gamba rilassarsi, la pelle formicolare fino a non sentire più il sangue colargli sotto ai jeans. Aveva fermato l'emorragia e ora si stava occupando della carne lacerata.

<< Non posso credere che tu abbia fatto qualcosa di così irresponsabile come rifiutare le cure con una ferita così pericolosa. >> gli mormorò Hermione con rabbia. << Sei fortunato che ti abbia solo preso di striscio altrimenti avrebbero dovuto amputarti la gamba per quel veleno! >>

<< A me sembra che sai cosa stai facendo. >> disse Charlie, su un fianco, un mezzo sorriso divertito stampato in faccia.

Hermione lo sposto in modo che fosse sdraiato sulla schiena, ignorando le sue parole lusinghiere. Nel momento in cui gli sbottonò i pantaloni, dovette mordersi le labbra per non ridere allo sguardo compiaciuto sul viso del ragazzo. Dopo avergli tolto i pantaloni, si concentrò nuovamente sulla ferita. << Potrebbe essere un po' freddo. >> lo avvertì, prima di spalmargli l'unguento sulla ferita.

<< Fanculo! >> imprecò il rosso quando la pomata colpì la pelle lacerata. Come gli era stato detto, il gelo sulla ferita lo faceva contorcere per il disagio. La puntura del freddo fece sì che la sua gamba si irrigidisse per un secondo. Ma la sensazione terminò non appena iniziò a massaggiargli la zona, trasformandosi in calore.

Hermione si scusò, alzando una mano per strofinare l'interno della sua coscia per calmarlo. Sfortunatamente non ebbe l'effetto desiderato. Il modo in cui stava accarezzando la sua pelle era abbastanza da eccitarlo. Dovette pensare a tutte le cose disgustose che avesse visto in tutti quegli anni alla riserva per affrontare una cosa del genere. Fortunatamente ci penso lei a sviare la sua mente.

<< Vorrei sapere cosa è successo. >> chiese Hermione, alzando un sopracciglio mentre riprendeva il suo massaggio.

<< La vedevo annoiata, ho pensato di giocare un po' con lei. >> rispose Charlie, strizzandole l'occhio.

<< Charlie Weasley, un giorno di questi ti farai male sul serio e io non potrò aiutarti. >> Sospirò, esasperata, Hermione.

<< Non mi inganni. >> canticchiò il rosso. << Riesco a vedere quel piccolo sorriso divertito. >>

Si sedette mentre la guardava lavorare, le dita verdi e coperte di unguento che si muovevano sulla sua pelle con consapevolezza. Le sue carezze rallentarono e la sua attenzione svanì dalla sua gamba e si concentrò sul suo viso. Quando gli rivolse uno dei suoi sorrisi rassicuranti, Charlie decise che doveva essere l'uomo più fortunato dell'universo. Subito dopo lo fasciò con della garza, lasciandosi sfuggire una risata quando vide il cipiglio sicuramente presente sul suo viso. Odiava quella merda. 

Ma tutto quello che voleva fare in quel momento era baciarla. Si sporse in avanti, reclamando le sue morbide e caldi labbra sulle sue. La sua mano scivolò tra i suoi capelli, morbidi riccioli che gli solleticavano le dita mentre si arricciarono intorno alla sua nuca. La tirò in grembo, ignorando la ferita. Fu in quel momento che Hermione sussultò-probabilmente preoccupata di avergli fatto del male- e si tirò indietro. Ma a Charlie non importava, si sentiva molto meglio. La riportò sopra di lui, avvolgendole la vita con le sue braccia muscolose così da impedirle di allontanarsi nuovamente. Subito dopo, Hermione gli avvolse le braccia intorno al collo, premette il suo corpo contro quello di lui facendolo emettere un basso gemito di approvazione. 

Charlie, sicuro dei sentimenti che provava per la donna tra le sue braccia, non poté fare a meno di aprirgli il suo cuore. << Ti amo. >>

<< Ti amo anche io. >> disse Hermione, prima di ribaciarlo. 

A new life (with you)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora