Capitolo 14

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Hermione si svegliò in preda al panico. L'ultima cosa che ricordava, prima che tutto diventasse nero, era il viso di Charlie.

Il sottofondo dei ragazzi che parlavano animatamente intorno a lei la tranquillizzarono, dandogli il coraggio di aprire gli occhi. La luce era incredibilmente forte, ma si costrinse a rimanere concentrata.

<< Dove mi trovo? >> domandò, guardandosi intorno.

<< Ragazzina, ci hai fatto prendere uno bello spavento. >> disse Andrew, sollevato nel vederla reattiva. << Sei in ospedale. >>

<< Il tuo primo giorno e hai dato il meglio di te. >> disse Tyler. << Benvenuta ufficialmente tra noi. >>

<< Non incoraggiatela, idioti! >> li sgridò Caroline. << Quello che hai fatto è stato da matti, avresti potuto morire. >>

<< Dov'è Charlie? >> domandò Hermione, ignorandoli.

<< Qui accanto, si sta facendo riaggiustare il naso. >> spiegò Andrew, ridacchiando.

<< Perché? >> chiese Hermione, confusa. << Da quello che ricordo, stava bene. >>

<< Gli ho rotto il naso. >> ammise Jeremy. << Doveva prendersi cura di te e guardati, è il tuo primo giorno e hai un buco da parte a parte nella gamba. >>

<< Non ho bisogno della protezione di nessuno, sono abbastanza adulta da saper prendere le mie decisioni. >> disse duramente Hermione, prima di addolcirsi. << Ma capisco che dovevi essere preoccupato, quindi lascerò perdere. >>

<< Dovresti riposare. >> la rimproverò Charlie.

Girò lentamente la testa, cercando di trovarlo. Era fermo, sulla soglia della porta, con le braccia conserte. Nonostante agli occhi degli altri potesse sembrare distante, Hermione riusciva a vedere attraverso gli occhi del ragazzo la preoccupazione. Osservò la sua fronte corrugarsi mentre fissava la sua figura stesa sul letto. Sapeva benissimo cosa stava pensando: voleva che lei fosse in grado di fare il lavoro senza doversi ferire per ottenerlo. Aprì la bocca come se volesse dire qualcosa prima di scuotere la testa e richiuderla. Hermione lo osservò mentre lottava tra l'impulso che senza dubbio aveva di trattarla come se fosse qualcuno da proteggere o come una novellina che aveva bisogno di essere messa alla prova. Ma, ad essere sincera, Hermione non si sentiva nessuna delle due cose.

<< Potresti avvicinarti. >> disse Hermione, alzando gli occhi al cielo. << Non mordo mica. >>

Charlie sbuffò, prima di occupare la poltrona vuota accanto al letto. Le afferrò la mano e vi lasciò un leggero bacio sul dorso. Hermione lo osservò, cercando di capire se fosse rimasto altrettanto ferito e strabuzzò gli occhi quando intravide una parte di garza fuoriuscire dalla manica della sua t-shirt.

<< Sei ferito. >> annunciò Hermione, preoccupata.

<< Non è niente. >> rispose Charlie. <<Mi ha solo preso di striscio la fiamma mentre ti ho afferrata, tutto qui. >>

<< Scusami. >> disse Hermione.

Quando il rosso allungò una mano e afferrò la sua nuca prima di tirarla verso di sé, Hermione trattenne il respiro. << Sei un idiota. >> mormorò sulla sua fronte, lasciandovi sopra un leggero bacio. << Non fare mai più una cosa del genere, credevo ti avrebbe ucciso. >>

<< Non l'avrebbe fatto. >> sbuffò Hermione << Si sarebbe calmata da sola. >>

<< Dannazione. >> borbottò il guaritore, entrando in quel preciso momento, un piccolo sorriso che gli tirava gli angoli della bocca. << Voi domatori siete tutti uguali! Non è nemmeno arrabbiata con la bestia! >>

A new life (with you)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora