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Mi sveglio, tocco il letto e lui non c'è. Mi alzo sui gomiti e lo cerco ma subito capisco che è andato via. Accendo la televisione e faccio zapping per trovare qualcosa che mi interessi, ma nulla. Il mio cervello non fa altro che pensare a lui e al suo calore durante la notte. Mi manca il calore che emana il suo corpo. La porta del bagno si apre ed è esce lui con avvolto solamente una semplice asciugamano in vita, i suoi capelli bagnati ricadono sulla fronte e fanno cadere a terra piccole goccioline, il suo corpo è lucido e luminoso, la luce del sole che filtra dalle finestre definisce ancora meglio il suo corpo allenato. In me si riaccende qualcosa, forse il sollievo di sapere che lui è qui o il fatto che è davanti a me nudo mi ricorda la vocina nella mia testa.

"Buongiorno Leclerc " fa un sorrisetto compiaciuto, si avvicina posando un lieve bacio sulla guancia.

"Buongiorno Norris" sfacciata continuo a guardarlo, d'altronde le cose belle si guardano, gli occhi servono a questo.

"ho portato qui la colazione" mi fa segno sul tavolino vicino alla finestra. Il vassoio è pieno di cornetti, c'è un succo d'arancia e un bicchierone di latte che già immagino a chi possa appartenere. Prendo il vassoio e lo porto sul letto, lui mi raggiunge prende il suo tanto amato latte e un cornetto.

"non sei a dieta tu?" domando stranita dal fatto che si sia preso il cornetto.

"farò qualche sessione di allenamento in più" fa spallucce e torna a gustare la sua colazione
Io prendo il mio succo e il cornetto a cioccolato. Non vado pazza per il latte a prima mattina, a me pace prenderlo più la sera, prima di andare a dormire.
Sento Lando ridere e lo guardo stranita.

"mh?"

"sei sporca di cioccolato"

"dove?"

"qui" si avvicina al mio viso e con la bocca toglie il cioccolato che era posizionato alla fine delle lebbra, mi guarda per un istante e sposta le labbra dal margine delle mie al centro, mi guarda, io guado lui. Il mio corpo non risponde è come se fosse ammaliato da tutto questo. Mi bacia, sposta il vassoio che ci separava e si avvicina, mi avvolge i fianchi con le sue mani e io, passo le mie tra i suoi capelli. Le sue labbra sono morbide, delicate come il tocco che ha ogni volta che sposta la mano in un'altra parte del mio corpo. Ci stacchiamo dal bacio e ci guardiamo, bussano alla porta e sbarro gli occhi.

"chi è?" domando con un po' di timore e con voce lieve.

"sono Carlos, Lando è con te? non riusciamo a trovarlo e tra 10 minuti partiamo"

"si è con me" non dico altro, già sono troppo imbarazzata

"adesso io vado a vestirmi e tu vai via di qui che dobbiamo partire" gli ordino alzandomi dal letto e portando il vassoio sul tavolino dove prima era riposto. Lui si alza dal letto e mentre io sono quasi in bagno mi afferra il braccio e mi fa voltare verso di sé. Mi bacia, di nuovo.

"a dopo Leclerc" mi sorride  va via. Quasi torno a respirare. è come se per tutto il tempo avessi trattenuto il fiato.

Esco dal bagno e per sicurezza misuro la febbre, è scesa, 37.6. Mi arriva una notifica sul cellulare.

'maxverstappen1 vuole inviare un messaggio'

Apro instangram e apro il messaggio di Max.
'Appena torni a Monaco che dici di una cena io e te?' leggo
Non so cosa rispondere, non so se rispondere. Decido che devo pur dare una risposta, lo vedrò sicuramente nei prossimi gran premi e se non rispondessi lui mi chiederebbe perché non l'ho fatto.
'vedremo Max' rispondo semplicemente, non credo di voler più uscire con lui, devo rivederlo per saperlo, adesso che le cose con Lando sono andate avanti non voglio rischiare di fare passi indietro.
Fin dall'inizio del mio lavoro ho promesso di mantenere professionale il rapporto con i piloti ma quando incontri qualcuno che piano piano invade la tua mente capisci che le cose ormai sono andate troppo oltre per riuscire a mantenere un rapporto professionale ormai.

Mi arriva un altro messaggio

'ho già prenotato, domani alle 19:00 passo a prenderti, non trovare scuse' leggo più di una volta il messaggio. Non posso trovare scuse, non so cosa dirgli seppure volessi rifiutare. Charles è impegnato con la Ferrari, Arthur deve uscire con gli amici e non ha tempo per me, Lorenzo ha alcuni impegni lavorativi e quindi non è casa, Daniel vorrà sicuramente dormire. Non ho scuse.
Rispondo con un semplicissimo 'va bene, domani alle 19:00' e spengo il telefono per finire di preparare la valigia e mettere le ultime poche cose che ho portato qui.
Scendo alla Hall, tutti i piloti sono lì, con il loro bellissimo volto assonnato. Io vado verso Charles e Pierre, devo raccontargli cos'è successo.
Faccio segno ad entrambi di allontanarsi dal gruppo e nel frattempo sento lo sguardo di Lando bruciare sulla mia pelle.

"Ana, non facciamo domande" Pierre ha già capito
"sii libera di dirci tutto" Charles continua.
"Lando ieri è arrivato in stanza, dopo che ho detto a Charles di dirgli che poteva venirmi a salutare se avesse voluto. Non ci parlavamo da un po' di tempo e quindi all'inizio c'era un po' di imbarazzo"
"perché avete smesso di parlare?" chiede Pierre
"è una storia che ti racconto dopo" annuisce.
"ci addormentiamo insieme. Stamattina lui ha ordinato la colazione in camera ha abbiamo fatto colazione lì"
"dimmi che ti ha preso il conetto al cioccolato" Pierre sa bene che quello è il mio preferito.
"si, mi ha preso il cornetto a cioccolato e non credo che sia stato aiutato da qualcuno qui" guardo Charles
"si lo ammetto sono colpevole" risponde mettendo la mano destra sul cuore e alzando quella sinistra
"fatto sta che ci siamo baciati, due volte" sorridono entrambi "lui con la scusa del cioccolato che avevo al lato delle labbra mi ha baciata"
"quel ragazzo ci sa fare" Pierre guarda Lando impegnato a ridere con Carlos e Daniel.
"poi mi ha scritto Max" il sorriso di entrambi muore immediatamente.
"che vuole?" mi chiede Charles
"mi ha scritto per cenare insieme a Monaco una volta tornati"
"cosa hai risposto Ana?" questa volta a fare la domanda è Pierre
"non ho avuto scelta, lui mi ha scritto di aver già prenotato e che non avevo scuse per rifiutare l'invito"
"Lando lo sa?"
"no, sei pazzo Pierre"
"devi dirglielo"
"lo farò appena partiremo per tornare a casa, salirò con Charles nell'aereo e mi siederò vicino a lui"
"spero ti lo faccia, non fargli del male Ana, è un ragazzo speciale"
"lo so Pierre"
Torniamo dal gruppo che è pronto per partire e tornare a casa
"devo parlarti" dico al ragazzo dagli occhi azzurro-smeraldo, lui annuisce non facendo domande

Spazio autrice

lo so, non aggiorno molto spesso. Oltre che studiare come una matta scrivo anche qualche capitolo per portarmi avanti con la stesura della storia. Non è la prima volta che scrivo qui su wattpad, ho scritto anche un'altra storia che potete trovare sul mio profilo, completa questa volta è solo da revisionare e correggere eventuali errori di scrittura e concetti non molto chiari, se vi va passate a leggerla.

Spero che la storia vi stia piacendo.

Quella maledetta garaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora