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Mi sveglio a causa di una cuscinata sul viso e mi metto subito a sedere.

"daiiii" mi lamento, sono stanca sia fisicamente che mentalmente.

"hai dormito tutto il giorno Ana" mi rimprovera Charles accompagnato da Pierre e Max. Guardo il cellulare sul comò della stanza d'albergo e segna le 19:30, ma quanto ho dormito?.

"tra mezz'ora ceniamo e preparati in modo sexy che andiamo a festeggiare" mi guardano con fare interrogativo aspettando che io risponda ma mi limito a dire soltanto

"uscite allora che mi devo preparare, andalè" faccio il gesto con la mano verso la porta e loro vanno via con un piccolo sorriso sulle labbra. In valigia ho poca roba per festini in locali, non avevo intenzione di uscire e non ho portato nulla, ho soltanto i miei completi per lavorare e due tute per stare comoda. Scavo nella valigia in caso io mi fossi portata un bel vestitino. Poi lo trovo.

E' rosso fuoco, aderente ed è in pizzo ovviamente foderato, prendo dalla mia valigia le Loubitin di vernice portate per usarle nella gara di ieri.

Corro in bagno a docciarmi e sistemare il mio viso con un po' di trucco, metto un filo di eyeliner con il mascara e un rossetto del colore abbinato al vestito. Stiro i capelli con tanta poca voglia e esco dalla mia stanza lasciandomi dietro il disordine che ho combinato per preparami, se vedesse mia mamma in che condizioni lascio le camere d'hotel quando sono con i ragazzi e vado di fretta non so cosa farebbe.

Odio preparami così, non mi piace truccare il mio viso, ho chi lo fa per me ogni santo giorno anche agli studi sky. Ma in certe occasioni sento il bisogno di cambiare il mio essere sciatta e priva di femminilità, quando mi preparo è perché lo faccio con piacere.

Scendo alla hall dove tutti mi aspettano per cenare fuori. Sento dei piccoli fischi appena varco l'uscita dell'ascensore. Vado verso Max.

"assecondami" dico e poi lo bacio, lui non ricambia subito ma poi si lascia andare. Ha capito che stasera ho voglia di giocare, anche con il fuoco. Guardo Lando, ci è cascato in pieno. Io e i ragazzi ci avviamo verso le macchine.

"abbiamo le nostre macchine, scegli con chi vuoi andare ma senza che tu sappia chi deve guidarla, quella di Pierre è già occupata. Con lui c'è Caterina e in tal caso dovessi sceglierla sarei costretta a fare un'altra scelta" mi suggerisce Daniel. Alzo gli occhi la cielo, odio fare questi giochetti ma questa sera l'ho già detto quali sono le mie intenzioni.

I ragazzi vanno a prendere le macchine. Ci sono Max, Pierre, Charles, Lando, Carlos, George, Alex e Daniel.

"ovviamente ora che siamo andati a prendere le macchine ci siamo scambiati" io annuisco all'affermazione di Charles.

Davanti a me ci sono: una McLaren 600 LT nera opaca, una GrandTurismo coupè, una McLaren P1, una Ferrari 812 Superfast, una Rolls RoyceWraith Black Badge con interni rossi, una Ferrari Enzo rossa che presumo sia di Charles, Ferrari SP2 che presumo di Max mi aveva detto di verla ordinata, Honda NSX sicuramente di Pierre e una Mercedes Maybach S600.

"mi mettete in difficoltà adesso" guardo la Ferrari Enzo, è una delle macchine più importanti ce ne sono solo 400 al mondo.

"Scelgo lei" indico la Ferrari Enzo convinta che questa volta io vada con mio fratello ma capisco che non è così quando vedo Lando avvicinarsi alla macchina, rimango impietrita.

"pensavi fosse la mia vero?" mi dice sottovoce Charles e io annuisco rifilandogli un'occhiata. Mi avvicino alla macchina e vedo Lando aprirmi la portiera.

"Prego signorina Leclerc" con aggiunta di occhiolino e io divento dello stesso colore del vestito che indosso questa sera.

Partiamo tutti, Lando per primo. Accelera tanto da distanziarsi da un bel po' dal gruppo.

"non sei in pista Lando, stai attento" lo ammonisco.

"come va tra te e Max?" e mi ricordo di non aver detto nulla a nessuno della nostra farsa, neanche a Charles e Pierre.

"Bene" "tu hai conosciuto qualcuna?, le voci girano nel paddok" lo guardo e lui mi rivolge uno sguardo di sfuggita.

"questa volta le voci sono vere" sto zitta, non ribatto.

Dopo una breve pausa dico "sono felice Lando" sorriso falsamente. Devo nascondere il mio dolore per la sua felicità.

"io no"

"in che senso?"

"voglio te e ti vorrò sempre" ferma la macchina in un vicolo cieco.

"Lando" cerco di fermare le sue parole.

"No Ana, adesso finisco" si gira verso di me. "Sei fidanzata e forse le cose che sto per dirti saranno un enorme sbaglio ma non voglio riservare rancore" si gira verso di me

"Mi sei sempre piaciuta, mi piaci dal primo istante in cui ci siamo incontrati dopo il mio ritardo, mi piaci da quando ci siamo incontrati per la prima volta fuori dall'ambito sportivo, mi piaci da quando ti ho beccata a guardare ToyStory da sola mentre eri ammalata, ma mi hai fatto male. Mi hai fatto male quando dopo il nostro bacio sei scesa nella hall e non mi hai rivolto uno sguardo, per poi andare a parlare con Charles e Pierre, mi hai fatto male quando ti ho vista scendere con Max per poi venire a cena e annunciare la vostra frequentazione, mi fa male vederti baciare lui perché quelle maledette e bellissime labbra le voglio baciare io. Queste labbra, tinte di rosso, sono tutto ciò che voglio toccare in questo momento, voglio toccare la tua gamba e salire sempre più su- appoggia la mano sulla mia gamba- voglio avvicinarmi piano piano a te e farti dannare le mie labbra come se fossero miele per api- si avvicina a me" non riesco a resistere e lo bacio. Un bacio aspettato e sofferto, un bacio ricco di parole non dette e sentimenti soppressi, un bacio carico di passione e ricco di amore.

Siamo fronte contro fronte sorridiamo e lui mi da un ultimo bacio a stampo per poi rimettersi al suo posto, allacciarsi la cintura e partire.

"La relazione con Max era una farsa" frena d'improvviso.

"stai scherzando vero?" io nego con la testa

"anche le voci in giro su una presunta relazione" sputa il rospo anche lui.

"lo sapevo" no, non lo sapevo ma lo speravo.

Apro lo specchietto per vedere lo stato del rossetto e sento una risata in sottofondo.

"non ridere, è colpa tua"

"se vuoi posso togliertelo del tutto"

"se vuoi pensa al tuo sulle tue labbra" sbarra gli occhi e io rido. Prendo le salviette igienizzanti e tolgo totalmente il rossetto per rimettermelo correttamente.

"si ma desso devi toglierlo anche a me" Lando ferma la macchine nel parcheggio del locale e io prendo una salvietta pulita per togliergli il residuo di rossetto, si avvicina di più

"no, fammi almeno entrare e poi me lo togli" sorride. Scendo dall'auto una volta slacciata la cintura.

"ce ne avete messo di tempo" inizia Daniel facendomi l'occhiolino. Ha capito

"stavamo per chiamare la polizia, vi davamo per dispersi" dice Alex. Max mi lancia un'occhiata e io annuisco. Il gioco inizia da adesso e ci sono in ballo i miei sentimenti.

Quella maledetta garaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora