Parte 20: Yashar

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Helen

La sera prima di Yashar faticai a prendere sonno, non riuscivo a non pensare al fatto che era la prima volta che io prendevo parte a quel rituale, così come lo era per Jake, ma per lui era quasi tutto nuovo, era lì da meno di un anno in fondo. Dopo poche ore, ci saremmo trovati a compiere rituali antichissimi fra la Caverna Nera e il grande cerchio di pietre. Avevo sempre ammirato i rituali caratteristici dei Khalstores, molti sono Misteri di cui non posso parlare, derivano da antiche religioni pagane, ma non veneriamo alcun Dio o Dea, noi rispettiamo e amiamo la Terra, nostra Madre, l'Acqua, le Stelle, gli Astri, il nostro Universo, l'armonia fra quest'ultimo e gli esseri umani, si potrebbe pensare che essi siano Dei, e io ve lo lascio pensare, ma è complicato e, come ho detto, non ne posso parlare, ma tenterò comunque di spiegare qualcosa. Yashar è la festa dell'Eterno, ovvero dell'Universo, in cui si celebra la vita, per questo ci si unisce carnalmente e, a volte, si concepiscono figli. La cerimonia deriva dal rito pagano delle Nozze Sacre e ha una valenza molteplice: suggellare alleanze, ricordare il sacrificio della Dama nei confronti del proprio popolo e della propria terra e a volte concepire i Figli di Yashar o dell'Eterno, sì, perché, date le particolari condizioni in cui ci si trova, i rituali e le magie svolte, è come se i figli fossero concepiti direttamente dagli Astri e dall'Universo, per questo sono considerati benedetti. La festa di Yashar non era una celebrazione privata, ma un rituale al quale partecipava tutta la tribù, e calche di folla erano già pronte a celebrare il rituale fra loro e ad accendere i loro fuochi. Per Jake era ancora tutto un po' strano, eppure non si lamentava mai dei nostri strani rituali, in fondo era un metalupo, in lui albergava la magia e la sapienza antica, questo non andava dimenticato, per questo per me era uno sposo perfetto.
Io e Jake quella notte ci saremmo uniti per volere dell'Universo, i Grandi Druidi in persona lo avevano preparato a quel rituale, il che era un onore che in pochi non appartenenti ai Khalstores potevano sperare. Carlisle avrebbe pagato oro per poter assistere ad alcune lezioni druidiche, e anche Edward ne era sempre stato molto affascinato. Noi Khalstores potevamo vantare una Sapienza che nessun altro popolo o razza di vampiri, ibridi o mutaforma poteva vantare e che custodivamo gelosissimamente. L'anno prima Karen e Lucius avevano celebrato il rituale per l'ultima volta, Lucius, una figura paterna per me, mi benedisse la sera prima, dicendomi di stare tranquilla e che tutto sarebbe andato bene.

I preparativi per la cerimonia iniziarono all'alba. Io e Jake fummo condotti separatamente nelle Caverne Nere, dove Karen aveva rinchiuso Nessie e Luke quando li aveva rapiti. L'aria era caldissima già alle prime luci dell'alba, si preannunciava una giornata ancora più calda. Avevo otto ancelle al mio servizio, nessuno osava spezzare il silenzio rituale, mi spogliarono e dipinsero il volto, i seni, i fianchi e i genitali con una tinta azzurrognola. I miei capelli vennero intrecciati e sul mio capo venne posta una corona di fiori e giunchi; mi vestirono con una leggerissima tunica bianca da Sacerdotessa e i fianchi vennero cinti con una cintura blu. Avrei dovuto digiunare fino a sera mentre preparavo diversi incantesimi di ringraziamento e richiesta di Vita all'Universo; a mezzogiorno partimmo in processione, accompagnate dalla Suprema Sacerdotessa, così come Jake, dalla sua caverna, stava per partire con otto paggi e il Grande Druido. Ci ritrovammo al cerchio di pietre, la folla aspettava la benedizione della Dama. Io mi avviai nel mezzo del cerchio, mi rivolsi al Sole che splendeva dritto di fronte a me, mormorai un incantesimo e la luce del sole si diffuse come un lampo in tutta la vallata. Jake, non riuscì a trattenere un'espressione di stupore. Continuammo a formulare incantesimi per altre due ore, poi arrivarono le 17 del pomeriggio e io e Jake fummo chiamati per il secondo rituale. Io scavai nella terra un buco insieme alla Sacerdotessa, mentre Jake e il Druido lo riempirono con un ramo di pioppo bianco che ricoprimmo di nastri rossi e bianchi a simboleggiare la fertilità, il ciclo mestruale, il seme e quindi l'atto sessuale volto a creare la vita. Poi iniziarono i canti sacri all'Universo e io creai con la magia i 4 elementi sostenuta dalla forza magica di Jake, e finalmente verso sera potemmo spezzare il digiuno e il silenzio rituale con pane aromatizzato alle erbe, burro e latte. Di sera, a rituale concluso, vennero accesi i fuochi attorno al cerchio di pietre e iniziarono i rituali di unione solo a notte inoltrata, una volta concluso il divertimento delle danze e dei canti dei festeggiamenti.

Quando i fuochi iniziarono a spegnersi io e Jake ci muovemmo verso la caverna Nera... lì un giaciglio in paglia era stato allestito per noi. Spegnemmo le candele che erano state poste nella caverna e nel momento in cui ci toccammo sentii che io mi stavo perdendo, la Vita dell'Estate stava entrando nelle mie vene, così come in quelle di Jacob. In quel momento non eravamo più uomo e donna, ma Sacerdotessa e Druido che si univano per il volere dell'Universo che avrebbe innestato la vita a suo piacimento in quel rituale. Ci unimmo secondo le leggi dell'universo in un modo estremamente selvaggio e a tratti innaturale, sentivo la vita e l'energia che scorreva dentro di me e non potevo fermarmi e lo stesso Jake. Praticamente ci muovevamo senza accorgercene, quando mi risvegliai era l'alba del giorno dopo e io mi ero appena ripresa, come se avessi perso i sensi in seguito all'assunzione di troppo alcol, Jake dormiva tranquillo accanto a me, e io sapevo... sì, lo sapevo, che quella notte avevamo concepito un Figlio di Yashar.  

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