Capitolo Ventotto

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Capitolo Ventotto

È passato quasi un mese dall'ultima volta che sono andata a trovare i bambini all'ospedale con Harry. Mi manca Angel con i suoi capelli dorati, Kess con i suoi grandi occhi verdi, e Michael, anche se non l'ho mai visto parlare o camminare.

Ho bisogno di andare da quelle splendide creature per ritrovare il sorriso.

Scrivo un messaggio ad Harry.

"Che ne dici di andare a trovare i mostriciattoli in ospedale?" gli scrivo.

Vederci sarebbe una buona occasione anche per parlargli e chiedergli cos'ho combinato la sera della festa.

"Va bene, vengo a prenderti tra dieci minuti" mi arriva la risposta dopo qualche minuto e digito un "ok" prima di andarmi a lavare e vestire.

Dopo dieci minuti esatti qualcuno bussa al campanello e sento Louis aprire la porta e salutarlo.

Prendo il mio vecchio cellulare e corro per le scale fino a che non vado a sbattere contro la schiena di Harry.

«Ops» rido leggermente.

«Hey buongiorno» mi dice il riccio girandosi verso di me. Mi guarda in un modo strano, ma non ne capisco il motivo.

Rimango quasi abbagliata dalla sua bellezza e cerco di ricompormi dallo stupido sorriso da ebete che ho sulla faccia.

Prendo sciarpa, cappello, guanti e cappotto ed esco da casa. Fa freddissimo fuori.

«Ciao Tommo!» Harry saluta mio fratello, poi mi raggiunge fuori.

«Allora, come va?» mi chiede il ragazzo dagli occhi color giada.

«Bene, a te?» gli chiedo a mia volta.

«Benissimo direi» risponde prima di aprire la portiera della sua macchina per lasciarmi entrare.

Sembra più felice del solito, e riesce a trasmettere il buonumore anche a me.

«Grazie» rido e per la sua innaturale gentilezza.

«Che ne dici di raccontarmi delle grandi stronzate che ho combinato alla festa?» gli chiedo quando accende il motore.

«Ehm... nulla» alza le spalle nervosamente.

«No no no, o mi dici la verità, o mi dici la verità» gli impongo con tono fermo.

«Bhe, ti sei ubriacata, abbiamo ballato un po' e poi ti ho portato a casa. Fine della storia» dice velocemente.

«Sicuro?»

«Sicurissimo!» dice sorridendo falsamente.

«Arrivati» dice e poi spegne il motore, scatto dritta con la schiena. Stavo per addormentarmi.

Scendiamo dalla macchina e dalle nostre bocche esce del vapore per il troppo freddo.

«Per stasera nevicherà» afferma Harry.

«Che sei un metereologo?» gli chiedo ridendo un po'.

«Ah ah ah» ride in modo finto. Alzo gli occhi al cielo.

Saliamo le scale dell'ospedale e io corro veloce. Non vedo l'ora di entrare in quella stanza!

«Buongiorno gente!» esulto aprendo la porta.

«Angel!» urlano i bambini felici.

«Hey, mi hai rubato il posto!» dice Harry fingendosi arrabbiato.

•All Of Me Hates You• H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora