Capitolo Ventidue

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Capitolo Ventidue

Qualcuno bussa alla porta della mia camera e dopo il mio «avanti» vedo il ciuffo scuro di Zayn spuntare da dietro la porta.

«Hey» dice e si siede sul letto affianco a me.

«Hey» rispondo senza emozioni, come del resto devo sembrare. Senza emozioni.

«Come stai?» mi domanda. Come sto? Non saprei dirlo.

«Sto» rispondo alzando le spalle. Penso che abbia un senso la mia risposta: sto in qualche modo, un modo non definito.

«Tu?» gli chiedo.

«Bene ma... mi manchi» risponde. Anche tu mi manchi Zayn. Vorrei dirgli, ma devo sembrare senza emozioni.

Alzo le spalle noncurante.

«Smettila di fingere. Pensi che non ti conosca? Bè, ti sbagli, perché conosco di te più cose di quante ne sai tu. Parlami, e dimmi come stai, davvero» dice severamente.

Ecco, è inutile fingere. Con lui non potrò mai fingere.

«Sono stanca Zayn. Non ne posso più. E non so neanche di cosa, capisci? È come se avessi voglia che qualcosa finisse, ma non so proprio cosa» pronuncio con la voce flebile.

«Forse sei solo ansiosa per il concerto, non ce la fai più di aspettare?» dice Zayn.

«Può essere» rispondo e abbasso lo sguardo.

Passano alcuni minuti in cui io fisso i miei calzini viola.

«Non dovevi dirmi qualcosa?» chiedo improvvisamente con un entusiasmo che non mi aspettavo neanche io.

«Cosa?» domanda. O si è davvero dimenticato, o sta facendo il finto tonto per non dirmelo.

«Davvero non te lo ricordi?» chiedo piegando di lato la testa come quando i cani non capiscono.

«Ehm... credo proprio di no» dice facendo una faccia da finto tonto. Ora sta proprio fingendo.

«Sicuro?» chiedo ancora avvicinandomi a lui un po' di più.

«Uhm, forse lo sto ricordando...» dice e si avvicina ancora un po'.

Mi alzo di scatto quando mi accorgo che si stava avvicinando per baciarmi.

Divento di nuovo seria.

«Zayn, o mi dici qual è il tuo problema o...» dico, e non so come continuare la frase.

«O?» m'incita il moro.

«O non lo so, però dimmelo. Ora» lo guardo male.

«Va bene» alza le mani all'aria sbuffando. Dov'è il mio dolce Malik?

Mi risiedo sul letto, stavolta mantenendo di più le distanze.

«Bene, allora... io credo di... ehm...» si tocca le mani nervosamente.

«A parole tue Malik» dico scherzosamente.

«Si certo, allora...» prende un sospiro «credo di essermi innamorato di te» dice velocemente e io sento il mondo crollarmi addosso.

Questo non doveva succedere.

Io ero quella che diceva che l'amicizia tra maschio e femmina esiste... ma succede sempre che lui o lei s'innamora e si perde tutto.

•All Of Me Hates You• H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora