Oh, guarda è morto!
Il nostro falso cocchiere aveva letteralmente perso la testa.
Mi guardai intorno per cercare il responsabile nel vicolo dove ci avevano trascinati. Nessuno, perfetto.
-Ehi, ragazzi, guardate qua! – aprii lo sportello, alzai la mano per mostrare agli altri la testa.
Kat rabbrividì. – E quella cos'è. – stava per vomitare.
-Una testa, scema. – disse Logan saltando giù dall'abitacolo. Si sporse in avanti per squadrare ciò che tenevo in mano per i corti capelli scuri. – Taglio netto. Sono bravi questi. – posò gli occhi caffè nei miei.
-Già. – confermai. – Non hanno lasciato tracce, ma sono sicura che sono ancora qua. – osservai il vicolo, avevo un brutto presentimento.
Ordinai agli altri di scendere solo con uno sguardo, loro obbedirono e tirarono fuori i coltelli.
Ciò che successe dopo, avvenne troppo velocemente e in maniera confusa.
Una freccia, scoccata dalla cime di un palazzo, stava per colpire Mike in pieno. Fortunatamente se accorse subito e si scansò. La freccia si conficcò nel telaio della carrozza.
Con la coda dell'occhio vidi delle sagome scure impedirci di fuggire bloccando l'uscita del vicolo buio e sporco.
Ogni secondo che passa odio sempre di più questa merda di città.
Feci un rapido calcolo.
Da sopra.
Da davanti.
Probabilmente anche da dietro.
Eravamo circondati.
-Ma guarda un po', la Regina in persona, che onore. – disse una voce profonda. Un tipo saltò giù da un palazzo e atterrò a pochi metri da loro. Aveva un cappuccio scuro che gli copriva la faccia, era vestito totalmente di nero dalla testa ai piedi.
Una trentina di pugnali scintillavano sulla sua cintura. Era ben preparato.
-Chi sei? – sinceramente, non me ne fregava un emerito cazzo di chi era, ma dovevo inventarmi un piano.
Cappuccetto si portò una mano al petto. – Sono un tuo grande fan. Mi spiace solo che non potremo mai fare due chiacchiere. –
-Ehm, Arya, abbiamo un problemino qui. – la voce di Ness mi arrivò dalle spalle.
Mi voltai appena per notare che tutti e cinque avevano una lama puntata alla gola. Mi stupii che nessuno di loro si fosse accorto degli avversari che gli venivano da dietro. – Okay. – dissi tornando con lo sguardo su il mio avversario.
-Visto che sei tu, ho deciso di offrirti una morte rapida e in dolore. Un lavoro pulito. –
Mi portai una mano sul cuore. – Oh, ne sono onorata, davvero, ma devo rifiutare quest'allettante offerta. –
Lui emise una risata profonda. – Peccato. Vorrà dire che... ma che cosa?! – nella sua voce c'era sorpresa.
Un attimo dopo Ness e Jordan erano al mio fianco con i pugnali sguainati e la lama coperta da un liquido denso e rosso. Sangue.
-Ce ne avete messo di tempo. – protesto.
Jordan sorrise. I denti bianchi risaltavano sulla carnagione scura. – Scusaci, ma se avessi visto l'espressione stupefatta di quei due. –
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academy of murderers
General FictionL'Accademia degli Assassini era il posto meno appropriato dove passare la propria adolescenza. Ti addestrano per diventare una macchina omicida, poi, quando sei abbastanza forte, ti mandano in missione - così le chiamano loro -per uccidere qualcuno...