La porta sia aprì all'improvviso. Mi girai, sperando di incrociare due occhi diversi, ma era solo Jordan.
-Oh, sei tu. – dissi deluso.
Cosa le era preso, un secondo prima mi baciava e quello dopo scompariva dalla mia vista.
-Che cazzo è successo? – chiese indignato. – Perché Arya sembrava sconvolta quando è venuta a buttarmi fuori dalla mia camera a notte fonda, quando io stavo tranquillamente dormendo!? –
-Ho fatto qualcosa che non dovevo fare. – ma allo stesso tempo, sapevo che fosse la cosa giusta.
Lui mi guardò sollevando le sopracciglia scure. – E cosa avresti fatto, sentiamo. –
-Le ho detto che morivo dalla voglia di baciarla, da un sacco di tempo. – confessai.
-E allora? – chiese curioso. – Lei che ha fatto? Vedo che respiri e parli, quindi non ti ha ucciso. Ti metterà qualcosa nel caffè domani. –
Risi. – Ne dubito. –
-Perché? –
-Ha ricambiato il bacio. –
Spalancò la bocca, la mascella tra poco si staccava e cadeva. – Non ci credo. –
Annuii. – Credici, credici. – io ero il primo a non riuscirci. Quando le avevo sfiorato le labbra con le mie, non so bene cosa fosse, ho sentito qualcosa.
La volevo. L'ho sempre voluta, ma questo era diverso.
Volevo proteggerla da questo mondo di merda, volevo far tornare l'Arya della quale mi aveva parlato il dottore.
Volevo che sopravvivesse.
Anche se avrei avuto l'occasione di strale vicino ancora per poco, ma volevo che lei si fidasse di me, che, quando sarebbe stata male, avrebbe potuto chiedermi aiuto.
-Bè, amico, hai fatto il danno. Ora è di là con Ness e stanno "risolvendo un problema". –
-Credo di essere io il problema. – dedussi. – Che dicesse quello che vuole, non potrebbe fregarmene di meno. –
Jor sospirò. – Amico, guarda che lo so che le vai dietro da secoli. La vuoi da quando vi siete conosciuti. –
Non potevo mentire al mio migliore amico e quella notte ero troppo stanco per inventarmi qualche cazzo di scusa. – Certo che la voglio. – non avrei mai pensato di dire quelle parole ad alta voce.
-Ma... - mi esortò a continuare.
-Ma non posso averla. Non mi vuole. Hai visto che è successo. Puff, sparita. – dissi. – Dopo un solo bacio. – doveva disprezzarmi tanto.
Jor sospirò. – Fantastico! Ci mancava solo questo casino. –
Sapevamo cosa sarebbe successo; non mi avrebbe più guardato in faccia.
Ma non volevo che accadesse.
Meno di un mese.
Dopo se ne sarebbe andata.
Non sapevo se sarei riuscito a resistere a quella lontananza. Mi sarebbero mancati i battibecchi già di prima mattina in sala mensa o in palestra; le sfide, quello mi sarebbe mancato.
Ma più di tutto il non potermi svegliare più con lei al fianco. In due settimane era quasi diventata una droga. Non trovarla più nel letto la mattina avrebbe lasciato un vuoto immenso dentro di me.
Dovevo aver pensato ad alta voce visto che Jordan mi disse: - Sicuro di non esserti innamorato? –
Mi gelai. Sentivo le guance andare a fuoco. – Io? Innamorato di lei? Ma va? –
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academy of murderers
General FictionL'Accademia degli Assassini era il posto meno appropriato dove passare la propria adolescenza. Ti addestrano per diventare una macchina omicida, poi, quando sei abbastanza forte, ti mandano in missione - così le chiamano loro -per uccidere qualcuno...