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Qualcuno ti scuoteva, quella sensazione ti fece sobbalzare sul letto, il tuo respiro è uscito bruscamente mentre ti guardavi intorno nella stanza buia.

“Ehi, ehi, va tutto bene.  Stai bene.”

La voce di Aizawa ti riportò alla realtà. Eri nella tua stanza, non di nuovo a Kamino.

I tuoi polsi erano slegati e non c'erano grida di terrore intorno a te.

Non ti eri accorta di esserti addormentata, dopo i recenti avvenimenti avevi cercato di tenerti sveglia, sapendo che gli incubi avrebbero iniziato il loro tormento nel momento in cui i tuoi occhi si sarebbero chiusi.

Guardandoti intorno, potevi vedere Aizawa che ti guardava preoccupato, con la luce gialla del corridoio che illuminava metà del suo viso.

“Scusami.” hai detto. “Era solo un brutto sogno, non volevo svegliarti.”

“Non c'è bisogno di scusarsi. Dopo quello che successo oggi non mi aspettavo che tu avresti avuto una nottata molto tranquilla…”

Dio, era davvero successo tutto in un solo giorno? L'attacco al il campo di addestramento, la tua lotta con i villain, guardare impotente mentre tu venivi spinta via e Bakugou era stato trascinato nel vortice al tuo posto; il piano per salvarlo, la rivelazione della tua vera identità, ti era sembrato come se fossero passati molti giorni.

A quel punto ti sei girata dall'altra parte. “Neanche io me lo aspettavo, continuo a pensare che la polizia irromperà qui e mi arresterà, oppure che si aprirà un vortice e qualcuno mi tirerà fuori dal mio letto come in una scena di un film horror.”

“Nessuna di queste due cose ti deve preoccupare. Qui sei al sicuro.”

Ti tirasti le ginocchia al petto e poggiasti la testa sopra di esse, parlando con una voce abbastanza bassa da essere un sussurro. “È mio padre, l'uomo responsabile di centinaia di morti, quello che ha messo fine al simbolo della pace, quello è mio padre.”

Aizawa annuì. “È vero, ma questo cambia davvero qualcosa?”

“Cambia tutto.” hai risposto.

“Davvero? Quindi, poiché l'identità di tuo padre è stata rivelata, questo significa che non sei più la stessa persona che eri pochi giorni fa?  Puoi anche condividere il suo sangue, ma saperlo ora non fa alcuna differenza su chi sei veramente.”

Aveva ragione, ma quelle parole non ti confortarono molto. “Forse no, ma il resto del mondo non la vede così.”

Aizawa ridacchiò, “Da quando ti interessa di quello che pensa il mondo di te?”

“Da quando hanno iniziato a cercare di farmi sbattere in prigione.” Borbottasti.

A quel punto l'umorismo lasciò la sua voce, facendo rimanere solo una fredda serietà. “Di questo me ne occuperò io. Andrò dai piani alti se necessario, ma fidati di me quando dico che non lascerò che ti portino da nessuna parte.”

“E se avessi veramente ucciso quel villain?” Chiedesti, cominciando a sentire il peso di ciò che poteva comportare.

Anche agli eroi era vietato uccidere.

Indipendentemente dal fatto che fosse un villain o meno, durante la battaglia di Kamino tu avevi commesso un crimine, molteplici crimini in verità. Tenere lontana la polizia non sarebbe stato facile.

“In termini di legalità, è stata autodifesa. Se chiederanno di verificare che tu sia davvero la colpevole, non c’è modo in cui loro possano provarlo. Quello che è fatto è fatto, e potremmo occuparci di quelle implicazioni man mano che verranno, indipendentemente dalla forma in cui si presenteranno.”

Any last words? {Bakugou KatsukixReader} TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora