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“Allora, ne sei uscita viva.”

Quella voce era familiare; una voce che quasi ti mandava lacrime agli occhi solo a sentirla di nuovo.

Aizawa era in piedi davanti a te, indossava gli stessi vestiti che aveva indossato la notte della sua morte.

Senza pensare, sei corsa in avanti, avvolgendolo con le braccia. “Mi dispiace, mi dispiace così tanto. Mi manchi così tanto.”

“Davvero?” Chiese lui. “Perché da quello che che ho visto, non hai detto il mio nome una volta da quando ti sei svegliata.”

Il senso di colpa ti ha sopraffatto mentre lui ti metteva le mani sulle spalle e ti spingeva via da lui, facendoti cadere a terra.

“Mi dispiace.” Dicesti. “Sto cercando di concentrarmi sul il mio piano, non posso permettermi di...”

“Il tuo piano? Quello in cui sconfiggi All Far One da sola?” Aizawa si schernì. “Sei ancora più idiota di quanto pensassi, sei veramente convita che tu sia in grado di batterlo?”

Le sue parole erano dure, la sua voce fredda e distante. Sapevi che non era lui, non poteva essere lui, ma ogni sua parola bruciava comunque.

“Diventerò più forte.” Dichiarasti. “Forte abbastanza da ucciderlo.”

“Non sarai mai abbastanza forte. Ti ho addestrato per quasi un anno e tu hai sempre perso ogni battaglia. È impossibile che tu diventa più forte se sei così debole, perché è questo quello che sei, sei una debole.” Sputò queste ultime parole in modo velenoso, facendo una pausa tra una e l'altra per assicurarsi che il messaggio fosse chiaro.

Tu scuotesti la testa. “Questo non è reale.”

A quel punto la sua mano ti ha afferrato per il colletto della camicia, sollevandoti in piedi. I suoi tratti iniziarono a cambiare, i suoi occhi divennero freddi e senza vita, il sangue iniziò ad uscire dalla sua bocca e dal petto.

“Questo è quello che mi hai fatto.” Raspò. Tu nel mentre hai cercato di distogliere lo sguardo, ma hai scoperto che non riuscivi a muoverti.

“Affronta il tuo senso di colpa, guardami e comprendi che tutto questo avrebbe potuto essere evitato se solo tu fossi stata più forte!”

L'aria si sentiva come se fosse stata risucchiata fuori dai tuoi polmoni mentre continuavi a lottare contro quella forza sconosciuta. Aizawa a quel punto rilasciò la sua presa e tu cadesti a terra rannicchiata, boccheggiando in cerca d'aria.

Lui ti fissò, senza alcun segno di emozione presenti sul suo volto.  “È stata colpa tua. Tutto questo è stata colpa tua.”

…..

Ti sei alzata dal letto in silenzio, sentendoti male mentre camminavi sulle tue gambe tremolanti, verso il bagno in fondo al corridoio.

Era stato solo un incubo, ma le sue parole continuavano a risuonare nella tua testa.

Dopo aver raggiunto il bagno, hai spruzzato dell’acqua fresca sul tuo viso, dopo di che hai messo entrambe le mani sul bancone e ti sei guardata allo specchio.

Fissando i tuoi occhi completamente rossi, hai cercato di ignorare lo stato infernale del tuo aspetto, concentrandoti invece solo sulle parole che hai pronunciato a te stessa.

“Non c'è tempo per questa merda.” Mormorasti. “Risucchia e basta.”

A quel punto il suono di qualcuno che diceva il tuo nome al piano di sotto, ha attirato la tua attenzione.

Non era una voce che avevi riconosciuto, quindi ti sei incamminata a tentoni verso la cima delle scale e hai sbirciato giù nella sala da pranzo.

Il tuo battito cardiaco aumentò alla vista di due poliziotti seduti al tavolo dalla mamma di Bakugou, entrambi sembravano aspettare qualcosa.

Any last words? {Bakugou KatsukixReader} TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora