18. Fino al tramonto

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Quando Vejasor tacque, le parole che aveva pronunciato sembrarono echeggiare nello studiolo. Nient'altro si udiva, nemmeno i respiri: solo il riverbero di quel giuramento.

Finalmente il principe sollevò il volto sulla Fatina, incrociando il suo sguardo fisso.

«Quindi... cosa ne pensi?» chiese.

Myrhiam lo scrutava ancora, immobile come una statua.

«Che devi essere impazzito.»

Vejasor, inaspettatamente, rise.

«Impazzito, eh?»

«Sì, impazzito» ribadì. «Questo non è un incantesimo. È un fidanzamento.»

Il sorriso dell'Elfo si spense, lasciando sul suo viso un'espressione seria e decisa.

«Io desidero stare al tuo fianco, qualsiasi cosa accada.»

Myrhiam chinò il capo; ovvio che voleva la stessa cosa, ovvio che lo amava, e ovvio che gli avrebbe donato tutto il suo cuore... ma come non chiedersi se un tale giuramento fosse prematuro?

«Per favore, Myrhiam, dimmi qualcosa.»

«Dico... dico che devi riflettere bene prima di prenderti un impegno simile.»

Vejasor rispose con trasporto.

«Ma io ci ho riflettuto; e non è nulla di grandioso. Tra i due, sei tu quella che rischia di più... e non parlo solo di Lerbag.»

Myrhiam non sapeva cosa fare, né a cosa pensare.
Disse la prima cosa che le venne in mente.

«Non c'è alcuna possibilità di svincolarsi dal giuramento?»

«No. Si scioglie solo in un caso, ma non dobbiamo parlarne ora.»

«Vejasor, non puoi chiedermi di decidere senza...»

«Solo se accetterai di diventare la mia sposa. Solo allora sarò libero dal mio giuramento» tagliò corto. «Ma non voglio che ci pensiamo adesso, va bene? Tu sappi solo questo: se dipendesse da me, avrei già stretto questo Patto. Perciò ti prego. Dammi il tuo consenso.»

La Fatina tacque. Perché Vejasor era così sicuro, mentre lei tanto esitante?

«Però... cosa succederebbe se... se tu ti volessi fidanzare con un'altra?» temporeggiò.

«Perché metti in dubbio che io possa rimanerti fedele?» protestò lui, ferito. «Ti amo e ti amerò per sempre, anche se tu non ricambierai il voto che farò. È già così ora: dopo di te, non ci sarà nessun'altra.»

«Non intendevo dubitare di te» si difese Myrhiam, tutta riccia e accaldata per quella dichiarazione improvvisa. «Volevo solo sapere cosa succede a chi non onora il giuramento.»

Vejasor parve placarsi un poco e decise di rispondere.

«Se uno si fidanzasse con un'altra creatura pur avendo giurato, perderebbe se stesso. Chi infrange il Patto non è più in grado di prendere una decisione e diviene schiavo del volere altrui.»

Myrhiam non tentò nemmeno di nascondere lo smarrimento che provava.

«Rivolgersi alla Fenice è un atto sacro, oltre che una dichiarazione d'amore. Non si può chiedere alle divinità di intervenire nella vita dei mortali e poi cercare di recidere l'accordo.»

«Ma se uno facesse la scelta sbagliata...»

«Il Patto di Fuoco conferisce un grande privilegio» la interruppe Vejasor, «e il prezzo è la vita.»

«Ma se tu ti innamorassi di un'altra creatura?» insistette lei. «Non è una questione di volontà... allora perderesti te stesso?»

«Tra l'innamorarsi e il fidanzarsi c'è una bella differenza.»

Le Sette Vie. Storia di una Fata della SperanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora