5. L'ostacolo più insidioso

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Il conciliabolo della tana giunse a risoluzioni che, seppur non unanimi, almeno non scontentavano tutti. Ma prima di considerare fattibili i vari piani concordati, era necessario trovare il modo di superare l'ostacolo più insidioso, da cui sarebbe dipeso il destino immediato di Myrhiam e di Enorhik: il Kalazinami di Gondre.

«Serve innanzitutto capire cosa rivelare dei fatti di Nohot» disse Caillon. «Perché, prima di pretendere che gli Anziani deliberino come vogliamo noi, qualcosa dovremo dirgli.»

«Dovresti raccontare del tuo legame col Sacro Erede» intervenne Rahae, rivolta a Myrhiam. «È l'occasione giusta, se non la sola, in cui presentare la vostra relazione in modo che sia accettabile.»

«Accettabile?» scandì Nyla, a mezza voce. «Gli affari sentimentali di Myrhiam non devono essere accettabili per gli Anziani.»

«Nyla, stiamo nascondendo la verità da mesi» insistette Rahae.

«E allora? Questa relazione è un segreto, non una colpa.»

«Ciò non toglie che, se la Consulta approvasse la cosa, sarebbe più semplice ottenere un...»

«Il Kalazinami deve approvare che Myhriam riceva una preparazione militare, non ratificare le sue scelte amorose» rimbeccò l'altra. «E comunque, siamo realisti; neanche se mia figlia si spalmasse le labbra di nettare glielo farebbe piacere, che frequenta il figlio di re Xty.»

La Fatina incassò una ginocchiata a da Enorhik senza batter ciglio.

«La decisone spetta a Myrhiam. Però c'è un altro elemento da considerare» interloquì Taentil. «Il Buon Popolo ha due ambasciatori, oltre a Fata Feram. Ho ragione di credere che verranno a sapere dell'apparizione della Fenice e che si informeranno sul Patto di Fuoco.»

«Dov'è il problema?» chiese Enorhik.

«C'è che il nome di Myrhiam potrebbe venire fuori. E, giacché è raramente usato tra gli Elfi, immagino che i vostri ambasciatori e gli Anziani si faranno qualche domanda sulla sua vera identità.»

«Per questo dovremmo intervenire subito» caldeggiò Rahae. «Se noi...»

«Non diremo niente.»
Il tono di Myrhiam suonò simile a un macigno scagliato in un lago. «Non sono affari loro.»

«Ma non è questo il punto.»

«Invece sì» replicò con fermezza. «Ho già raccontato la verità una volta, e ho visto cosa è successo: Feram ha deciso al mio posto se, come e quando farmi incontrare Vejasor. Dagli errori si impara.»

«Ma lo verranno a sapere» continuò Rahae. «Qualche mese al massimo, e ogni segreto cadrà.»

«Allora sbrighiamoci» asserì Nyla. «Battiamoli in velocità e convochiamo i vegliardi domani stesso.»

«Tuttavia, se rivelassimo che...»

«Non parleremo del Patto di Fuoco al Kalazinami» ripeté Myrhiam. «Rahae: davvero vuoteresti il sacco prima che Xty sappia che sono una Fata?»

Taentil sospirò. «Ha ragione. Sarebbe rischioso, e ne andrebbe della stabilità del regno. Più del re, ve lo confesso, mi preoccupa la reazione del popolo.»

«La gente di Xtyglen non tarderà a interrogarsi sulla misteriosa fidanzata del principe» fece Rahae. «Non ci vorrà molto perché circolino delle voci, alcune delle quali potrebbero avvicinarsi al vero.»

«Le voci non sono pericolose come una dichiarazione ufficiale» osservò Caillon. «Se siamo pragmatici, tra l'altro, le dicerie potrebbero tornare utili.»

«In che modo?»

«Se domani si sapesse che un principe elfico sta con una Fata, cosa credete che succederebbe?»

Le Sette Vie. Storia di una Fata della SperanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora