capitolo 40

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narratore esterno

la ragazza sapeva perfettamente di cosa dovessero parlare ma la divertiva vedere la faccia smarrita di Matteo
'oh e andiamo, sto scherzando' aveva esordito
'su dai,dimmi ciò che mi devi dire e chiudiamo la faccenda' aveva continuato.
il ragazzo che si era ritrovato dal suo stato di trans aveva iniziato a parlare,raccontandole il motivo per il quale era tornato con vian: paura, solo e solamente paura; aveva paura di perdere per sempre la ragazza che aveva di fronte in quel momento,ferendola o chissà cosa; l'unica cosa che non sapeva è che essere tornato con la sua ex l'aveva ferita,anche se non era questo l'obbiettivo,anzi.
Matilde in tutto ciò lo ascoltava attenta a tutto,anche se però ogni tanto si perdeva ad osservarlo,tutte le sue imperfezioni sotto ai suoi occhi attenti sembravano essere perfette e si rendeva conto che non potesse chiamarle imperfezioni,daro che gli caratterizzavano il viso.
La ragazza lo osservò attentamente per tutto il tempo che lui parlò,osservò i suoi occhi belli e furbi come sempre,osservò le sue labbra che erano rosee come l'ultima volta che le aveva sfiorate,osservó persino i capelli che erano poco più lunghi rispetto all'ultima volta che lo aveva visto,insomma lo guardò per tutto il tempo e si godette tutta la vista,sapeva che di li a qualche mezz'ora sarebbe stata in un aeroporto a salutarlo.
notò le sue braccia, che erano come sempre,se non addirittura più muscolose,segnate però da alcune botte,dovute probabilmente dal suo allenanto o da un qualsiasi contrasto in una partita,chi lo sa.
lui dal canto suo non era da meno,mentre parlava la osservava talmente attentamente che ogni tanto si perdeva nei suoi profondissimi occhi marroni,i quali parlavano per lei: capiva da essi che lei fosse pensierosa,eppure non ci diede peso continuando a parlare.
'mati,mati? ci sei?' la richiamò quando ebbe finito di parlare,svegliandola dalla bolla in cui si era persa,e la giovane rispose scusandosi e chiedendo lui di ripetere.
'sempre nel tuo mondo tu, eh?' disse ironicamente il calciatore 'comunque dicevo che entro neanche due giorni saremo ovunque' ripetè
'oh si, hai ragione,ma c'era da aspettarselo' disse prendendo in mano la tazzina di caffè che non aveva ancora bevuto essendo bollente,notando un'uomo con una fotocamera in mano che continuava a scattargli foto 'lupus infabula' disse,beccandosi un'occhiata divertita e stupita da parte di matteo che non sapeva che lei conoscesse il latino
'guarda lì' disse indicandogli con lo sguardo un punto non definito,che però matteo trovò subito iniziando ad osservare quel'uomo: sarà stato sulla quarantina d'anni o forse anche un po' di più,aveva degli occhiali da sole appoggiati sui capelli marroni,vestito di nero con una fotocamera della canon in mano e una sciarpa dato il clima che cambiava ogni due per tre in città a Bergamo
'da quando sai il latino?' domando curioso,d'altronde lui lo adorava,con sua nonna faceva ripetizioni proprio di questo e del latino gli era rimasto un bel ricordo
'oh,ho fatto il liceo classico e ho fatto anche greco oltre al latino in realtà,ma credo che se tornassi indietro farei ragioneria o il liceo scientifico,mi sarebbe stato sicuramente più utili' il moro di limitò ad annuire alzandosi diretto verso la cassa,fermato però da matilde,la quale lo tirò a se e iniziò a correre dentro alla pasticceria per arrivare alla cassa e pagare prima di matteo che nel frattempo era scoppiato a ridere: la sua risata era sempre pura e geniina,e lui rideva a crepapelle come se non avesse visto cosa più divertente di questa.
dopo essere usciti e saliti in macchina,mentre lui giudava e prendeva l'autostrada lei guardava fuori dal finestrino
'a che pensi?' le domandò lui,e beh,che domanda: a che pensava? non sapeva nemmeno lei a cosa passasse per la sua mente,tanti pensieri mischiati a ricordi tutti insieme,e come definirli? ricordi? no,non erano solamente ricordi; dubbi? nemmeno quelli, forse confusione? si ecco cosa c'era nella testa di matilde,tanta tanta confusione, non sapeva nemmeno lei come comportarsi in realtà ma ci provava
'a nulla,posso mettere la musica?' rispose matilde,vedendo matteo fare un sorrisino,probabilmente creato dal ricordo della prima volta che lei era entrata nella sua macchina collegando il suo telefono e facendo passare le sue playlist e ridevano e cantavano insieme, era tutto più facile.
lui le fece fare e partí una canzone di blanco

Notti magiche || Matteo Pessina     (Wattys 2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora