capitolo 41

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matilde mancini's pov:

'il volo 275 diretto verso londra ha un ritardo di 30 minuti'
una voce metallica mi avvisa che dovrò aspettare altri 30 minuti prima di imbarcarmi sull'aereo,fantastico direi,no?
le ragazze con i loro rispettivi fidanzati se ne sono andate circa cinque minuti fa,ma non prima di una bella raffica di gossip di cui, a dirla tutta, avevo bisogno.
'matteo, mi hai sopportato fin troppo per oggi, e poi la distanza tra milano e bergamo è abbastanza lunga da percorrere, e non voglio che tu torna a casa con il buio oltre che da solo' inizio a parlargli,e lui di risposta fa finta di non avermi sentita,ignorandomi
'matteo,dai dammi retta' continuo invano a provare ad attirare la sua attenzione,ma lui pur di non darmi retta continua a guardare il telefono,beccandosi più occhiatacce da parte mia e alla fine un 'fai come vuoi' tornando a guardare pure io il mio telefono.
è strano: ci vediamo poco e quando siamo insieme cosa facciamo? guardiamo il telefono ovviamente.
'ouu cagami' cerco nuovamente a distanza di pochi minuti ad arrirare la sua attenzione su di me e lui che fa? mi ignora ovviamente,oh santo louis tomlinson aiutami tu 'facciamo che questo lo prendo io' dico sfilandogli il telefono dalle mani,e matteo finalmente alza lo sguardo su di me posandomi addosso i suoi occhi bruni che mi fanno impazzire
'abbiamo ancora mezz'ora,o forse di più se ci va bene,hai intenzione di farmi compagnia o stare al telefono?'
'cosa vorresti fare?' mi domanda
'ma che ne so io, sei tu quello con più idee dei due, è il tuo compito'
'e questo chi lo ha deciso?'
'beh,fammici pensare, io!'
'oh e va bene,andiamo a berci un altro caffè?'
'SI! potrebbe essere l'ultimo caffè decente che bevo in un bar, i caffè nei bar a Londra sembrano acqua allungata e sporca' dico facendo un'espressione disperata,facendolo ridere.
prendo la mia valigia e la borsa, mentre lui mi prende il borsone e ci avviamo al bar.
il bar è strutturato internamente con svariate cose che fanno riferimento all'archittettura greca rucordando effettivamente una domus di un qualche ricco signore.
dalle vetrate comuni in tutti gli aeroporti che fa filtrare gli ultimi raggi di sole mentre esso tramonta.
nell'insegna c'è scritto 'ambrosia' ,con sotto citata una frase che deduco essere greco antico ma avendolo studiato fino a due anni fa non riesco a tradurlo subito, ma dopo qualche pensiero e qualche ricordo della professoressa rossini che spiegava fino all'ultimo minuto, capisco che la scritta sotto significa 'qui dove tutti gli dèi fanno ristoro' che effettivamente ha un senso dato che l'ambrosia è il cibo degli dèi.
'stando qui dentro mi sembra di essere nell'antica grecia, tipo in quelle stanze che mi immaginavo durante le ore di greco'
'cioè tu con tutte le cose che potevi fare nelle ore di greco ti immaginavi delle stanza dell'epoca? HAHAHAHA'
'ehiii non c'è nulla da ridere, è che la voce della prof era talmente acuta che era impossibile concentrarsi pure per disegnare,almeno immaginando non la sentivo'
'passando alle cose più serie, un liscio o un macchiatone?'
'un liscio grazie' gli rispondo mentre al bancone davanti a noi si ferma un barista
'due lisci perfavore'  gli dice lui, e subito il ragazzo si gira di spalle per prepararceli.
una cosa che ho notato a favore delle persone un minimo 'conosciute' con questo covid sono le mascherine, sono poche le persone che ti riconoscono, e nei momenti delicati questa cosa è fantastica.
'il nettare degli dèi, sarà vero? lo scopriremo tutti in questo servizio del tg pessina nel quale assaggeremo quel caffè liscio e io valuterò in una scala da uno a dieci'
scherza lui appena ci portano le due tazzine
'che stupido! sei un mix tra la presentatrice del tg 5 e alessandro borghese'
'era questo l'obbiettivo' mi risponde mentre lo stesso ragazzo di prima ci porta i due caffè appoggiandoli delicatamente sul bancone.
le tazzine sono bianche con dei dettagli oro e hanno poggiato di fianco un piccolo cucchiaino di ceramica sempre bianco e una bustina di zucchero di canna appoggiata sotto di esso.
prendo in mano la tazzina e inizio a berne il contenuto caldo senza zucchero, e lo stesso fa matteo, a differenza però che lui lo zucchero ce lo mette.
'come fai a bere il caffè amaro? volevo chiedertelo prima ma me lo sono scordato'
'oh beh, quando inizi a berlo senza zucchero all'inizio fa un po' schifo, ma poi ci fai l'abitudine e non lo senti più, provaci, poi dimmi come va a finire'
'oh tranquilla non credo che ci proverò,lascio a te i caffè amari' dice dirigendosi alla cassa 'e stavolta pago io, non si discute' aggiunge
'solo perché sei tu' gli rispondo dando un ultima occhiata al telefono,sono già le 17:30 e tra cinque minuti dovrei andare per iniziare a fare i controlli e imbarcarmi sull'aereo, questo caffè ha fatto volare il tempo.
non sono ancora pronta psicologicamente a tornare in inghilterra e lasciare l'Italia, infatti questo è uno tra i rammarichi che ho,probabilmente se mi offrissero una qualche offerta da qualche squadra di serie a italiana la terrei in considerazione,anche se però mi sarebbe difficile lasciare a londra la mia quotidianità e stravolgerla per tornare in Italia.
matteo mi  raggiunge dopo poco e velocemente ci dirigiamo verso il punto dove ritirano le valigie per metterle nella stiva del mio aereo che dovrebbe atterrare tra poco dopo il suo ritardo di mezz'ora
'è ora di salutarci' dico triste 'è stato veramente un piacere matteo,spero che ci possiamo rivedere il più presto possibile'
'si assolutamente, però io mi aspetto veramente che tu venga a vedere una mia partita' mi risponde facendo riferimento all'amichevole di quest'estate contro la juve alla quale mi aveva invitata ma alla fine non mi ero presentata dato che non ci eravamo più messi d'accordo
'volentieri, però poi devi venire pure tu a vederne una delle mie' dico abbracciandolo.
'mi mancherai tanto matteo,tanto tanto'
'pure tu tilde,pure tu' dice e mentre ci stacchiamo ci ritroviamo a guardarci negli occhi
'oh fanculo' dice prima di baciarmi, e dopo qualche secondo ci stacchiamo
'un bacio d'addio?' domando
'dipende da come la vuoi vedere' mi risponde lui
'ci vediamo presto teo' dico mentre la stessa voce metallica che aveva annunciato il ritardo del volo annuncia di imbarcarsi
'il volo 275 diretti verso londra è ora arrivato, si pregano tutti i passeggeri di imbarcarsi'
'ciao' gli dico prima di girarmi e dirigermi verso il tunnel che collegava la struttura con la pista degli aerei, mia cara italia è sempre un piacere vederti, ma ancora di più vedere le persone che abitano qui.
un bacio d'addio, quello che tutte le persone innamorate non vorrebbero mai avere, eppure eccomi qui su un volo diretto a Londra con le labbra che sanno ancora di te e del tuo caffè dolce.

Notti magiche || Matteo Pessina     (Wattys 2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora