30. 𝑪𝒂𝒍𝒍 𝑴𝒆 𝑩𝒚 𝑴𝒚 𝑵𝒂𝒎𝒆

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Parole: 1647

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⚠️ATTENTION: LEMON⚠️

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*𝚀𝚄𝙰𝙻𝙲𝙷𝙴 𝚂𝙴𝚃𝚃𝙸𝙼𝙰𝙽𝙰 𝙿𝚁𝙸𝙼𝙰*

1 𝙾𝚝𝚝𝚘𝚋𝚛𝚎 | 0:12 | 𝚈𝚘𝚔𝚘𝚑𝚊𝚖𝚊, 𝙶𝚒𝚊𝚙𝚙𝚘𝚗𝚎
(𝚃/𝚗)'𝚜 𝙷𝚘𝚖𝚎

"𝚂𝚎𝚡𝚢 𝚐𝚒𝚛𝚕, 𝙸 𝚓𝚞𝚜𝚝 𝚏𝚎𝚕𝚕 𝚒𝚗 𝚕𝚘𝚟𝚎
𝚈𝚘𝚞 𝚜𝚑𝚘𝚞𝚕𝚍 𝚝𝚛𝚢 𝚒𝚝, 𝚒𝚝'𝚜 𝚊 𝚑𝚎𝚕𝚕 𝚘𝚏 𝚊 𝚍𝚛𝚞𝚐"

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(𝑇/𝑛)'𝑠 𝑃𝑂𝑉

Gli schiocchi di baci quasi disperati ricorrevano per le pareti della piccola stanza buia e quasi totalmente spoglia. I nostri corpi si cercavano e strusciavano tra loro con movimenti lenti e sinuosi, l'impazienza ci stava divorando dall'interno ma volevamo assaporare il momento e goderci fino all'ultima goccia quell'intricato cocktail di emozioni che stava prendendo il sopravvento.

Avevamo passato tutta la giornata a provocarci, sessualmente e non, anche nei posti più impensabili ed esposti al pubblico. Il rischio di essere beccati aveva smosso in me qualcosa prima assopito e l'aveva eccitato in una maniera quasi deplorevole.
Baci sfuggenti, palpate, qualche carezza osé... insomma, le mani non erano state un attimo ferme e una volta arrivati a casa non resistevamo più alla tentazione. Ma si andava con calma, con dolcezza.

I vestiti sparirono nel giro di una manciata di secondi e ci ritrovammo contro il materasso a sospirare i nostri nomi sulle labbra l'uno dell'altra. Lo vidi scendere sempre di più strusciando la sua erezione contro la mia entrata bollente, poi l'inguine e successivamente la coscia fino a quando non aprì le mie gambe facendomi arrivare forte e chiaro le sue intenzioni.

Sentivo il suo fiato caldo scontrarsi contro il clitoride incandescente che quasi pregava di essere stimolato; lui mi guardò con un sorrisetto passandoci sopra solo le labbra giusto per strapparmi un gemito fugace.

-"N-non fare lo stronzo" borbottai fremendo contro le sue lievi carezze che prendevano per intero la mia femminilità.

-"Voglio solo godermi il momento" fece senza mai spegnere il suo sorrisetto divertito dalla mia reazione a quella tutto fuorché piacevole tortura.

-"Sei uno-... ngh!" gemetti non appena mi penetrò con due dita -anche con estrema facilità essendo completamente bagnata.

-"Forza, vediamo se hai il coraggio di finire la frase" terminò la conversazione prendendo il clitoride tra le labbra e giocandoci; prese a succhiarlo, leccarlo e stimolarlo con movimenti circolari della lingua ma, nel frattempo, non smise un attimo di penetrarmi lentamente con le dita giocando persino con le mie labbra.

Sentivo tutto il piacere perduto percuotermi il corpo come colpi su un tamburo permettendomi a malapena di riprendere fiato tra un gemito e l'altro. Il potere che quell'uomo aveva su di me era qualcosa di inimmaginabile, mi aveva in un solo pugno e gli bastava stringere la presa per schiacciarmi del tutto... e lui lo sapeva bene, come era a conoscenza, allo stesso modo, del potere che a mia volta avevo su di lui.
Era pericoloso. Tutto di quella situazione trasudava pericolo in realtà, ma di fermarci non ne avevamo la minima intenzione.

𝐴𝑟𝑐𝑎𝑑𝑒~ Dabi X Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora