9.

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Quella sera avevo dormito poco e niente.

Avevo ricevuto la lettera dell'udienza.

Ma non sapevi se dirlo ad Oliver.

Carl aveva ragione, scappavo dai problemi e quello tra me e lui era qualcosa che dovevo risolvere.

"Natalie, io devo andare a lavoro. Te puoi presentarti in centrale dopo o prima il lavoro? Tuo padre voleva vederti..." disse mia madre entrando in camera.

"Va bene mamma.." dissi buttando fuori il fumo della sigaretta.

Prese un respiro e poi si sedette vicino a me.

"Devi smettere di fumare e di rimanere sul letto quando qualcosa non va.." disse prendendomi la sigaretta dalle mani per poi spegnerla nel posacenere.

"Non dovresti essere a lavoro?" Chiesi squadrandola.

"Vagli a parlare. È ritornato per te, non fartelo scappare..." disse uscendo dalla stanza.

Guardai fuori dalla finestra.

Non riuscivo a capire se ci fosse realmente qualcuno, ma in lunedì nessuno era in casa.

Decisi di prepararmi per andare da Carl e risolvere, o almeno provare, la questione.

Mi finii di truccare e poi scesi di sotto.

Presi un giubbotto e uscii di casa.

Bussai alla porta qualche volta.

Finalmente sentii i passi di qualcuno avvicinarsi alla porta.

"Natalie..." disse Carl aprendo.

"Carl..." dissi sorridendo.

"Lip non c'è. Di cosa hai bisogno?" Chiese fingendo un sorriso.

"Di te..." dissi spontaneamente.

Realizzai solo dopo quello che avevo detto.

"Cioè, io devo parlare con te." Dissi gesticolando con le mani.

"Davvero strano..." disse entrando.

"Cosa intendi?" Chiesi seguendolo.

"Ieri ti ho detto tutto quello che pensavo e te oggi ti presenti davanti casa con un 'dobbiamo parlare'? Mi sorprendi sempre Natalie..." disse ironico.

"Mi prendi per il culo?" Chiesi ironicamente.

"No, perché dovrei?" Rispose ovvia.

"Lip già lo sa?" Chiese andando verso la cucina.

"No, ma oggi devo parlare anche con lui.." dissi seguendolo.

"È il tuo giorno fortunato..." disse prendendo una tazza di caffè.

"Divertente. Queste sono tue..." dissi consegnandogli le chiavi dell'auto.

"Il coso...te lo darò dopo. Non sapevo dove metterlo." Dissi guardandolo.

"Perché non tieni i miei regali?" Chiese facendosi serio.

"Non ho bisogno della tua carità. Posso benissimo cavarmela da sola, lavoro per farmi un'auto. Il completino te lo do perché non me ne farei nulla, e poi credo che starà meglio alla tua prossima ragazza..." dissi abbassando la testa.

Il Nostro Noi -Carl Gallagher-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora