19.

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La mattina dopo mi svegliai con un mal di testa fortissimo.

Aprii gli occhi e notai di non essere a casa mia.

Ero a casa di Carl e in cucina c'era qualcuno che, come al solito, discuteva con un altro componente della famiglia.

Mi alzai, continuando a tenere una mano sulla fronte.

A passo di lumaca arrivai in cucina.

Erano tutti seduti.

"Non deve sapere nulla di quello che è successo ieri." Disse Carl serio.

"Chi non deve sapere nulla?" Chiesi andando a prendere una tazza di caffè.

"Ciao Lie, come stai? Vuoi un'aspirina?" Chiese Fiona preoccupata.

"Ora vado a casa, grazie... sapete come sono arrivata qui? Mi ricordo solo che una famiglia, cioè io sono arrivata a casa loro, ma mi ha accompagnato Roxan..."  Dissi iniziando a bere il caffè.

Tutti si guardarono.

"Ti hanno portato a casa.." disse Carl.

"Sì, e hanno detto che ti hanno medicato le ferite.." aggiunse guardando gli altri.

"Ah...vi hanno detto come mi sono fatta male?"  Domandai guardandomi la mano fasciata.

"Hanno detto che sei inciampata e hai sbattuto la mano sui sassi."  Disse sempre Carl guardando altrove.

Pensai e ripensai.

Nulla, quello che ricordavo di ieri sera era poco, se non niente.

"Ragazzi, potete lasciare me e Natalie da soli?"  Chiese Carl facendosi serio.

Tutti se ne andarono senza proferire parola.

"Grazie per avermi lasciato dormire qua. I miei mi avrebbero uccisa." Dissi ridendo.

Lui rimase impassibile.

"C'è qualcosa che non va? Il tuo appuntamento con Dominique è andato male? Dimmi un po' ehh, vi siete divertiti?"  Chiesi per smorzare l'atmosfera inquietante e silenziosa che si era creata.

"Nat, perché ti sei ubriacata così tanto?" Chiese freddo.

"Un bicchiere tira l'altro. Dovevo aiutare Scott con i suoi problemi d'amore, perché..."

"Perché nessuno ti aiuta con i tuoi?"  Chiese interrompendomi.

"No, perché si è lasciato con il suo fidanzato. Senti Carl, che ti prende?" Chiesi ridendo.

"Devi parlare con qualcuno…" Disse sorpassandomi.

"Parlare con qualcuno, di cosa?" chiesi seguendolo.

"I tuoi sentimenti? Il tuo strano problema nelle relazioni?" continuó a dire precedendo dritto per la direzione presa.

"Non so di cosa tu stia parlando, ma oggi devo andare a lasciare il lavoro giù al bar. Credo sia molto più interessante che parlare con te di qualcosa che non capisco e, sinceramente, che non voglio sapere." Dissi aprendo la porta di casa.

"Vengo con te." Disse seguendomi.

"No, è meglio se rimani a casa tua e pensi ai tuoi problemi, oppure pensa a Dominique, Quello ti potrebbe aiutare." Dissi sbattendogli la porta in faccia.

Il Nostro Noi -Carl Gallagher-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora