8.

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La serata passò, difficilmente, ma avevo finito anche questo turno per fortuna.

Carl e la sua "famiglia" se ne erano andati dopo avermi visto discutere con Carl, che mi aveva detto di dover smettere di lavorare lì e che lui avrebbe pensato a me, come se ne avessi bisogno.

Se ne era andata arrabbiato, convinto che la colpa fosse la mia.

Io lavoravo per guadagnarmi da vivere, e in quel momento anche per aiutare mio padre.

Dato che ero arrivata in ritardo, quella notte avrei dovuto pulire tutto io...

Dopo che tutti i miei colleghi, compreso Seth, se ne erano andati, iniziai a pulire.

O almeno ci provai, le cose erano tante e quello che si poteva trovare nei bagni mi spaventava.

Sentii qualcuno entrare nel locale.

Avevo lasciato le porte aperte e girato solo il cartello con la scritta "close", sapevo che nessuno sarebbe entrato, nemmeno il peggior ubriacone.

"Siamo chiusi..." dissi girandomi.

"Oliver? Che ci fai quI?" Chiesi ridendo..

"Ti ho vista prima con la macchina e ho pensato di fare un salto..." disse sorridendo.

"Non è proprio un bel momento per chiacchiere varie, devo pulire tutto il locale..." dissi guardandomi attorno.

"Vuoi una mano?" Chiese avvicinandosi.

"Mi farebbe molto piacere ma..."

"Ma cosa? Passami uno straccio..." disse posando le sue cose in uno dei divanetti.

"Grazie."

"Allora, dividiamoci i compiti. Io faccio cucina e sala, tu fai il bagno e poi facciamo il privé insieme. Va bene?" Chiesi preoccupata.

"Più che bene, dove si trovano i bagni?"

Lo accompagnai ai bagni e gli spiegai cosa e dove pulire.

Alcune cose andavano tenute come trovate.

Iniziai a pulire e poco dopo ci trovammo entrambi con i compiti autonomi svolti.

"Ora dobbiamo fare il privé. Preparati, non so cosa potremmo trovare." Dissi inziando a camminare verso la stanza.

Rise rumorosamente coinvolgendo pure me.

La stanza era più disordinata del solito..

"Cazzo, che schifo! Guarda, un preservativo..." disse avvicaindomelo in faccia.

"Leva quel coso dalla mia vista..." dissi indietreggiando.

"Sei passata all'altra sponda?" Chiese ironico.

"No, cazzo. Sono ancora dell'idea che i ragazzi siano tanta roba." Dissi ridendo.

Sorrise, poi calò il silenzio..

Io ritornai a pulire.

Lui invece posò la busta di plastica, che aveva in mano, atterra e si avvicinò a me.

"Cosa succede?" Chiesi girandomi di scatto.

Involontariamente mi trovai faccia a faccia con lui..

"Oh, ehm..." dissi imbarazzata.

"Non credi che tutto questo sia strano?" Chiese ridendo.

Il Nostro Noi -Carl Gallagher-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora