43.

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Sentii Carl rientrare.
Era tardi ed ero sdraiata a letto con l'intenzione di dormire.
Aveva acceso tutte le luci al piano di sotto e urlato più volte il mio nome..
Poi lo sentii salire le scale.

"Eccoti finalmente. Ah, ma stai dormendo.."
"No, mi stavo per addormentare dato che non ti facevi più vivo." Dissi guardandolo.
"Ma ora sono qua e indovina, ho voglia di divertirmi.." disse sdraiandosi affianco a me.
Mi iniziò a baciare il collo..
"Aspetta Carl...fermati un secondo.." si irrigidì.

Mi guardò...
Sembrava perplesso, era ovvio.
Sbuffò leggermente e io cercai di rassicurarlo accarezzandogli lentamente la spalla.

"Nat, io credo tu debba dirmi qualcosa.."
Sospirai. Aveva ragione.
"In effetti sì, stavo pensando a come dirtelo.."
Abbassai lo sguardo, non sapevo come spiegarglielo.
"Avanti Nat, sii sincera e non girarci troppo." Avevo un tono di voce che mi lasciava un vuoto al cuore.
Era serio e io non potevo sopportare quella situazione.
"Hai ragione, Carl. Alla fine ho chiamato Miranda, come mi avevi detto di fare... Ho ottenuto il lavoro." Dissi accennando un sorriso.
"Bravissima, tutto qua?" Mi abbracciò...
"Ma, se voglio quel lavoro devo partire domani." Gli dissi accora abbracciata a lui.

Lo sentii sbuffare e strinsi più forte il suo corpo.
"So che potrebbe essere difficile, per noi, ma possiamo provarci. Io credo in noi e te devi fare lo stesso. Fallo per me, Carl." Lo guardai dritto negli occhi.
"Te credi davvero a noi?" Chiese sconvolto.
"Si, certo. Da sempre, Carl. Perché? Te no?"
Mi guardò come se quelle parole li avessero colpito.
"Ma cosa ti viene in mente!? Certo che ci credo, ma non credevo che te "provassi" lo stesso.."

Sorrisi.
Improvvisamente mi sentii in imbarazzo, quella conversazione stava prendendo una brutta piega...
"Quindi dovresti partire domani?" Chiese guardandomi negli occhi.
"Si, ma non ti preoccupare sarà domani sera.."

Mi guardò con un piccolo sorriso.
"Allora abbiamo tutta la giornata.."
"Si, e mi dovrai accompagnare per una visita in ospedale."
"Va bene.."
Mi strinse forte a lui.

Quella notte finalmente si concluse.
Lui andò a dormire a casa sua, ma non fu un problema, anzi..
Quella notte, sola in casa, mi fece riflettere.
Avevo fatto la scelta giusta?
Avrei dovuto rifiutare?
Non lo sapevo, ma dormii.

Quando mi svegliai era presto, forse le 6:00AM
Mi preparai e scesi le scale.
Feci colazione e poi uscii di casa per andare a bussare alla porta accanto.

"Ehi Lie, era da tanto che non ti vedevo sveglia a quest'ora.." Disse Lip con della lana in mano.
"Ciao Lip, nuovo hobby?"
"Mi sono svegliato con una voglia di bere e sto provando a distrarmi in un nuovo modo."

Mi fece spazio per entrare.

"Tutti dormono, ma Carl ci ha detto la novità. Hai fatto davvero bene, qua saresti stato talento sprecato."
"Dici? Mi mancherà tutto questo.."
"Fidati che dopo un po' ci fai l'abitudine." Disse andandosi a sedere in cucina.
"Detto da uno che ha mollato il college? Non so quanto fidarmi.." Dissi ironica.

Si mise a ridere.

"Devi licenziarti dal Patsy's..."
"Si, Fiona dorme. Aspetterò.." Dissi sedendomi accanto a lui.
"Quindi è confermato, immagino.." sembrava quasi infastidito da quella situazione.
"C'è qualcosa che non va?" Chiesi.
"In teoria no, ma in pratica sì. Sono felice per te, ma Carl non sembra provare lo stesso. Sono solo un po' preoccupato per lui. Sai, ho avuto qualche difficoltà e non sono riuscito a stargli accanto." Mi fissava dritto negli occhi.
"Io e lui non parliamo spesso di queste cose, ma credo lui abbia molta stima in te. Cioè, te sei andato al college. Hai provato a fare del tuo meglio. Penso sia molto grato di avere qualcuno come te a fargli da fratello." Sorrideva, sorpreso da quelle parole.

Il Nostro Noi -Carl Gallagher-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora