22.

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La mattina dopo mi svegliai con accanto Carl, che continuava a dormire e allo stesso tempo continuava a stringermi.

Sorrisi.

Non glielo avevo detto, ma avevo notato le cicatrici che aveva su tutto l'addome..

Pensai che glie ne avrei parlato in un altro momento..

Mi alzai dal letto e senza fare troppa confusione mi misi il minimo dei vestiti.

Guardai l'ora sul telefono.

Era presto e la casa era ancora silenziosa.

Presi una sigaretta dal pacchetto che era poggiato sul comodino.

Cercai un accendino, ma sembrava impossibile da trovare.

Cercai nella scrivania e dopo aver trovato solo riviste pornografiche e donne mezze nude, ne trovai uno.

Accesi la sigaretta e mi sedetti sulla sedia della scrivania.

Guardai Carl.

Era molto carino quando dormiva..

Poi pensai alle lettere.

Mi aveva dato il consenso di leggerle tutte.

Con la sigaretta in bocca, tirai da sotto il letto la scatola.

Avevo letto la prima e la seconda.

La terza di cosa avrebbe parlato?

Era chiamata "Natalie"

Mi sedetti a terra, aprii piano la lettera e iniziai a leggere..

"Cara Natalie...
Questa lettera avrà il tuo nome.
Ho parlato di te a tutti quanti, compresa la cuoca, che dice di odiarmi e che te, se mai mi perdonerai, ti faranno sanata.

Questa notte ho fatto un sogno, c'eri anche te, ovviamente.
In realtà c'eravamo solo io e te, ma è stato davvero fantastico. Io ritornavo dopo essermi arruolato, la situazione era diversa e te abitavi da noi..
Quando mi hai visto hai zittito tutti, ti sei avvicinata a me e mi hai guardato. Poi te ne sei andata di fuori e io ti ho seguito.
Mi hai urlato contro tutto, ma dopo infinite parole e numerosi insulti ci siamo baciati.

Non il sogno più bello del mondo, ma con te era favoloso.

Chissà se pure te hai fatto qualche sogno su di me, conoscendoti molto probabilmente.

Questa lettera sarà molto corta perché hanno appena chiamato tutte le reclute.

Ti amo Natalie.

Il tuo Carl Gallagher<3"

Lettera breve ma interessante.

"Ti fai gli affari degli altri?" Chiese Carl sbadigliando.

Lo guardai, feci un ultimo tiro e poi spensi la sigaretta.

"Che ore sono?" Chiese guardandomi.

"È presto.." dissi sedendomi sul letto.

Mi prese la mano.

"Ieri sera sono stato bene.." disse guardandomi.

"Anche io.." dissi guardando la nostre mani.

Rimasimo in silenzio.

"Non voglio più leggere le tue lettere. Non me le hai spedite, quindi è come se io non le avessi mai ricevute." Dissi cambiando argomento.

"Grazie Nat..." disse sorridendo.

"Beh, non vorrei mica rovinare quella tua corazza di ferro.." dissi ironica.

Il Nostro Noi -Carl Gallagher-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora