LASCIA CHE SIA || DRAMIONE

~CAPITOLO 11: NUOVA REALTÀ~

Era passato diverso tempo dalla morte di Silente. Hermione era tornata dalla sua famiglia nella Londra Babbana. Come aveva giá pianificato, si ritrovó costretta ad Obliviare i suoi genitori. Fu per lei difficile, ma doveva farlo. Sarebbero stati altrimenti in pericolo. Presto ritornò nel mondo magico. Non aveva più una casa nè una famiglia, solo i suoi amici.

Nemmeno il tempo di ricongiungersi ad Harry e Ron che dovette affrontare con loro un primo attacco dei Mangiamorte. La guerra era iniziata, ormai lo sapeva.

L'obiettivo del Golden Trio era chiaro: dovevano distruggere gli Horcrux per sconfiggere una volta per tutte il Signore Oscuro. Per farlo, avrebbero dovuto appoggiarsi l'un l'altro, rimanere uniti.

Nonostante l'atmosfera pericolosa che in quei mesi si respirava, un po' di amore continuava a resistere: ci sarebbe stato infatti il matrimonio di Bill e Fleur.

I preparativi erano ultimati e quel giorno arrivó presto.

Anche se per poco, i ragazzi avrebbero potuto divertirsi e non pensare a quell'orrenda guerra.

La mattina del matrimonio fece loro visita il Ministro della Magia. Aveva portato con se ció che Silente aveva lasciato ai tre ragazzi in eredità. A Ron aveva lasciato il deluminatore, a Harry la spada di Grifondoro e il primo boccino d'oro catturato e ad Hermione le Fiabe di Beda Il Bardo. La ragazza cominciò a sfogliare il libro tristemente. Ripensare alla morte del preside la rattristava e al tempo stesso le faceva pensare a Draco. Non l'aveva più visto. Non sapeva se stesse bene, se fosse vivo. Non sapeva nulla. Le mancava e aveva paura.

Il Ministro della Magia richiamó poi l'attenzione su di se: "Inoltre, il professor Albus Percival Wulfrick Bryan Silente lascia ad Hermione Jean Granger questa lettera".
La ragazza la prese titubante e confusa.

Finito quello strano colloquio, si recò subito nella sua camera e cominciò a leggere la lettera tutta d'un fiato:

Cara signorina Granger,
so che le sembrerà strano ricevere una lettera dal sottoscritto, ma non si preoccupi, non le daró cattive notizie. Per iniziare volevo congratularmi per la media impeccabile che ha tenuto quest'anno, come in quelli precedenti del resto. Volevo inoltre congratularmi per la sua associaziome C.R.E.P.A. È un gesto molto nobile da parte di una studentessa.

Ebbene, il motivo principale di questa lettera è solo uno. Sarà forse sorpresa di scoprire che, quest'anno più di altri, l'ho osservata molto e ho osservato molto anche un altro studente, il signor Draco Malfoy. Ammetto di essere una persona molto curiosa. Vede signorina Granger, io vedo tutto nel castello. Vi ho notati spesso fin dal primo giorno. Ad iniziare dai vostri sguardi delusi per essere stati smistati nelle case storicamente rivali. Forse sono state le vostre faccette deluse ad incuriosirmi. Sareste stati l'esempio perfetto che la rivalità fra case era una cosa superabile e troppo infantile.

Poi però le cose sono andate diversamente. Avevo perso le speranze, ma poi una lucina si è riaccesa. Lei forse non se lo ricorda, ma al 4° anno il signor Malfoy la guardava estasiato al Ballo del Ceppo. E questo ci porta ad oggi. Ho visto negli anni nascere fra di voi qualcosa, forse repressa per molto, troppo tempo.

Signorina Granger, entrambi sappiamo che il signorino Malfoy è un Mangiamorte, ma sappiamo anche che non è un assassino. Gli stia vicino, non lasci che perda se stesso. Ho visto i suoi ricordi: è una lotta con se stesso da sempre e la causa di questo è proprio lei signorina Granger. Per la prima volta lui sta provando un sentimento vero, positivo, completamente diverso da quello con cui è cresciuto.

Forse le sembrerá sciocco quello che le ho detto in queste righe, ma forse l'aiuterá a pensare a ció che le sta accadendo in questo momento. La lascio ricordandole una frase che molti anni fa dissi proprio a lei e ai suoi amici, signorina Granger: non lasciatevi ingannare, le persone non sono mai ciò che sembrano, nel bene e nel male.