~CAPITOLO 27: IL MATRIMONIO~

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Draco era seduto su una poltrona davanti alla finestra della sua camera. Pensava invano a cosa fare. Teneva distrattamente in mano un bicchiere di Firewhisky. Aveva parlato con Astoria e l'unico desiderio che aveva in quel momento era non vederla mai più.

Quella ragazza che tanto aveva apprezzato, con cui sentiva di essere affine, ormai gli era in odio. Non sapeva più cosa fare, cosa dovesse pensare.

Perchè la vita era stata così crudele con lui? Perchè non poteva vivere felice come gli altri?

Le lacrime minacciavano di uscire. Tentó con tutto se stesso di ricacciarle all'interno. Guardava la Luna cercando in lei una risposta che mai avrebbe ricevuto. Sentì la porta aprirsi e chiudersi dietro di lui. Sperava che chiunque fosse entrato avrebbe avuto subito la decenza di uscire, lasciarlo solo nel buio e nel dolore. Capí però dal silenzio assordante che non si trattava nè di Blaise nè di Daphne nè di una casualità. Aveva il timore che fosse proprio lei.

Hermione, esitante, ferma davanti alla porta, non sapeva come comportarsi. Sentiva il cuore battere all'impazzata. Fece un passo verso il ragazzo, ma poi si fermò. Sentiva nell'aria che qualcosa non andava.
Non sarebbe finita bene.

Draco capì subito da quell'esitazione che si trattava proprio di lei, Hermione Granger.

Era lì e sapeva benissimo il perchè.

"Ciao Granger" disse Draco senza muoversi.

Hermione sobbalzò sentendo la sua voce. Era grave e seria. Non c'era nemmeno una parvenza di ironia o sarcasmo che il Serpeverde era solito usare sempre.

"Ciao Draco" rispose la ragazza facendo un altro passo verso di lui.

Il Serpeverde prese il bicchiere ormai vuoto che aveva in mano e lo buttò per terra incurante. Il bicchiere si ruppe in mille pezzi ed Hermione sentì una scarica fredda attraversarle la schiena. Draco non stava bene, non era in sé e l'aveva capito.

"Volevo sapere... come stai?" chiese titubante.

Draco non riusciva a sopportare la sua voce. In quel momento avrebbe preferito sparire piuttosto che vedere il volto della ragazza dipingersi di tristezza. Come suo solito, trovò però il modo peggiore per evitare la realtà.

"Vattene Granger" disse perentorio.

Hermione sembró colpita da quelle parole.

"Draco...

"Vattene"

"Draco, girati, per favore!" disse imperterrita Hermione arrivando vicino a lui.

Appena lo vide in volto si sentì mancare.

La luce della Luna illuminava il volto devastato del ragazzo. I suoi occhi rossi e gonfi si scontrarono con quelli lucidi e preoccupati di Hermione.

Draco si sentì cedere. Istintivamente prese un braccio della ragazza e l'attirò a sè facendola sedere su di lui.
Hermione si ritrovó così a pochi centimetri dal volto del ragazzo.
Draco senza esitare l'abbracciò, con foga e violenza. Voleva sentirla addosso a lui, vicina, fisica. Voleva ricordarsi che non fosse un illusione.
Hermione ricambió l'abbraccio, cercando di confortare il ragazzo visibilmente scosso. Ma Draco sembrò riprendersi subito.

"Vattene" le sussurrò all'orecchio.

Nonostante quelle parole, non intenedeva scostarsi da quell'abbraccio.

Fu Hermione a farlo e questo fu decisivo.

"Vattene, è finita" ripete gelido il Serpeverde.

Hermione tentò di guardarlo negli occhi, ma il ragazzo cercò in tutti i modi di evitare di nuovo quel fatale contatto.

LASCIA CHE SIA || DRAMIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora