~CAPITOLO 28: L'ULTIMO GIORNO~

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L'ultimo giorno di scuola era arrivato.
Gli studenti erano in visibilio, felici di aver concluso quell'anno così importante per la storia del mondo magico. L'atmosfera di festa regnava sovrana. I M.A.G.O. si erano ormai conclusi per gli studenti dell'ultimo anno senza grandi sorprese.

Ad attendere i ragazzi c'era un mondo nuovo, un futuro fatto di grandi possibilità e cambiamenti. Questo stato di gioia sembrava non riguardare peró tutti.

Durante i festeggiamenti nella Sala Grande, non tutti infatti erano presenti.

Al tavolo Grifondoro, Hermione chiacchierava spensierata con i suoi compagni, ma al tavolo Serpeverde regnava il vuoto.

Hermione si ritrovò più volte a guardare i componenti della casata vere-argento notando subito come mancassero molti di loro.

Draco non c'era.

Ormai riusciva a vederlo solo a lezione. Nessuna parola, nessun tentativo. Solo sguardi furtivi.

Anche Astoria non era presente.

Dal momento della notizia del matrimonio imminente, era cambiato molto.

Hermione se ne accorse senza difficoltà. Furono i suoi compagni a distoglierla da quei pensieri.

"Hermione... ricorfa che... fopo.... a pfranf..."

"Ron ti prego, non ingozzarti così!" rispose Hermiome ridendo di fronte all'amico che mangiava dolci senza sosta.

"Mio fratello ha perso l'uso della ragione con tutto il cibo che ha ingurgitato in questi anni!" commentó Ginny tirando una pacca sulla schiena al fratello che in risposta rischiò di soffocare.

"Ron-Ron è sempre così delicato" lo prese in giro Harry ricordando il passato sentimentale dell'amico.

"Non sei divertente Harry!" bofonchiò Ron arrossendo: "Tu piuttosto! Hai intenzione di sposare mia sorella?" chiese con un tono ironico, ma forse preoccupato.

Harry arrossì visibilmente mentre Ginny, senza problemi, tirò un'altra pacca sulla schiena del fratello.

"Ron, pensa per te!" scherzò Hermione.

Tutti scoppiarono a ridere. Ron guardó l'amica, sorridendole dolcemente. Sorriso che ad Hermione fece piacere e ricambió timidamente.

Se l'atmosfera al tavolo Grifondoro sembrava distesa, al tavolo Serpeverde se non fosse stato per gli studenti più giovani che ridevano allegramente, ci sarebbe stato un silenzio tombale.

Pansy e Daphne parlavano senza particolare interesse, mentre Blaise continuava a girare la tazza di tè che aveva sotto il naso, immerso nei suoi pensieri.

Pansy gli lanciava alcuni sguardi furtivi. Aveva il grande desiderio di parlargli, chiedergli come stesse, ma da quella fatidica sera, nessuno dei due aveva più osato andare oltre i convenevoli. Affrontare quel discorso sarebbe stato troppo.

"Come sta Astoria?" chiese sottovoce Pansy all'amica.

"Beve troppo e non parla con nessuno... non so cosa fare" rispose Daphne mettendosi una mano tra i capelli: "In più ha chiuso con Blaise qualche settimane fa".

Pansy s'incupì. Blaise doveva stare molto male. Voleva stargli vicino, ma una parte di lei gli diceva di scappare, velocemente e con convinzione.

Ma si sa, l'amore rende ciechi.

"Blaise, ci sei?" disse ad un tono elevato.

Il ragazzo sembró destarsi dai suoi pensieri e guardò le sue amiche di fronte a lui guardarlo con aria preoccupata, quasi impietosita.

LASCIA CHE SIA || DRAMIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora