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Il peggior SanValentino della storia.
Già svegliarsi con la consapevolezza di essere stata totalmente una stupida,mi ha uccisa.
Io è Jordan dovevamo passare la giornata insieme,e invece sto mettendo la roba in borsa per un weekend dai miei genitori.
"Sicura di non voler restare?"Catarina me lo sta ripetendo da questa mattina,crede che farò qualcosa di avventato.
"No,Catarina.Non farò niente,guiderò fino a casa dei miei,farò finta di essere ancora felice,tutto andrà come al solito."
"Okay,chiama se è qualcosa."Sorride ed esce dalla stanza.
Esco anche io dalla stanza e mi dirigo alla porta.
"Ritorno domani sera.Ciao."ed esco.
Guardo vicino allo zerbino e noto che è stato spostato.Ecco come è entrato Jordan,con la chiave di scorta.
Caccio fuori l'aria che non sapevo aver trattenuto e mi dirigo alla macchina.

"Ciao Tesoro,come stai?"la mamma mi apre la porta e mi offre un sorriso radioso.
Ha un pancione enorme,cammina a papere ed è sempre stanca,ma è pur sempre bellissima.
"Ciao mamma,sto bene."entro e l'abbraccio.
"E a me?Niente abbraccio?"mi giro e papà è sbucato dal nulla dietro a mamma.
Mi butto tra le sue braccia e lo abbraccio forte.
"Ciao tesoro.Mi ha sorpreso la tua visita,è SanValentino,non esci con Jordan?"
Trova una scusa,trova una scusa,trova...
"Deve lavorare.Era molto dispiaciuto,non voleva andare.Ma lo avrebbero licenziato,ha fatto molta fatica per ottenere quel lavoro,mi dispiaceva.Siamo stati ieri insieme."sorrido.Uno dei sorriso più falsi che abbia fatto.Sembra che si siano bevuti la bugia.
"Okay."
"Poi,volevo vedere la mamma.Non mi dirai il sesso vero?"faccio gli occhi da cucciolo alla mamma.
"No,sorpresa."ride e si accarezza la pancia.
"Quali nomi hai scelto?"domanda papà,quando ci siamo seduti sul divano.
"Daniel,se è maschio.Se è femmina Shadow.Vi piacciono?"
"Si,tantissimo.Sai,vorrei sapere anche io se è maschio o femmina."papà accarezza la pancia di mamma con uno sguardo di totale ammirazione.
"Aspetta,non lo sai neanche tu?"
"No,lo sa solo la mamma.E abbiamo comprato tutta la roba che ci serve di giallo."
"E la mia roba di quando ero piccola?"
"La regalammo alle persone povere che non potevano permettersela.Ti dispiace?"dice la mamma.
"No,niente affatto.Anzi,ne sono felice."sorrido.
"Uh,ha scalciato.Avalon,vuoi sentire?"dice la mamma.
"Si."mi avvino alla pancia di mamma con la testa e gliela poggio sopra.
Si sentono dei calcetti,è bellissimo.
"Wow.Piccolino,non far affaticare la mamma."
"Troppo tardi.Si,mi leva tutte le energie,ma mi piace."sorride e si accarezza la pancia.
"Vi dispiace se vado a riposare un poco?Questa notte non ho dormito molto."mi alzo.
"No,ti sveglio per l'ora di cena."dice la mamma,sorridendomi.
Mi alzo e vado nella mia stanza.
Mi metto sul letto e lascio che la stanchezza chiuda i miei occhi.
*fiamme,fiamme ovunque.Fiamme sul soffitto,sul pavimento,sui muri.Ovunque.Sono chiusa in una gabbia,ma le fiamme non entrano.
"Aiuto"urlo,ma sono sola.
"Avalon!"qualcuno grida ma non so chi sia.
"Aiuto!"chiudo gli occhi,e quando li riapro rimango sconvolta.
Davanti a me ci sono quattro gruppi di persone.
In uno ci sono i miei genitori con un bambino in braccio-credo sia il mio fratellino-,in un altro gruppo ci sono Samantha,Catarina e Derek,in un altro gruppo ci sono due adulti ed un ragazzo e nell'ultimo gruppo c'è solo Jordan.
"Che succede?!Andate via!Subito!"
Niente,non si muovono.
"Andate via,vi prego.Per favore."mi accascio a terra e inizio a piangere.
"Avalon."alzo lo sguardo e la donna che non conosco si fa avanti.
"Ti prego,vai via.Non morire,scappa.Lasciatemi qui a morire da sola."
"Già sono morta.Per colpa tua."la donna mi guarda con gli occhi nel fuoco.
"Per colpa mia?Ma se io non la conosco."
"Marine,non ti ricorda niente?"
Perché mi dovrei ricordare di questa donna?La mia mente sta andando come un treno impazzito.
"Perché dovrei ricordarmi di te?"
"Ti rinfresco la memoria.Io sono tua madre."
La guardo con la bocca aperta.
"Si sbaglia,mi madre e quella signora con il bambino in braccio."mi giro per indicarla,ma è svanita.Così come tutti gli altri,tranne il gruppo di estranei.
Chiudo gli occhi,questo non è reale.
"Non ti ricordi neanche i tuoi genitori?Che figlia ingrata,e io che sono morta per te!"
"Mamma,smettila!"apro gli occhi per vedere chi ha parlato.Il ragazzo,che stava,nel gruppo di estranei si è fatto avanti.
"Che sta succedendo?"dico.
"Veramente non ti ricordi di noi?"domanda il signore.
"No,non ricordo."dico tra i singhiozzi.
"Siamo la tua famiglia!"urla la donna.
"Marine,smettila!"dice il signore.
"Siamo morti per colpa tua.Siamo morti perché tu eri iperattiva.Siamo morti per salvarti!"urla la donna.
"Mamma,smettila!Avalon,non l'ascoltare."
La testa è partita.Non capisco niente.Dove sono.
È per forza un incubo.
"Basta!"urlo.
Chiudo gli occhi,e quando li riapro le persone stanno scomparendo.
"Elya!"urlo.
Il nome del ragazzo.
"Elya!"*
"Avalon,svegliati.Ti prego."
Mi sveglio di botta,con le lacrime agli occhi.
Mamma e papà sono davanti a me.Sono preoccupatissimi.
"Avalon,stai bene?"domanda la mamma,accarezzandomi la guancia.
"No-n lo s-so."dico,ancora scossa dai singhiozzi.
"Da quando fai questi brutti sogni?"domanda papà.
"Mi sembra da due settimane prima del mio compleanno."dico,abbracciando forte la mamma.
"Perché non l'hai detto prima?"domanda la mamma.
"Pensavo fossero semplici incubi,ma sono peggiorati."
"Cosa sogni?"
"Una casa in fiamme,sempre.Cambiano sempre le persone,muoiono tutti tranne me.Questa volta ci stavano tutti quelli a cui tengo.E c'era un gruppo,formato da persone che dicevano di essere la mia famiglia.Dicevano di essere morti per colpa mia."dico,rannicchiandomi ancora di più vicino alla mamma.
Mamma e papà si scambiano un occhiata preoccupata.
"Mamma,chi è Elya?"
"Elya?Da dove esce questo nome?"chiede,guardando papà.
"Dal sogno.Mamma,perché faccio questi incubi?"dico,guardando entrambi.
"Oh,tesoro."mamma mi bacia la testa e inizia a piangere.
"Mamma?Che cosa succede?"
"Cameron,io non c'è la faccio.Pensaci tu."
"A fare cosa?Papà,cosa mi nascondete?"
Papà sospira,si siede accanto a me e mi prende la mano.
"Elya è tuo fratello."
"Mio fratello!?"
"Sei stata adottata,Avalon."
"Adottata?Perché non me lo avete mai detto?"
"Perché i tuoi genitori sono morti in un incendio.Tuo fratello è riuscito a salvarti,ma tu non smettevi di piangere.Non mangiavi e non parlavi.Tuo fratello era preoccupato e ti portò da una psicologa.La psicologa disse che non avresti mai superato il trauma,e tuo fratello ti fece cancellare la memoria.Sapevi solo il tuo nome."
"E perché lui se n'è andato?"
"Perché non dovevi vedere niente e nessuno che poteva farti ricordare la tua vita.Ci disse di tenerti in casa,di non farti suonare,perché era ciò che faceva lui quando tu non riuscivi a dormire.Lasciarti con noi,per lui è stata la cosa più difficile."
"Potevate dirmi prima che ero stata adottata."
"Non sapevamo come dirtelo,ci dispiace Avalon."dice la mamma.
"Ho bisogno di stare un po' da sola."dico e mi alzo.
"Avalon,aspetta."mi chiama la mamma.
Ma è troppo tardi,sono già giù alle scale.Sono stata adottata,perché non me lo hanno detto prima?
Ho un fratello.Hanno detto che mi voleva bene,ma non credo.Se mi voleva bene restava con me,invece se n'è andato.
Prendo una giacchetta me l'infilo ed esci fuori alla strada.
Bene la mia vita non potrebbe andare peggio di così.
Jordan mi ha lasciato,la mia migliore amica è incinta e non sa che fare,mio fratello mi ha abbandonata,sono stata adottata,i miei veri genitori sono morti e io sono cresciuta dentro una bugia.
Che vita di merda.
Cammino,cammino e cammino.
Mi giro e vedo due fari bianchi.
Dopo,il buio mi oscura tutto.

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