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Mi sono cambiata vestiti,mi sono fatta una doccia e poi ho fatto i compiti.
Ma perché mi sono cambiata?Non mi interessa fare colpo su di lui,questo è quello che mi continua a dire la testa ma il cuore non collabora.
Non mi sono lavata la faccia,anzi,lo ho fatto ma mi sono coperta con la mano dove lui mi ha dato un bacio.
Dio.Mi sembra di impazzire.Io non sono così,non sono una facile.Sono stata una persona facile,e non lo voglio più essere.Sono sicura che appena scoprirà chi sono,mi vorrà solo per i soldi,come quello di due anni fa....Basta.Devo levarmelo dalla testa.
Però mi ha lasciato un vuoto immenso nel mio cuore,mi ero ripromessa di non provare più certe emozioni,avevo provato a coprirle ma si sono fatte strada e stanno tornando a galla.
Ma io non sono capace di amare.
Non voglio più soffrire,non di nuovo.
Forse la prof ha ragione,se dopo il liceo vado al college fuori città nessuno mi conoscerà e non dovrò più aver paura di soffrire e di far sapere chi sono.
Sento che la testa mi scoppia,meglio andare a suonare un po'.
Entro nella camera,soprannominata "stanza dei sogni",mi siedo al piano e le mani iniziano a suonare una melodia dolce poi ad un tratto diventa una melodia tormentata.Rappresentano le mie emizioni.Chiudo gli occhi e faccio vagare le mie mani sul piano,consapevoli di quello che devono fare.
Non so quanto tempo sono stata a suonare,ma quando ho finito ho sentito bussare alla porta.Esco fuori chiudo la porta a chiave,mi dirigo verso la porta di casa e guardo attraverso la serratura chi è.È Jordan.Il mio cuore ha saltato un battito.Mi affretto ad aprire.
"Era ora che aprissi"mi guarda e sorride.
"Scusa,ma che ore sono?"
"Sono le otto e un quarto,sono dieci minuti che busso."
"Scusa,stavo nella stanza in fondo al corridoio con la porta chiusa e stavo suonando.Sono mortificata" mi sento una stupida.
"Non ti preoccupare"mi fa un sorriso e io mi rilasso.
Mi scosto per farlo entrare,lui mi prende la mano e mi da un bacio sulla guancia.Mi sembra di volare e subito mi irrigidisco al suo tocco.
"Allora,ordiniamo la piazza?"mi domanda,mentre si leva il cappotto.
"Certo,come la vuoi?"
"Una margherita.Pero pago io"dice,mentre prende il suo telefono.
"Ma scherzi,siamo in casa mia offro io"dico,tentando di levagli il telefono da mano.Ma lui si scosta e io inciampo.Mi prende al volo prima che cado a terra,mi sento pizzicare li dove mi ha toccata.
"Ti ho chiesto io di vederci,quindi pago io,"fa un sorriso e io non posso contraddirlo.
"Che pizza vuoi tu?"mi domanda.
"Margherita anche a me"dico.
"Che film vogliamo vedere?"domando prima che lui chiami la pozzeria.
"Scegli tu."
Vorrei vedere tanto resta anche domani ma ho paura che sia troppo sdolcinato per lui.
"Allora che hai scelto?"domanda,mentre prende i dischi che ho in mano.
"Pensavo a resta anche domani,ma credo che sia un po' sdolcinato no?"
"Mi piace quel genere di film,ho letto il libro?"
"Aspetta,hai letto anche tu il libro?"domando,sinceramente colpita.
"Certo.Amo leggere.Quando leggo mi sento libero,sento come se il mondo attorno a me non esistesse più e ci siamo solo io,le parole e la mia immaginazione.Ho usato i libri per calmarmi e cercare la mia storia."dice,sedendosi sul divano.
"Anche io amo leggere.Ho usato la lettura come una seconda dimensione.Le parole mi hanno insegnato molto,sono state la mia salvezza.Le ho usate per circondarmi di tutte le cose belle che trovavo in un bel libro,le ho usate per imparare ad esprimermi e le ho usate per dimenticare solo per un po' della mia vera vita e mi sono creata una vita fatta solo di cose belle.Ma ho imparato una cosa,non possiamo cercare la nostra vita in dei libri,possiamo trovare coincidenze con la nostra vita nei libri,ma la nostra storia la scriviamo noi giorno dopo giorno secondo dopo secondo."mi sento libera,non posso condividere con tutti queste cose.Loro non sanno perché i libri sono tutto per me.
"Abbiamo due interessi comuni,credo che andremo molto d'accordo"
"Lo credo anche io.Vieni ti faccio vedere una cosa."mi alzo e lo invito a seguirmi.Lui si alza e mi segue.
"Ciò che vedrai qui non lo dovrai dire a nessuno e non dovrai dire a nessuno che ti ho fatto vedere questa stanza."dico,d'un tratto molto seria.
Lui annuisce e io prendo la chiave da sopra la porta.Apro e accendo la luce.
"Questo è il posto segreto mio,di Catarina e di Samantha.Quando io è Samantha ci siamo trasferire qui Catarina ha fatto portare un pianoforte e un violino per le e Samantha.I libri sono tutti miei e qualcuno delle altre."dico.
Lui si guarda attorno meravigliato.
"Posso?"mi chiede indicando il pianoforte.
Annuisco e lui si siede.
Inizia a suonare una melodia dolce e tranquilla,mi sembra di volare.Chiudo gli occhi e respiro questa melodia.
Lui finisce e riapro gli occhi applaudendo.
"Non era un granché"dice.
"Ma scherzi.Era fantastica sembrava di volare."
"Puoi suonare un pezzo per me?Per favore vorrei sentire come suoni"si alza e mi lascia il posto.
Come potrei digli di no?
Mi siedo,posiziono le mani e chiudo gli occhi.
Le mani vagano sulla tastiera,consapevoli di quello che devono fare.Iniziano con una melodia dolce e tranquilla e dopo arriva una melodia irrequieta e confusa.
Finisco di suonare,apro gli occhi e vedo Jordan affianco al piano che mi applaudisce.
"Bellissimo pezzo."
Mi sento arrossire,mente sto per rispondere suona il campanello.
"Pizza"dice Jordan uscendo dalla stanza.Io lo seguo e chiudo a chiave la porta.
Come reagirebbe se pensasse che quella melodia esprime i miei sentimenti?
Come reagirebbe se sapesse l'effetto che mi fa solo se mi sfiora?
No.Non posso iniziare a soffrire,non devo credere in qualcosa che forse non è nulla.

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