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*Sento puzza di fumo,ma non capisco da dove proviene.Vedo una famiglia in una casa,una casa che mi è troppo familiare.Sento un pianto di una bambina che non avrà più di quattro anni,si trova in braccio ad un ragazzo che dovrà avere quattordici anni.La casa è in fiamme e i genitori e i figli sono separato da una trave di legno in fiamme.Sento i genitori urlare pieni di terrore "Vai via,salvati"si nota benissimo il terrore sulla faccia del ragazzo,ma non si allontana.
La madre inizia a piangere ed ad urlare"Porta almeno in salvo lei."
Il ragazzo ubbidisce,si incammina con la bambina che piange disperata,scossa dai singhiozzi.
Appena arrivati fuori la casa arrivano i vigili del fuoco,spengono l'incendio e vanno alla ricerca dei corpi carbonizzato dei genitori dei bambini.
"Portala via e vai via anche tu,non dovreste vedere tutto questo."un vigile del fuoco accarezza la testa della bambina cercando di tranquillizzarla,ma è un tentativo invano,la bambina continua a chiamare disperatamente i genitori.I genitori che purtroppo non arriveranno.
"È spaventata,non so cosa fare per farla calmare."il ragazzo guarda la sorellina con uno sguardo triste.
"Prendi questi soldi,andate in uno hotel comprate il minimo indispensabile.Contatteremo alcuni vostri parenti e ti faremo sapere il prima possibile."
Il ragazzo annuisce e il vigile lo accompagna nel hotel più vicino.
Sembra passato un po' perché i ragazzi sono con alcuni parenti.
"Non so più che fare,piange,non dorme e non parla.È ancora sconvolta,dobbiamo fare qualcosa."il ragazzo piange mentre cerca di tranquillizzare la sorellina.
"Un modo ci sarebbe"dice una signora.
"Qualunque cosa."dice il ragazzo con uno sguardo un po' illuminato.
"Una specie di ipnosi,non si ricorderà niente della sua vita prima dell'incendio,però non dovrà stare a contatti con voi,appena riconoscerà uno di voi ricorderà subito."
Lo sguardo del ragazzo si spegne subito,e guarda la sorellina piangere.
"Va bene,ma dovrà stare in una famiglia che non le permetterà di entrare a contatto con il mondo di fuori,che la protegga e che la tenga lontano dai suoi ricordi."
"La famiglia c'è,e la porterà con loro appena sarà fatto tutto.Si addormenterà subito dopo la seduta e quando si sveglierà sarà in casa della nuova famiglia,non ricorderà nulla se non il suo nome.Saluta ora,non la rivedrai più"
Il ragazzo inizia a piangere e la sorellina lo guarda e gli asciuga le lacrime.
"Mi mancherai tantissimo,non ti perderò mai di vista.Mi accerterò che la nuova famiglia sia perfetta per te.
Ti giuro che sarò sempre con te anche se non mi vedrai.Ti voglio bene Avalon."
Avalon.
Il mio nome.
Perché ha detto il mio nome?
"Avalon svegliati ti prego ci stai facendo preoccupare."
Mi sveglio di botto e vedo Samantha e Catarina vicino a me con un espressione preoccupata in volto.
Inizio a piangere,anche se non ne capisco il motivo.
Samantha e Catarina mi vengono vicine e mi confortano.
"Era solo un brutto sogno,calmati non era reale."Catarina cerca ti consolarmi,ma mi sento troppo confusa.
"Sembrava così reale."dico tra un singhiozzo e l'altro.
"Cosa hai sognato?"Samantha mi guarda con la preoccupazione stampata in viso.
"Un incendio.E hanno detto il mio nome.Non ci capisco niente."continuo a piangere,ancora più confusa.
"Calmati,non era reale.Non c'è un incendio,stai qui con noi.Non ti lasciamo da sola.Stavi urlando e ti abbiamo svegliata."Samantha continua ad accarezzarmi la testa.
"Che ore sono?"chiedo,ancora un po' stordita.
"Sono le sei del mattino.Che ne dici di mangiare qualcosa e ci rilassiamo un po'?"mi domanda Catarina.
"Ci sto."dico.
Ci alziamo e andiamo tutte e tre in salone.
Catarina scompare in cucina e dopo due minuti torna con un barattolo di nutella e tre cucchiaini.
"Tu si che sai come far tornare un sorriso"dico,facendo un sorriso a Samantha appena mi da il cucchiaino.
"Tutto per lei madame"sorride e mi da un bacio sulla guancia.
"Come mai hai fatto quel brutto sogno?"domanda Catarina.
"Non lo so,però credo che c'entra qualcosa l'incontro con Jordan."
"In che senso?"
"Gli ho raccontato un della mia vita,tralasciando il fatto che sono sfacciatamente ricca,gli ho raccontato che i miei genitori mi hanno rinchiusa in casa,e lui ha pensato che i miei genitori sapessero qualcosa che io non so appena gli ho raccontato il fatto del pianoforte."
"Ma non capisco che possa azzeccarci."Samantha sembra molto pensierosa.
"Non ne parliamo,sento che tra un po' mi uscirà il fumo dalle orecchie."lascio cadere l'argomento e parliamo un po' di tutto.
Ascoltavo tutto,ero presente ma era come se io non ci fossi.
Continuavo a pensare al mio sogno,o meglio al mio incubo.
Perché ho fatto quel sogno?
Cosa c'entra con me?
Sento che il cervello mi va a fuoco.
Non mi sento bene,forse è meglio se oggi resto a casa.
"Ragazze meglio che vi andiate a preparare.Non mi sento bene,credo che rimarrò qui.Non dite a nessuno perché non sono venuta,okay?"
Annuiscono insieme.
"Vado un po a leggere,ci vediamo quando tornate"
Mi alzo e mi dirigo verso la biblioteca.
Pronta ad accendere un universo che non mi farà impazzire.
Un universo mio.

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