24

108 5 0
                                    

È iniziato tutto quasi un mese fa.Sono in coma da quasi un mese,sto per impazzire.
Tutte le persone a me care sono venute a farmi visita tutti i giorni,a ogni ora.Si sedevano affianco a me,mi parlavano e mi accarezzavano piano.Cercavano di non piangere,ma non c'è la facevano.Qualche lacrima usciva.
Non c'è la faccio più a vederli ridotti in quello stato,per colpa mia.
Ora,stranamente,siamo solo io e il mio corpo ancora addormentato.
"Buongiorno,amore."siamo stati soli per poco.
La porta si apre ed entra Jordan,lavato e vestito bene.
"Come stai?"si siede vicino a me e mi prende le mani nelle sue.
"Spero bene,perché mi manchi.Sono venuto presto perché questo pomeriggio ci sono gli esami."
No!Gli esami,me ne ero dimenticata.Ho studiato come una pazza,e ora?Non posso neanche partecipare agli esami finali perché sono in questo dannatissimo letto.
"Non ci volevo andare,ma Samantha ha detto che anche se non ci andavo,non avrei cambiato la tua situazione.Ah,lo sai che è incinta?Credo di si,te lo avrà detto.Si vede un pochino di pancia,ma si mette vestiti larghi per non far vedere niente.Derek è felicissimo,gli ho parlato.Dice che però Samantha non ha detto niente ai suoi genitori,e questo lo rende triste,e anche a lei.Samantha dice che aspetta te per dirlo ai suoi genitori.Brain e Catarina stanno bene,ma manchi anche a loro."fa un profondo respiro e guarda l'orologio.
"Devo andare,se no non mi fanno entrare.Mi manchi,non è lo stesso senza di te.Non sto vivendo bene...senza te sopravvivo,ma non vivo.Torna mi manchi."mi da un bacio e mi guarda,finché non bussano alla porta.
"C'è qualcuno?"dice una voce da dietro alla porta.
"Entra,me ne stavo andando."risponde Jordan,alzandosi.
"Se vuoi resta,me ne vado io."risponde Elya quando entra.
"No,me ne stavo andando."dice Jordan mentre si avvicina alla porta.
"Tu sei Jordan?"gli domanda Elya.
"Si,sono io.Tu chi sei?"
"Sono Elya,sono....un amico di famiglia."risponde.
"Okay,allora io vado.Arriverci."lo saluta Jordan prima di uscire.
Elya si avvicina e mi da un bacio in fronte.Lo guardo bene,e noto che ha gli occhi gonfi e stanchi.
"Ciao,sorellina.Oggi va meglio?Spero proprio di si.Ti starai domandando perché ho detto di essere un amico di famiglia?"fa un gran respiro e fissa la sua mano che accarezza la mia.
"Perché non voglio scombussolare la tua vita.Se tu vorrai far sapere che sono tuo fratello,ci penserai tu appena ti sveglierai.Spero presto.Ieri mi ha chiamato mia moglie,per sapere quando sarei tornato.Io gli ho risposto che appena ti saresti svegliata e mi sarei accertato che stessi bene,sarei tornato.Lei ha detto che gli manco e quindi domani verrà qui.Te la farò conoscere.È bellissima.Ha gli occhi verdi e lunghi capelli biondi.Però spero che mia figlia prenda da me,così assomiglierà a te."sorride.
"Nascerà tra qualche mese,e spero che tu sarai sveglia."mi accarezza una guancia e rimanere a guardarmi per non so quanto.
"È permesso?"bussa la mamma alla porta.
"Si,certo."risponde Elya.
"Ciao,Elya.Che piacere rivederti."dice la mamma appena entra,con papà che gli sta dietro.
"È un piacere anche per me.La trovo bellissima.Non è cambiata dalla prima volta che ci siamo visti."
"Tranne che sono invecchiata,non sono cambiata molto.Volevamo rivederti,ma non qui,con Avalon in questo stato."dice la mamma sedendosi accanto a me è dandomi un bacio sulla guancia.
"Già."dice papà quando si avvicina a mamma.Mi guarda e fa un sospiro.
"Ora che sa la verità,cosa faremo?"domanda papà.
"Non lo so,Cameron.Per ora,aspettiamo che si svegli.Poi deciderà lei."dice Elya.
"Sono d'accordo."dice la mamma.
"Io vado,vi lascio soli."dice Elya mentre esce dalla camera.
"È un bravo ragazzo Cameron,se Avalon si vorrà riavvicinare a suo fratello,non glielo impedirò."dice la mamma,mentre mi accarezza la testa.
"Hai ragione,la scelta sarà la sua.È il minimo che possiamo fare."dice papà mentre mi guarda.
"Però sono preoccupata."dice la mamma.
"Perché?"
"Nascerà questo mese.E voglio che Avalon ci sia."dice la mamma,mettendosi la mano sulla pancia.La pancia è scesa tantissimo,e sembra possa partorire presto.E io ci voglio essere.
"Ciao Avalon.Ci hai sentiti?Su,coraggio svegliati.Manchi a tutti."dice la mamma.
"Non so dove sei,ma..."si ferma e fa un paio di respiri.
"Marta,stai bene?"si preoccupa subito papà.
"Si,era solo una piccola fitta.Sto bene."dice,sempre con un po' d'affanno.
"Spero tu stia in un bel posto.Ma torna qui,non c'è posto più bello di casa."dice,di nuovo rivolta a me.
Continua ad avere l'affanno e ogni tanto fa anche delle smorfie di dolore.Si tiene strette le mani sulla pancia e mi guarda.Ha un comportamento strano.Mio padre se ne accorge e si avvicina di più a lei.
"Marta,sei sicura di star bene?"gli chiede mentre gli accarezza una guancia.
"Si,sono solo delle fitte.Sto ben..."e lancia un piccolo grido.
"Tu non stai bene!Cosa hai?"chiede mio padre.
"Cameron...."dice la mamma con le lacrime agli occhi.
"Il bambino?Stai per partorire?"chiede mio padre mentre gli accarezza la guancia.
"Si,ma non voglio.Non finché Avalon non si sveglia."dice,con le lacrime agli occhi.
"Amore,così farai del male a te e al bambino.E Avalon non vorrebbe questo.Andiamo,ti facciamo dare uno sguardo dalla dottoressa."dice mio padre.
"Non riesco ad alzarmi,mi fa malissimo la pancia."dice la mamma.
"Aspetta Marta,vado a chiamare un infermiera."papà esce in tutta fretta per andare a chiamare un infermiera.La mamma continua a respirare e ispirare mentre si tiene stretta la pancia.
Vorrei tanto esserci,per esserle di aiuto.Ma sono incatenata in questo cavolo di letto.
Papà ritorna con un infermiera che spinge una sedia a rotelle.
"Signora,si sieda qui.La controlleremo subito."dice l'infermiera.Si avvicina a mamma e l'aiuta a sedersi.
Prima che la porti via,la mamma si gira e lancia uno sguardo pieno di dolore e lacrime al mio corpo.Poi se ne va.
"Tesoro,spero non ti dispiace se vado con la mamma.Ha bisogno di me."dice papà dandomi un bacio sulla fronte prima di uscire.Si,la mamma ha bisogno di mio padre.Così come ha bisogno di me.Non so ancora che diamine sono,un fantasma,un anima..non lo so.So solo che ora devo andare con la mamma.
Mi precipito fuori dalla stanza e mi affretto a raggiungere la mamma.Stiamo andando nel reparto maternità,così da far controllare la mamma da un medico.
Quando arriviamo,fanno entrare la mamma dentro una camera singola,così da poterla visitare.
"Mr.High,per entrare deve indossare il camice.Ecco,tenga."dice l'infermiera quando gli porge il camice.Mio padre si affretta a metterlo per raggiungere la mamma.Entriamo e la mamma è stesa sul letto,con mille fili attaccati alla pancia.C'è anche la ginecologa con lei.
"Mrs High,è dilatata di sei centimetri.Da quanto era in travaglio?"gli domanda la dottoressa.
"Da quando siamo arrivati in ospedale,solo che volevo vedere mia figlia,e quindi ho stretto i denti."dice la mamma prima di lanciare un altro grido di dolore.
"Se non sarà dilatata di dieci centimetri entro le prossime due ore,dovremo fare il cesareo."
"Okay."dice mio padre,così da liquidare la dottoressa.La dottoressa annuisce e poi esce dalla camera.
"Stai bene?"domanda mio padre mentre si siede sul letto di mamma.
"Mai stata peggio.Fa male."dice la mamma con le lacrime agli occhi.
"Lo so,ma pensa che tra un po' lo prenderai in braccio."
"Si,ma mi manca Avalon.Spero che si svegli presto."dice la mamma accarezzandosi la pancia.
"Si sveglierà,bisogna essere ottimisti.Ora pensa solo a farlo nascere."dice papà accarezzando la pancia di mamma.
"Okay."dice mamma.
L'ora successiva è un vago ricordo.So solo che la mamma ha lanciato certe grida di dolore che mi sono meravigliata che non sia crollato l'ospedale.
La dottoressa è tornata e ha detto che mamma è dilatata di dieci.Quindi è pronta a partorire.
C'è la dottoressa e un infermiera,la mamma ha le gambe spalancate pronta a spingere.
"Quando glielo dico io,lei spinga."comanda la dottoressa.La mamma annuisce e stringe forte la mano di papà che è al suo fianco.Ci sono anche io al suo fianco,con la mano poggiata sulla sua spalla.
"Spinga."la mamma spinge e dopo dieci secondi si accascia sulla matassa di cuscini dietro di lei.
"Okay."
"Su tesoro c'è la fai."la incoraggia papà.
"Sono esausta."dice la mamma.
"Ancora un po' e lo premerà in braccio."garantisce l'infermiera.
"C'è la faccio."dice la mamma.
"Bene...spinga."dice la dottoressa.
La mamma spinge e dopo dieci secondi lascia la spinta.La dottoressa dice che la testa è uscita,e papà va a vedere.Spalanca gli occhi e poi torna vicino alla mamma.
"Ancora una spinta."garantisce la dottoressa.
"Spinga."la mamma lancia un grido e spinge forte.
Dopo dieci secondi si sente un pianto arrabbiato.
La mamma si accascia e inizia a piangere,con papà che la segue.
"Ecco suo figlio."dice la dottoressa porgendogli il bambino.
"È un maschietto."esulta papà.
Osservo bene il bambino,e noto che assomiglia molto a papà.Ha gli occhi blu chiaro e i capelli biondi.È bellissimo.
"Lo chiamiamo come ha deciso Avalon?"domanda la mamma accarezzando la testolina del bambino.
"Si."dice papà prendendogli la manina.
"Ciao,Daniel.Benvenuto al mondo,spero ti piaccia il tuo nome.Lo ha scelto tua sorella,che però ora non è qui.Spero verrà presto."dice la mamma con le lacrime agli occhi.
Ma io sono qui.Solo che loro non mi vedono.E adesso mi rendo conto di cosa mi sto perdendo.
Voglio vedere questo bambino con i miei occhi.Voglio toccarlo con le mie mani.Voglio che sappia che io ci sarò sempre per lui.
Voglio tornare da Jordna,e dai miei amici.Voglio tornare dalla mia famiglia.
Voglio vivere finché potrò.
E solo ora me ne rendo conto.
Mentre guardo mio fratello,una luce bianca mi avvolge.
Poi tutto diventa nero,e io non vedo più niente.
Forse è questa la morte?

Portami Via.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora