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Se la morte è composta anche dal buio,allora amo la morte.Sapevo che c'era per forza un motivo se l'oscurità mi piaceva tanto.Forse perché sapevo che componeva la morte.
Prima di morire,arriva l'oscurità.Scende su di te calma e tranquilla,e promette di darti tutto quello che vorremo.
Ma quello che voglio io non c'è nella morte. C'è nella vita.
Due secondi prima osservavo mio fratello appena nato tra le braccia di mia madre,e due secondi dopo l'oscurità mi avvolge.
Sotto sotto sapevo che quella era la morte,ma non volevo morire.
Così ho scacciato l'oscurità.
Attorno a me c'è solo il silenzio,non vedo niente.Non so da quanto tempo sono nell'oscurità,so solo che fa molto freddo.
Sono seduta per terra,con le gambe portate vicino al petto e con i pensieri che non smettono di frullarmi nella testa.
Sono veramente morta?Cosa c'è dopo la morte?
Ho troppe domande e nessuna risposta.
Odio non sapere.
Non riesco neanche ad alzarmi.Ho provato due volte ad alzarmi,e tutte e due volte era come se le gambe si fossero rifiutate di muoversi.
Ma non mi arrendo,ci devo riprovare.
Faccio appello a tutte le mie forze e mi alzo. Questa volta ci riesco,e riesco anche a camminare.
Cammino,cammino e cammino.Mi fermo quando mi rendo conto che non so dove sto andando.Così mi fermo e mi guardo attorno.Di colpo penso a tutto quello che mi è capitato:un fidanzato,due fratelli,mi sono riavvicinata ai miei genitori,vivo felice con le mie migliori amiche e stavo realizzando il mio sogno.Ecco,tutto questo è sparito.Ora sono morta e niente ha più significato.Ma non voglio.
Mi guardo intorno,faccio un gran respiro e penso alla mia vita.Ci spero,una cosa che non ho mai fatto.Ma,tentar non nuoce.
Penso intensamente,e le immagini della mia vita mi giungono alla mente:risate,pianti,sorrisi,abbracci,felicità.Sembrano immagini così vive,così piene di vita,che mi sembra di sfiorarle.Ma non toccarle,per quello devo vivere.
Quando riapro gli occhi,c'è una luce bianca all'orizzonte.Mi affretto a raggiungerla e quando sono vicina essa si divide in due strade.La mente mi dice di scegliere la seconda,e il cuore la prima.Seguo il cuore.Inizio a correre nella prima strada,senza sapere dove sto andando.Di colpo la luce mi acceca,poi solo il buio.

Apro lentamente gli occhi,credendo che avrei visto il mio corpo.E invece no.Sono io il mio corpo.Provo a muovere una gamba e lei risponde ai miei comandi.Muovo la testa e risponde,anche se con un po' di dolore.Quando apro bene gli occhi,noto che c'è Jordan seduto sulla sedia affianco al mio letto.
"Jordan.."sussurro.
Si sveglia di soprassalto,un po' spaesato.Poi si ricompone e guarda verso il letto.Quando vede che sono sveglia si alza e si precipita vicino a me.
"Oh,Avalon.."sussurra mentre mi accarezza la testa.Si china per darmi un bacio e sento qualcosa di caldo sul suo viso.
"Jordan,non piangere.Sono qui."dico mentre gli asciugo una lacrima.
"E non hai idea di come sono felice che tu sia qui"dice sorridendo.
"Da quanto sono qui?"
"Da un mese."dice e di colpo lo sguardo si rattrista.
"Mi sono persa gli esami?"dico.
"Si,li abbiamo fatti ieri.Ma non ci pensare,pensa solo alle cose belle."dice,regalandomi un sorriso.
"Hai ragione.Ma voglio alzarmi."
"Aspetta chiamo un infermiera."dice Jordan uscendo dalla camera.
Quando Jordan esce tento di muovere le mani,ma provo solo dolore.E come se fossero un po' addormentate,ma fanno malissimo.
Jordan rientra con un infermiera che lo segue.
"Ben tornata,miss High.Abbiamo avvisato i suoi genitori,verranno tra un po'.Come sta?"
"Mi fanno malissimo le mani,e come se fossero addomentate."dico.
L'infermiera segna tutto su una cartella e manda a chiamare il dottore.
"Le faremo una radiografia.Ragazzo tu devi uscire,la devo visitare."dice l'infermiera indicandomi.
Jordan è un po' riluttante a lasciarmi,ma lo guardo e gli faccio un sorriso rassicurante.Lui sorride ed esce.
E in quel preciso momento arriva il dottore,con mia mamma e mio padre che lo seguono correndo.
"Avalon!"urla mia madre prima di abbracciarmi forte.
"Oh,Avalon.Sei tornata,non ci posso credere.Non vedo l'ora che tu veda Daniel."dice la mamma,piangendo sulla mia spalla.
"Daniel?"dico,anche se mi sembra familiare.
"Si,tuo fratello è nato.Mi è dispiaciuto che tu non ci fossi,ma è nato ieri."
"Sono felice che sia nato,a chi assomiglia?"
"A me."dice papà avvicinandosi e abbracciandomi forte.
"O così sembra."dice la mamma.
"Non vorrei interrompervi,ma devo visitare Avalon.Vi dispiace uscire?Signora,lei deve andare al reparto maternità."dice il dottore.
La mamma e papà prima di uscire mi abbracciano e mi baciano.
Quando escono,il dottore si avvicina.
"Come si sente?"
"Mi fanno male le gambe e le mani."
"Sa cosa le è successo?"
"Si,sono stata buttata sotto da una macchina."dico,rabbrividendo al ricordo.
"Okay.Le faremo una radiografia per controllarla."
"Okay."rispondo.
L'infermiera prende il letto e lo spinge in sala radiografia.
Quando apre le porte,vedo in sala d'attesa tutti i miei amici.Appena mi vedono da dietro ai vetri,sorridono e piangono.Sorrido di rimando prima di sparire dietro alle porte.
Il dottore mi visita e mi fa le radiografie.
Sembra pensieroso,ma non so perché.
Il dolore alle mani sembra essersi calmato un po',ma non è passato del tutto.Quello alla gamba invece ho scoperto che era dovuto all'ingessatura.
Mi hanno riportata in camera,dicendomi che dovevo mangiare e che il dottore sarebbe ritornato con i miei genitori.
Non permettono a nessuno di entrare,se non ai familiari.
Sento bussare alla porta e immagino che siano i miei genitori.
Invece entra Elya.
"Ciao Avalon."e sorride.
"Ciao."
"Sai chi sono?"
"Sei Elya,mio fratello?"dico dubbiosa,
"Si,sono io.Posso sedermi?"dice indicando la sedia affianco al letto.
Faccio cenno di si con la testa e lui si siede.
"Volevo parlarti prima,ma mi hanno chiamato poco fa.Come stai?"
"Di salute sto bene,di testa non so."
"Perché?"
"Scoprire di essere stata adottata,di avere un fratello ed essere buttata sotto non aiuta molto la testa."
"Hai ragione."e ride.
"Ti devo dire tante cose."dice tornando serio.
"So tutto."dico sorridendogli.
"Sai tutto?"domanda sbigottito.
"Quando ero in coma,sentivo tutto.Accetto le tue scuse.Quando ho saputo dai miei genitori tutto,sono rimasta male.Ero furiosa,pensavo che tu non mi volessi bene.Poi sei venuto qui e tutto è passato.Ti ringrazio per quello che hai fatto,so quanto è stato difficile per te.Ti capisco."
"Pensavo che non volevi più a che fare con me.Avevo paura.Sarei dovuto rimanere con te.Ma non potevo,non sapevo che fare.Ero giovane,non sapevo cosa avrei potuto darti."
"L'umica cosa brutta della mia vita è stata essere rinchiusa in casa."
"Lo so,ma all'inizio abbiamo dovuto.Mi dispiace così tanto."dice con uno sguardo triste in volto.
"Dispiace anche a me.Ma quello era il passato,no?Non c'eri nel mio passato,ma ci puoi essere nel mio presente e nel mio futuro."dico sorridendogli.Sono così felice di aver ritrovato mio fratello e di averne avuto un altro.Sento che la mia vita sta andando in salita.
Mi sorride si alza e mi abbraccia.Io,incapace ancora di muovere le mani e le braccia,mi accoccolo al suo petto.
Rimane con me per molto tempo.Mentre io mangio,parliamo del nostro passato e di quello che vorremo fare.Mi racconta del suo matrimonio,di sua moglie e di tutto.Mi dice che appena uscirò me la farà conoscere.Non vedo l'ora.
Sto ridendo quando entrano il dottore,la mamma e papà.Hanno delle espressioni di tristezza sul volto.
Io e Elya appena li vediamo in volto smettiamo subito di ridere.
"Che c'è?"dico a mamma.
"Fa parlare il dottore"dice la mamma quando si siede alla fine del letto.
"Come sta?"domanda il dottore.
"Sto meglio."
"Allora,la testa non è stata danneggiata nell'incidente.Dovrai tenere il gesso alla gamba per un altra settimana.Il dolore alle mani....è qualcosa da approfondire."
"Che vuole dire?"domando con un filo di voce.
"Dalla radiografia è uscito qualcosa di insolito alle mani.Non tieni niente di molto grave,le mani le puoi muovere ancora.Però il dolore non svanirà in fretta,dovrai stare molto attenta.Tra qualche giorno il dolore scomparirà."dice,sorridendomi.
"Quando potrò tonnare a suonare?"domando con enstusiasmo,felice della notizia.
"Non lo sappiamo,però non in breve tempo.Dovremo fare degli accertamenti."
"Okay.Quando potrò uscire?"
"Dovrai rimanere qui per altri due giorni.Puoi alzarti,ma ricordati della gamba.Per ora ti muoverai sulla sedia a rotelle,perché anche l'altra gamba ha subito un urto,non come l'altra,ma non puoi poggiarci il peso.Chiaro?"
"Si,la ringrazio."dico sorridendo.
"Di niente,sono felice che si sia svegliata.Tra un po' faremo entrare i suoi amici."dice prima di uscire.
La mamma,papà ed Elya vengono vicino e mi abbracciano.
Quando si staccano,si sente bussare alla porta.
"È permesso?"dice Jordan appena entra nella camera.
"Si,noi c'è ne andiamo.Cameron,Elya andiamo.Ci vediamo dopo Avalon."dice la mamma prima di uscire.
Quando escono mamma,papà ed Elya,entrano Samantha,Derek,Brain,Catarina e Jordan.
Si avvicinano e mi intrappolano in un grande abbraccio.
"Siamo tutti felici che tu sia tornata."dice Samantha quando mi liberano dall'abbraccio.
"Anche io."dico sorridendo.
Iniziano a raccontarmi degli esami,di come sono stati in pensiero per me e di come hanno protestato quando non li volevano far entrare.
Io rido tra le lacrime,stretta nell'abbraccio di Jordan.
Mi sono mancate le possenti braccia.Mi è mancato il suo profumo e i suoi baci.
Ridiamo molto per non so quanto tempo,finché non inizio a essere stanca per via dei medicinali.
Sbadiglio e tutti se ne accorgono.
"Forse è meglio lasciar riposare Avalon.E poi sono stanca anche io."dice Samantha,mettendosi una mano sulla pancia.Non è molto visibile,ma un po' si nota.Sono felice che lei è Derek sono felici.
"Hai ragione,andiamo."dice Catarina.
Tutti mi vengono vicini e mi abbracciano a turno.
Jordan è ancora seduto affianco a me è mi accarezza il braccio.
"Jordan,andiamo?"dice Derek.
"Si,iniziate ad andare.Vi raggiungo subito."dice Jordan guardandoli.
Annuiscono ed escono.
"Avalon mi dispiace per quello che è successo."dice guardandomi negli occhi.
"Di che parli?"dico.
"Di quello che è successo prima di SanValentino.Ho capito perché l'hai fatto e perché avevi paura di soffrire.Ho capito perché mi hai nascosto quel che mi hai nascosto.Ho capito tutto."
"Jordan..."inizio,ma lui mi zittisce.
"Ho capito tutto quando ho visto la tua faccia quel giorno.Ti ho fatto soffrire,quando ti avevo promesso che non avrei mai fatta soffrire.Così mi sono ripromesso di non volerti più vedere in quello stato per colpa di nessuno.Poi ho capito che ti amo sul serio.E sappi che ti amo e ti amerò per sempre.Che tu sia ricca o che tu sia povera,non può importarmene niente.Tu per me sei Avalon,la ragazza di cui mi sono innamorato.La ragazza che è entrata nel mio cuore e che vi si è scavata un posticino.Ti amo.È l'unica certezza che ho."dice guardandomi negli occhi e sorridendo.
"Jordan....Ti amo tanto anche io."dico tra le lacrime.
Lui mi prende la testa tra le mani e mi da un bacio sulle labbra.Un bacio dolce e romantico,un bacio che si è tatuato sulle mie labbra.Poi mi bacia le guance bagnate di lacrime.E infine gli occhi.
"Ti amo Avalon."dice,poggiando la fronte contro la mia.
"Ti amo Jordan"dico sorridendo sulle sue labbra.
"Ora però devo andare,sei stanca.Torno domani appena posso,okay?"dice guardandomi negli occhi.
Annuisco e lui mi bacia.
Mi rimbocca le coperte e mi aggiusta i cuscini.Mi da un altro bacio e poi esce.
E io,felice e sollevata,mi addormento con un sorriso in volta.

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