CAPITOLO VIII

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“Oggi sei più agguerrita del solito.” Disse Raphael combattevano con la spada al chiar di luna.
Giulia sferrò la spada contro la sua, ricordando la sofferenza del ragazzo che le diceva di puntare al cuore.
“Non voglio...” Alla ragazza scesero le lacrime dagli occhi mentre premeva la spada contro quella del ragazzo. “Non voglio mai più trovarmi in quella situazione!”
La spada cadde dalle mani di Raphael.
La ribelle si inginocchiò a terra sconfitta, stringendo un filo d'erba che le tingeva di verde il palmo della mano.
Quel demone l'aveva sedotta a parole, lei ce l'aveva davanti agli occhi e lo aveva lasciato scappare.
“Riprendi la spada e combatti Raphael.” Disse Giulia con la poca forza che le rimaneva per parlare, in realtà dentro si sentiva distrutta. “Non sappiamo quando ci sarà la prossima battaglia, dobbiamo tenerci pronti a tutto.”
Quel demonio che aveva lasciato andare era il re.
Il ragazzo sentì i passi degli zoccoli di cavalli sul terreno, l' ombra di luci si intravedeva da lontano.
“Giulia...” Sussurrò Raphael, il ragazzo diede una carezza sul suo volto fragile, la sua mano fu bagnata da una lacrima.
“Li ha sentiti anche tu questi passi.” Giulia strinse il manico della spada, Raphael annuì.
“Si stanno diregendo verso Est” Sussurrò Raphael intimorito. “Non hanno ancora trovato la nostra base.”
Giulia fece un sospiro di sollievo, i cavalieri si stavano dirigendo verso la parte opposta, e poi sarebbero andati verso nord-est tra le valli più alte.
“Giulia.” Raphael la prese per mano mentre andavano nel rifugio. “Io ho sempre contato su di te.”
La fanciulla rimase in silenzio, mentre continuavamo a camminare, cercando con i loro piedi di togliere le loro impronte dal terreno fangoso.
“Ti ho sempre visto come una Dea.” Continuò il ragazzo.
Una Dea indistruttibile.” Raphael sorrise continuando a parlare. “In tutto questo, io ho scordato di proteggerti.”
“Di cosa stai parlando?” Chiese Giulia mentre con il suo sguardo cercava Ludmilla.
Quando Giulia aprì la porta del capanno, Raphael le lasciò andare la mano.
La ragazza vide la casa vuota, non c'era traccia della dolce fanciulla.
La ragazza guardò verso il focolare, anche il vecchio era scomparso lasciando il tavolo su cui versava le sue lacrime vuoto.
“È un peccato...” La ragazza toccò la pagnotta di pane, era tutta calpestata, il terrore salì nei suoi occhi verdi.
Avevamo una felicità tra le mani e quel essere crudele ce l'ha tolta.” Mentre finiva di parlare il vecchio si era alterato e aveva battuto forte il pugno sul tavolo.
Punta qui.” L'immagine del ragazzo che portava la spada verso il suo cuore le apparve nella mente.
“Baaasta!” Giulia cadde in ginocchio, mettendosi le mani tra i capelli biondi. “Mi sembra di impazzire...”
“Quel ragazzo non era...” Le lacrime le uscirono dai suoi occhi verdi.
Io non corrompo nessuno né con l'oro né con l'argento.” Le risuonò la sua voce nella mente. “ L'unica facoltà che hanno i miei sudditi è quella di ubbidire ai miei ordini.”
“Quello era il re.” Si corresse la ribelle con un sorriso.
A quelle ultime parole, la ragazza si asciugò le lacrime con il pugno della mano, si alzò da terra impugnando la sua spada.
“Ludmilla è scomparsa.” Disse Giulia uscendo dal capanno, la ragazza aveva un brutto presentimento. “Dobbiamo andare a cercarla.”
Quando si girò non vide gli occhi azzurri di Raphael, ma quelli castani intimoriti del suo amico.
“Non c'è tempo.” Disse Johnny con tono fermo. “I cavalieri del re hanno scoperto la nostra base. Dobbiamo andare a combattere.”
Il ribelle la prese per mano, iniziando a correre nel campo di battaglia, Giulia sapeva che in realtà quella presa ferma era un grido di aiuto, che lui contava su di lei, che tutti contavano tutti su di lei.
Ma Raphael perché non l'aveva avvertita, aveva spezzato la promessa di combattere insieme, era come se quel giuramento di quella notte fosse tutto dimenticato.
Stavolta la la battaglia era veramente dura, Giulia vide dei ribelli che perivano trafitti dalle spade dei cavalieri, il sangue rosso colava dalla bocca di un suo compagno, il giovane cadde a terra spento di vita.
“Gab...” Pronunciò Giulia guardando l'uomo ferito a terra.
L'uomo fece un colpo di tosse, schizzando sangue sul suo petto. “Non sono riuscito a proteggere i miei compagni.”
Una lacrima rigò la guancia del uomo sorridente mentre chiudeva gli occhi per sempre.
Giulia fece un urlo e si lanciò nella battaglia uccidendo con la spada tre cavalieri.
“Raphael!” Gridò nella mischia mentre cercava il ragazzo, dei colpi di lancia lanciati in aria colpirono tre insorti al petto, che caddero terra tingendo il campo di rosso.
“Scappa!” Urlò Raphael mentre sferrava la spada contro quelle di due soldati.
La ribelle corse il verso il ragazzo, una lancia argentata le colpì il ginocchio.
Giulia vide davanti a lei un cavaliere bianco, apparso come simbolo di giustizia divina.
Le stelle del firmamento illuminarono l' armatura bianca del cavaliere che continuava ad osservarla.
“Mi dispiace, Giulia.” Disse Raphael caduto a terra, ferito dal colpo di spada del nemico.
Giulia si tolse la lancia dalla ginocchio, provòp a camminare ma il peso della sua gamba la buttò a terra.
“Rialzati e combatti!” Gridò la fanciulla tra le lacrime, strascinando il ginocchio sanguinante sull'erba.
“No, Giulia non venire qui, hai il ginocchio ferito.”
“Catturate la strega!” Gridò un cavaliere, i soldati la presero tenendole le mani.

LA LUSSURIA DEL RE, LA MASCHERA DORATA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora