Capitolo XXVIII

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Marianne, la fanciulla bionda che aveva un' aura principesca nonostante i suoi vestiti umili da cameriera, fissò con i suoi occhi azzurri combattivi la serva appena arrivata al castello, gli occhi color verde oliva di Penelope quasi tremavano alla visione della fanciulla con sguardo sublime da vera erede al trono, nervosa spostò la treccia bionda ma poi si prese più coraggio e rivolse lo sguardo verso la ragazza misteriosa.
“Sono arrivata fin qui...” Pensò la ragazza il viso tremante. “Non posso farmi fermare da lei.”
“Gilwash” Penelope diede un' occhiata veloce al ragazzo biondo con gli occhi color dell'argento. “Il mio signore mi sta guardando...”
Le due ragazze bionde si guardavano con un'aria di sfida.
Gilwash si mise le mani davanti agli occhi avendo il presentimento che tra le ragazze scoppiasse una vera e propria guerra.
“Tu cosa sei per il futuro re?” Chiese Penelope guardando la bella cameriera che assomigliava ad una principessa dall'alto in basso.
“Io sono la sua ragazza, la donna che ama.” Marianne aveva uno sguardo glaciale nei suoi occhi azzurri color del mare che non mostrava segni di esitazione.
Penelope guardò con invidia Marianne. “La donna che ama? Tu sai che il principe è destinato ad una principessa, tu non potrai mai averlo come sposo.”
Il principe sentì una stretta al cuore, vide le lacrime negli occhi azzurri di Marianne come una tempesta che minacciava di uscire da un momento all'altro. “Ora basta Penelope.”
“Ho detto la verità mio signore.” La serva si inginocchiò al cospetto del principe. “Una cameriera non può avere per intero il futuro re, perché il destino e il volere di un principe sarà quello di sposare una principessa.”
“Cosa ne sai tu del volere di Gilwash?” Marianne guardò Penelope con uno sguardo duro. “Perché parli come se lo conoscessi da sempre? Vuoi essere la sua preferita ma ogni parola che esce dalla tua bocca non fa altro che ferire i suoi sentimenti, la tua devozione non potrà mai raggiungere il suo cuore.”
Marianne se andò chiudendo la porta della biblioteca.
“La ragazza non vuole accettare il vostro destino, mio signore.” Penelope alzò lo sguardo vedendo la sedia vuota della scrivania, la porta della finestra era spalancata con le tende bianche immacolate che si muovevano al vento.
“Marianne!” Gilwash raggiunse la fanciulla in cortile, prendendola per mano.
“Quella stupida ha ragione.” La ragazza aveva le lacrime che gli bagnavano le guance. “Non importa il tuo volere, il tuo destino sarà quello di sposare una principessa.”
Gilwash accarezzò le lacrime sulle guance della ragazza, mentre ricominciava a piovere a dirotto.
Il temporale diventò sempre più irruento.
“Marianne.” Il ragazzo aveva una voce timida. “Domani se il sole splenderà nel cielo, andremo in un posto solo noi due?”
La fanciulla arrossì di colpo, mentre la pioggia scendeva nel cielo. “Gilwash io andrò con te in capo al mondo pure con la tempesta, non ti abbandonerò mai, dovresti anche morire...”
Gilwash aveva il cuore che tremava, i suoi occhi color d'argento stavano trattenendo le lacrime. “Perché mi stai dicendo queste parole?”
“Perché i miei sentimenti per te sono forti.” Marianne sorrise tra le lacrime mentre Gilwash l' abbracciò. “Le sommosse si fanno sempre più pericolose, e la mia promessa sarà quella di proteggerti.”
“Tu non devi essere coinvolta.” Il ragazzo strinse il pugno, sentendo le lacrime bagnare il volto. “Se c'è una cosa in cui sono grato a mio padre, sono gli allenamenti fatti con Aster, io ho la forza e il coraggio di proteggermi da solo.”

La pioggia che scendeva intensamente bagnò i capelli biondi della ribelle con gli occhi verdi color della speranza, la ragazza saliva i gradini di pietra grigia bagnati dalle pozzanghere, Raphael che la seguiva con la sua mano tentava con la mano tremante di accarezzare la ciocca bionda della fanciulla.
“Giulia!” Il ribelle la chiamò all' improvviso, la ragazza si girò verso di lui. “Siamo appena stati al funerale di un nostro compagno, non ti ho visto versare neanche una lacrima.”
“Siamo in guerra...” Sussurrò la ragazza con sguardo coraggioso. “È normale che ci siano morti.”
“Non hai pianto nemmeno al funerale del tuo nobile padre.” Raphael accarezzò la mano di Giulia, con il tremore nel cuore che se un giorno lui morisse in battaglia la ragazza non avrebbe versato neanche una lacrima.
Giulia sentì la serenità nell' animo, sentendo le carezze della mano del ragazzo, anche se nel cuore aveva paura, sapeva che Raphael non l' avrebbe mai abbandonata.
“Devo confessarti un segreto, a te che sei il mio amico più caro.” La ragazza senza girarsi fece un sorriso dolce rivolgendo gli occhi verso il cielo azzurro che si stava scoprendo dalle nuvole. “Quando non potevo piangere per la morte del mio adorato padre è come se un altro essere umano avesse versato lacrime per me, non so chi sia, ma ha la mia immensa gratitudine...”

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 30 ⏰

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LA LUSSURIA DEL RE, LA MASCHERA DORATA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora