Gli occhi del gufo//Bokuto×reader

Cap.10 Preliminari pt.2

Uscimmo dal grande palazzetto e ci dirigemmo in un locale non troppo distante per mangiare qualcosa prima dell'inizio dello scontro.

Tanaka:"T/n!?"

T/n:"Si?"

Tanaka:"Dov'è la magnifica Kiyoko?"

T/n:"È dovuta andare via per problemi familiari.."

Tanaka:"NOOO COME FARÒ SENZA IL SUO BELLISSIMO FACCINO IN PANCHINA!"

Iniziai a ridere e Daichi mi lanciò un occhiata che stava a significare "non ridere che peggiori le cose"

T/n:"Dovrebbe tornare per la partita, ora muovetevi che se no perdiamo il gruppo e vi mangiano tutte le bistecche"

Nishinoya e Tanaka iniziarono a correre e si fermarono davanti a Ukai.

Nishinoya:"Davvero ci sono le bistecche?"

Ukai:"Non ci penso proprio, tra poco avete una partita ve lo ricordo. Mangeremo le bistecche stasera"

Ci sedemmo a un grande tavolo e ci servirono delle bistecche, Tanaka e Nishinoya guardarono straniti il coach.

Ukai:"huf, stasera sarà meglio che mangiate qualcosa di salutare ed equilibrato a casa vostra. Per ora festeggiamo la prima partita e il fatto che ormai nessuno ci può chiamare corvi che non sanno volare!"

Ci furono urla di consenso così tanto forti che il personale uscì dalla cucinetta per rimproverarci del troppo chiasso.

Io non riuscii a finire la bistecca così la diedi a Kageyama che a quanto pare stava mangiando gli avanzi di tutti.

Ukai:"Bene ragazzi incamminiamoci verso il palazzetto che tra un'ora avete il prepartita"

Salutammo il personale del locale con un inchino e ci dirigemmo verso la palestra.

Prima che potesse iniziare la partita mi incontrai con Bokuto fuori dagli spogliatoi e chiacchierammo un po', decidemmo poi di uscire dopo lo scontro tra il Karasuno e il Date Tech per poter stare insieme.

Arrivai in palestra, i ragazzi si stavano allenando sulle battute ad eccezione di Nishinoya che stava difendendo degli attacchi fatti dal coach. Mi sedetti vicino a Kiyoko e iniziammo a parlare.

Kiyoko:"Ti sei vista con Bokuto?"

T/n:"Già"

Kiyoko:"Lui ti piace non è vero?"

T/n:"Non lo so neanche io"

Kiyoko:"A lui piaci"

T/n:"Come fai a dirlo"

Kiyoko:"Lo conosco dalle medie, ma non centra, essendo asso e capitano del Fukurōdani e relativamente bello ha un sacco di ragazze che gli girano intorno ma il modo in cui si comporta con te è completamente diverso. Fidati ho 18 anni, posso definirmi un'esperta su questo, gli piaci"

Accennai un sorrisetto e lei lo notò così cercai di sviare il discorso.

T/n:"Un'esperta eh"

Ma prima che mi potesse rispondere a noi si avvicinò il coach sedendosi sulla panchina.

Ukai:"Di che parlate"

Kiyoko:"Bokuto"

Ukai:"Ti piace Bokuto?"

Kiyoko:"Non a me, a t/n"

Ukai:"Uhhh allora cercherò di organizzare più amichevoli contro di loro!"

Arrossii diventando un pomodoro ma fortunatamente non riuscirono a notarlo poiché iniziò la partita.

La partita stava procedendo bene considerando che loro erano al pari delle top 4 squadre più forti. Il Dateko era conosciuto per il suo "muro impenetrabile" lo stesso che nel torneo di Marzo aveva fermato Ashai innumerevoli volte.

Il set stava continuando a pari passo, con un punto nostro e uno del Dateko, tenere il vantaggio a lungo era davvero difficile.

Finalmente Asahi con una schiacciata potentissima, molto probabilmente mi avrebbe spezzato le braccia, riuscì a rompere il muro impenetrabile guadagnando così un punto fatale per le sorti della partita.

Gli altri set si svolsero più o meno nello stesso modo tolto il fatto che gli attacchi andavano più a segno dopo che Ashai era riuscito a rompere la loro formazione.

Alla fine riuscimmo a vincere la partita aggiudicandoci il posto in campo per un'altra gara. Solo i più forti rimangono in campo.

Nel palazzetto si alzarono urla di gioia e grida di sconfitta da entrambi i lati del palazzetto. Dopo aver festeggiato i ragazzi si misero in linea per il saluto e poi corsero incontro al coach Ukai e al professore Takeda.

Nel mentre il mio cellulare suonò.

*In chat*

Bokuto:"Grandiiiii! Bellissima partita!"

Mi girai verso gli spalti e notai il gufo che si sbracciava per farsi vedere, lo salutai con un cenno della mano e tornai a festeggiare con i miei compagni di squadra.