Cap.3 Sorpresa!

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Passò una settimana dall'incontro con il Fukurōdani, ogni tanto mi sentivo con Akaashi, avevamo molte cose in comune e si stava creando una forte amicizia.
Mi svegliai di colpo sentendo il telefono suonare, avevo dimenticato di togliere la suoneria, presi il telefono e guardai chi fosse il mittente.
*In chat*
Mamma:" Ciao tesoro, domenica vengo a casa e mi fermo per un po'! Felice?"
T/n:"Oddio non sai quanto, non vedo l'ora che sia domani!"

Misi giù il telefono per restare ancora un po' a letto, ma prima di riuscire a farlo mi arrivò un'altra notifica, sta volta da un numero sconosciuto.
*In chat*
??:"Hey piccola!"
T/n:"Scusa chi sei?"
In verità avevo capito benissimo chi fosse.
Bokuto:"Hey ti sei già dimenticata di me? Sono Bokuto!"
T/n:"Ciao gufo, perché mi hai scritto?"
Bokuto:"Per sapere come stavi, e perché qua fuori piove e non o voglia di prendermi il raffreddore!"
Aprii le tende di camera mia e notai che stava diluviando.
Bokuto:"Mi vieni ad aprire?"

Non sapevo se ucciderlo o abbracciarlo, perché si era presentato a casa mia sabato mattina?
Corsi giù dalle scale e non feci neanche caso a mio padre, aprii la porta e mi ritrovai davanti un gufo zuppo dalla testa ai piedi.
T/n:"Si può sapere che ci fai qua!?"
Bokuto:"Te l'ho detto volevo vedere come stavi... E poi i miei sono via e non volevo stare solo.
Sentii la voce di mio padre, intento a bere il thè, provenire dalla cucina.
Papà:"Amore chi è?"
T/n:"...."
Papà:"Allora?"
T/n:"Un mio amico!"
Papà:"Dai fallo entrate che diluvia!"
Mio padre arrivò in salotto e squadrò Bokuto dalla testa ai piedi e subito dopo mi rivolse un'occhiataccia, sapevo avrebbe reagito così quando gli avrei presentato un ragazzo.
Mio padre se ne andò in camera e io presi Bokuto dai capelli per portarlo in camera.
T/n:"Sei un cretino! Cosa pensavi di fare?
Non mi rispose, anzi mi guardo con aria spaventata e colpevole.
T/n:"Muoviti, siediti sulla sedia, oppure il raffreddore te lo pigli veramente."
Così fece e io mi diressi per andare a prendere un asciugamano e il phon, decisi poi di farmi dare dei vestiti da mio padre, non era proprio felicissimo ma accettò.
Tornai in camera e fui sorpresa dal trovarlo ancora seduto e in silenzio, forse avevo esagerato. Mi diressi da lui e iniziai ad asciugare i suoi bellissimi capelli dolcemente, dallo specchio poggiato sulla scrivania notai che tutti e due stavamo arrossendo, così cercai di nasconderlo.
Quando finii gli porsi i vestiti di mio padre e lasciai la camera dirigendomi in bagno per cambiarmi anche io. Ero già senza maglietta quando sentii bussare alla porta e pensando che fosse mio padre aprii. Appena vidi Bokuto sgranai gli occhi, presi la maglietta e mi coprii, Ma non servì a cessare l'imbarazzo dato che lui era comunque senza maglietta.
T/n:"COSA CI FAI QUI?"
Non rispose, non era il solito bokuto, era silenzioso con lo sguardo perso, forse avevo davvero esagerato.
Bokuto:"Scus..."
T/n:"No scusami tu, non avrei mai dovuto parlarti in quel modo"
Senza far caso a come eravamo conciati lo abbracciai, la mia maglietta cadde sul pavimento lasciandomi in reggiseno, appena mi staccai dall'abbraccio misi la maglietta e lo stesso fece lui, era tornato a sorridere, questo era quello che mi importava.
Quando finii di cambiarmi tornai in camera da Bokuto e chiusi la porta, era sdraiato sul letto così mi misi vicino a lui.
T/n:"Quanto pensi di fermarti?"
Bokuto:"Non lo so, i miei non ci sono per tutta la settimana, e la scuola riapre solo mercoledì.."
T/n:"Come mercoledì? Noi andiamo fino a mercoledì e poi siamo a casa"
Bokuto:" Lo so, per questo volevo proporti una cosa.."
Mi sorrise e cercò di avvicinarsi a me.
T/n:"Sentiamo"
Bokuto:"Allora, io sto da te fino a mercoledì, mercoledì mattina partiamo per andare a Tokyo e ci restiamo fino a sabato, perderemmo solo un giorno di scuola.."
T/n:"Vuoi stare con  me una settimana?"
Bokuto:"Si l'idea era quella"
T/n:"Te lo posso dire domani?"
Bokuto:"HEY HEY HEY, OVVIO"

Mi svegliai con le urla di mio padre.
Papà:"CHE CI FAI ANCORA QUA!?"
Non lo avevo avvertito, e sicuramente a lui la cosa non andava a genio, sappiamo tutti come sono i papà, non avrebbe mai accettato.
Corsi giù dalle scale e trovai mio padre davanti a Bokuto intento a sbraitare e urlare.
Bokuto aveva dormito sul divano, per mia decisione, ma aveva detto che gli andava bene quindi ero abbastanza tranquilla.
Papà:"PERCHÉ È ANCORA QUA?"
T/n:"Ieri pioveva..."
Papà:"HA PIOVUTO SOLO LA MATTINA!, QUANTO PENSA DI FERMARSI STO QUI?"
Bokuto:"Mercoledì?"
Mio padre si arrabbiò ancora di più e alla fine accettò la cosa e decise di andarsene, ma prima che potesse farlo suonò il campanello. Andai ad aprire seguita dal gufo, e fui felicissima di trovare la mamma.
La salutai e poi lei posò gli occhi su Bokuto.
Mamma:"Tesoro? Chi è lui? Che ci fa qui?"
Papà:"ME LO CHIEDO ANCHE IO!"
T/n:"È un amico di Tokyo"
Mia madre si presentò al gufo e poi andò da mio padre che si trovava in cucina.
Io e Bokuto salimmo in camera e lui, senza pudore, iniziò a cambiarsi.
T/n:"COSA STAI FACENDO GUFO?"
Bokuto:"ODDIO SCUSA PICCOLA"
Si avviò all'uscita della camera mezzo nudo.
T/n:"COSA COMBINI ORA?
Bokuto:"Sto andando a cambiarmi sotto!"
T/n:" Ci sono I miei, ormai stai qua!"
Mi guardò perplesso, io mi misi a letto girandomi verso il muro e lui si cambiò.

Gli occhi del gufo//Bokuto×readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora